(Adnkronos) - "L'incontro per porre fine alla guerra sarà solo direttamente con Putin, perché tutte le decisioni in Russia sono prese solo da lui". Lo ha affermato - riferisce l'agenzia Ukrinform - il presidente Volodymyr Zelensky in videoconferenza alla Casa ucraina di Davos. "Dopo quello che hanno fatto, capisci, non ho grandi desideri per questi incontri, e grandi desideri di incontrare i mediatori, non esistono e non dovrebbero esistere e non esisteranno. Pertanto, in linea di principio, non accetto alcun incontro con nessuno della Federazione Russa, ad eccezione del presidente della Federazione Russa. E solo se la questione sul tavolo è una: la fine della guerra. Non c'è nient'altro di cui parlare", ha detto Zelensky. "Non abbiamo via d'uscita: la nostra guerra finirà con la vittoria", ha affermato ancora Zelensky. "Ci sarà la vittoria, perché questa è la nostra terra, il nostro popolo, stiamo combattendo per loro. Paghiamo un prezzo alto, ma ci sarà sicuramente una vittoria, perché semplicemente non c'è altra via d'uscita", ha detto, rispondendo a chi gli chiedeva come finirà la guerra della Russia contro l'Ucraina e se spera di firmare un accordo di pace con il presidente russo Putin. "Capisco - ha aggiunto Zelensky - che qualsiasi guerra finisce con la diplomazia, la diplomazia può portare alla pace, la pace è il desiderio di ogni persona normale". Sottolineando che la guerra "è una tragedia per tutti", il presidente ha ricordato però che non sono stati gli ucraini a iniziarla. "Siamo sulla nostra terra. Non abbiamo nessun posto dove andare, ed è per questo che siamo forti e uniti, perché stiamo combattendo qui e stiamo combattendo per la libertà. Nessuno vuole dare la propria vita, ma le persone la danno per il futuro", ha osservato Zelensky. "Gli Stati Uniti e gli altri Paesi della Nato devono capire che in caso di sconfitta dell'Ucraina, la Russia andrà avanti e i suoi cittadini moriranno. Per evitare che ciò accada, dobbiamo sostenere l'Ucraina ora", ha detto ancora. "L'Ucraina è una priorità, è qui, è al confine con la Russia, che oggi ci attacca. Se cadiamo, se l'Ucraina non sopravvive, la Russia andrà avanti. E poi andrà negli stati baltici, in Estonia, Lituania, Lettonia. Sono piccoli Stati che da soli, anche se uniti e tre, non potranno difendere i valori di libertà e democrazia. E poi dovranno dimostrare di essere membri della Nato. E gli Stati Uniti dovranno dimostrarlo", ha sottolineato Zelensky. Riconquistare militarmente la Crimea costerebbe all'Ucraina "centinaia di migliaia" di vittime tra i soldati di Kiev, ha spiegato Zelensky secondo quanto riporta Ukrainska Pravda. "Abbiamo il diritto di contare su un'assistenza piena e urgente, soprattutto di armi, se tutti i nostri partner concordano sul fatto che la lotta dell'Ucraina nella guerra contro la Russia è la protezione dei valori comuni di tutti i Paesi del mondo libero e della nostra libertà comune", ha dichiarato in serata in un video su Telegram il presidente Zelensky, ringraziando "tutti quei partner che ci stanno aiutando, fornendoci le armi e le munizioni necessarie". "Le prossime settimane di guerra saranno difficili. E dobbiamo esserne consapevoli, ma non abbiamo altra alternativa che combattere e vincere, per liberare la nostra terra e il nostro popolo", ha spiegato ancora. "La situazione di combattimento più difficile oggi è nel Donbass. Bakhmut, Popasna, Severodonetsk: in questa direzione gli occupanti concentrarono la maggiore attività", ha detto Zelensky. "Gli occupanti russi - ha aggiunto - stanno cercando di dimostrare che non rinunceranno alle aree occupate della regione di Kharkiv, della regione di Kherson, del territorio occupato della regione di Zaporizhia e del Donbass". "In totale, dal 24 febbraio, l'esercito russo ha lanciato 1.474 attacchi missilistici contro l'Ucraina, utilizzando 2.275 missili diversi. La maggior parte su obiettivi civili", il bilancio. "In meno di tre mesi ci sono stati più di 3.000 attacchi aerei da parte di aerei ed elicotteri russi", ha aggiunto Zelensky, spiegando che "quando diciamo ai nostri partner che abbiamo bisogno di armi antimissilistiche e moderni aerei da combattimento, non stiamo solo facendo una richiesta formale. Si tratta delle vite reali di molte persone che non sarebbero morte se avessimo ricevuto tutte le armi che stiamo cercando".
(Adnkronos) - La prima edizione del Premio Letterario Fondo Artisti Psmsad, presentata al Salone del Libro di Torino, ha dato modo all’Inps di illustrare e approfondire i contenuti del fondo nato per aiutare pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici. Come spiegato da Valeria Vittimberga, direttore centrale Credito e Welfare dell’Inps, il Fondo sostiene gli artisti nella loro attività professionale e ne promuove la formazione, il perfezionamento e l'affermazione in campo nazionale e internazionale, attraverso iniziative anche in collaborazione con istituzioni italiane e straniere. Possono fare domanda di iscrizione: i cittadini italiani e di stati appartenenti all'Unione europea che esercitino in forma prevalente e con continuità le attività di pittore, scultore, musicista, scrittore e autore drammatico; i cittadini italiani e di stati comunitari, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che ancora non esercitino abitualmente le attività sopra descritte, ma che possano dimostrare con adeguata documentazione la loro potenzialità a intraprendere la professione artistica. Gli iscritti al Fondo da almeno 6 mesi possono presentare domanda per le seguenti prestazioni: contributo e/o patrocinio a manifestazioni; premi di operosità o incoraggiamento e provvidenze economiche; contributo per promuovere manifestazioni artistiche interdisciplinari; contributo e/o patrocinio per la realizzazione di attività editoriale. “Il Fondo coniuga l’aspetto assistenziale con lo scopo più alto di promozione della cultura italiana nel mondo, attraverso l’aiuto all’emersione di talenti che si trovano spesso di fronte a ostacoli economici – ha commentato Valeria Vittimberga - Essere artisti al giorno d’oggi non è facile: è necessario un aiuto in più affinché l’arte possa essere anche un mezzo di sostentamento e possa dare quella libertà di espressione a cui noi miriamo”.
