(Adnkronos) - Centinaia di persone si sono radunate davanti al ministero dell'Interno britannico per protestare contro la paventata estradizione del fondatore di WikiLeaks Julian Assange negli Stati Uniti, denunciandola come politicamente motivata e come una grave minaccia alla libertà di stampa. Il caso è nelle mani del ministro dell'Interno britannico Priti Patel, che deve ancora firmare l'ordine emesso dal giudice Paul Goldspring della Westminster Magistrates Court. Il team legale di Assange, ha riferito Stella Assange, ha presentato una dichiarazione a Patel per bloccare l'estradizione negli Stati Uniti, dove Assange è ricercato con l'accusa di aver divulgato informazioni sensibili per la difesa nazionale in seguito alla pubblicazione da parte di WikiLeaks di centinaia di migliaia di documenti militari relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq. "Questo caso illustra la fragilità della libertà dei media", ha detto a Xinhua Kristinn Hrafnsson, caporedattore di WikiLeaks, assicurando che la sua squadra continuerà a combattere anche se Patel firmerà l'estradizione percorrendo altre vie legali e non escludendo di portare il caso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
(Adnkronos) - Individuare le migliori best practice per evitare ricadute economiche e sociali negative dalla transizione energetica. Con questo obiettivo oggi a Roma la Uiltec ha tenuto un incontro nell'ambito di 'Green@Work', progetto pilota finanziato dalla comunità Europea con i sindacati Igbce (Germania), Ekn (Croazia). "Oggi è il secondo incontro previsto dal progetto -ha spiegato Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec- siamo stati prima in Croazia e concluderemo quindi ad Hannover, discutendo attorno a un tema strategico come della transizione e cosa comporta per un settore come quello della chimica". Una riflessione che per Pirani deve essere fatta confrontandosi tutti insieme. E l'incontro di oggi con il sindacato croato e quello tedesco va proprio in questa direzione. "In una situazione mondiale che sta cambiando i paradigmi -ha insistito- dobbiamo ragionare tutti insieme come Europa per affrontare al meglio i cambiamenti che stanno interessando un asset strategico come la chimica, che deve fare fronte ai temi dell'approvviggionamento ma anche della sostenibilità e dell'economia circolare", ha rimarcato. Cambiamenti che di conseguenza per il leader sindacale si rifletteranno sul rapporto di lavoro e che il sindacato deve essere in grado di 'governare'. "Dobbiamo sviluppare un nuovo modello di contrattazione, guardare al modello della partecipazione tedesco", ha sottolineato. E all'appuntamento ha preso parte anche Romina Mura, presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati. "Ribadisco la necessità che questa transizione verde che è già in corso deve andare di passo con la transizione sociale, nessuno deve essere lasciato indietro. I lavoratori vanno tutelati per essere formati e ricollocati ma è fondamentale far sì che tutte le parti sociali interagiscono per un nuovo mercato del lavoro", ha spiegato. Secondo Mura, "ci sono le condizioni affinchè le risorse pubbliche che vengono utilizzate per la riconversione devono essere condizionate non solo a mantenere occupazione ma anche a dare lavoro di qualità. Noi stiamo lavorando in questa direzione consapevoli che oggi abbiamo l’Europa dei popoli", ha concluso. Per Emma Argutyan, Dg dell’Eceg (European chemical employers group), "gli indicatori di avanzamento del progetto di cui parliamo oggi sono in linea con gli indicatori europei. Sono particolarmente soddisfatta. E concordo con Pirani sull'importanza della sostenibilità e dell'economia circolare a livello europeo. Abbiamo affrontato l’importanza della valorizzazione delle scorte e delle infrastrutture per lo scenario in corso". E per Stefano Soro, capo unità green and circular economy dg grow (Commissione europea) "la transizione verde è già in corso, in particolare per la chimica l'obiettivo è dare sostenibilità sociale e climatica ma anche garantire una sostenibilità sociale di questa transizione sia in termini di occupazione che di formazione", ha concluso.
(Adnkronos) - Si chiama Ricoeso ed è la prima start-up del riciclo che realizza arredi urbani di eco-design attraverso materiali provenienti dal trattamento dei rifiuti inerti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione. La nuova azienda nasce a Roma dall’esperienza di quattro partner: Eco Logica 2000 (uno dei principali operatori del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione del centro Italia), Sol.Pre.A. (azienda attiva nel settore dell’edilizia civile e industriale), Interprogetti (società di ingegneria marittima, civile e ambientale) e l’architetto Francesco Andreani, esperto di urbanistica ed edilizia privata. Grazie al riciclo di inerti, Ricoeso è oggi in grado di produrre diverse tipologie di arredo: panchine, lampioni, fontanelle, portabici, staccionate, cestini, bollard (apparecchi di illuminazione per percorsi pedonali e giardini), pavimentazioni e marciapiedi, blocchi per la realizzazione di pareti armate. Tutti prodotti ottenuti al 100% con materiali riciclati e ideali per arredare gli spazi esterni in sicurezza ed in maniera ecologica. Questo il processo circolare che dà vita agli arredi: i rifiuti inerti provenienti dai cantieri edili vengono conferiti presso l’impianto di trattamento che li trasforma in aggregati riciclati, sotto forma di sabbia e breccia; con queste ultime, attraverso un processo di lavorazione, vengono creati arredi urbani che vanno poi sul mercato. Il battesimo della nuova azienda si è tenuto nei giorni scorsi nel corso della manifestazione 'Il Festival del Verde e del Paesaggio' (tenutasi all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 13-14-15 maggio), dove Ricoeso all’interno del proprio stand ha riprodotto una vera e propria 'città circolare', mettendo in mostra tutti gli arredi urbani presenti nel suo catalogo. Nei prossimi mesi l’azienda ufficializzerà partnership con primari operatori della grande distribuzione con cui sono in via di definizione accordi per la diffusione dei prodotti a marchio Ricoeso. “I nostri manufatti per l’arredo della città e degli spazi aperti pubblici e privati sono al 100% realizzati con materiali riciclati - evidenzia Paolo Barberi, socio fondatore di Ricoeso - e presentano caratteristiche pari, se non superiori per qualità e prestazioni, agli stessi arredi prodotti con materie prime vergini frutto delle attività estrattive. Ricoeso nasce dalla volontà di contribuire in modo tangibile alla costruzione di città realmente sostenibili, dando l’opportunità ad amministrazioni pubbliche e a soggetti privati di poter di essere protagonisti dei processi di economia circolare, in grado di coniugare sostenibilità, estetica e una bassa impronta ambientale”. E per la posa in opera di questi o altri arredi, Ricoeso mette a disposizione anche la stessa sabbia 100% riciclata ottenuta dal trattamento di rifiuti inerti di recupero da attività di costruzione e demolizione (confezionata in sacchetti