(Adnkronos) - La sostenibilità è entrata a far parte stabilmente del lessico interno ed esterno alle aziende, e orienta le prospettive di crescita di interi settori industriali in diverse declinazioni. Ma per declinare questa idea i modi sono praticamente infiniti . A raccontarli ci prova l'ultimo progetto editoriale coordinato dal giornalista Claudio Barnini: “Sostenibilità. La sfida vincente del futuro”, curato da Mason & Partners, in cui 11 aziende italiane raccontano le proprie esperienze: dall'impresa a che punta alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni di gas serra a quella che ha implementato stazioni di ricarica elettriche per favorire la mobilità green dei dipendenti. C’è l'impresa che ha contribuito alla riqualificazione della zona centrale del Parco del Lago EUR a Roma e quella che ha puntato alla gender diversity, ma anche quella che ha optato per una donazione ad ActionAid, quella che scommette sugli imballaggi con materie prime riciclate e così via. Un processo ormai entrato in pianta stabile nella visione delle imprese tanto che iniziano ad apparire anche nuove figure manageriali, come il Sustainability Manager, che guarda al futuro e in alcuni casi lo precede. Un’impresa ecosostenibile è – secondo gli esperti – una realtà organizzata che considera il paradigma delle tre P di John Elkington: “Planet”, “People” e “Profit” poste a fondamenta di un’impresa che pensa, progetta e agisce a livello ambientale (pianeta) e sociale (persone), senza dimenticare il guadagno (profitto). Secondo uno studio presentato nel 2021 da Atos, ad esempio, la transizione verde dovrà intrecciarsi a quella digitale: il progresso tecnologico e informatico – stima l’azienda – potrà contribuire a oltre il 50% del percorso di decarbonizzazione italiana da oggi al 2050, con un impatto certo sui settori che maggiormente influenzano le emissioni inquinanti del nostro Paese. Le imprese, con le Pubbliche Amministrazioni, potranno essere i principali vettori di questo cambiamento tecnologico e culturale. “La Sostenibilità è un tema molto in voga in questi tempi. Tutto ormai deve essere all’insegna della sostenibilità̀. Un impegno che è un must anche per il Governo, per le amministrazioni locali, per gli enti, le aziende. Insomma, oggi se non sei sostenibile sei out” racconta Barnini “L’importante è che questo termine non sia solo di ‘moda’ ma entri nella cultura e nella mentalità di tutte le aziende, anche le più piccole. Ho sempre pensato che quando si vuole affrontare un argomento è meglio farlo attraverso dei casi di studio, pratici, in cui siano evidenti anche gli ostacoli e le soluzioni adottate per superarli. Avevo intenzione di fare un po’ di chiarezza proprio sul concetto di sostenibilità̀. Spero di esserci riuscito”. Il libro - che è allo stesso tempo un insieme di casi di studio e una mappa sociologica per vedere quale direzione abbia preso il mondo delle imprese italiane - evidenzia come sostenibilità è molto di più che la sola riduzione dell’impronta ecologica, non è solo rispetto per l’ambiente che ci circonda, ridurre l’emissione di anidride carbonica, produrre energia con fonti rinnovabili, eliminare la plastica non riciclabile, è anche tutto questo, ma non solo. Dobbiamo intenderla invece con una modalità molto ampia che includa la parità̀ sociale ed economica, sulla formazione, sulla inclusione. Barnini ha messo insieme nello stesso progetto un ‘dream team’ di aziende (Atos, General Finance, Green Arrow Capital, Inalca, le farmaceutiche Daiichi Sankyo e Grunenthal, Incico, La Collina dei Ciliegi, Marr, Kew Technology e Windtre) che ne hanno favorito la realizzazione con un contributo non condizionante, che permetterà di distribuire l’ebook gratuitamente tramite le piattaforme Amazon e Kobo. “E’ finalmente nel 2015 che 193 paesi membri delle Nazioni Unite sottoscrivono un Patto, che porta il titolo di “Trasformare il nostro mondo, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, che definisce una serie di obiettivi, organizzati attorno ad altrettanti ambiti della vita collettiva ed interconnessi tra loro” spiega Carla Collicelli senior expert ASviS per le relazioni istituzionali. "Sulla scia di quell’accordo, il 3 febbraio 2016 nasce in Italia l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che sin dall’inizio si propone l’obiettivo di far crescere nella società̀ italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 e di promuoverne la realizzazione attraverso la promozione di una cultura della sostenibilità̀ a tutti i livelli. Inoltre, l’impresa che intraprende il cammino verso la sostenibilità̀ ha capito che così facendo può anche accedere a strumenti finanziari dedicati, quali, ad esempio Green Bond, Social Bond, Sdg Bond, o mutui green".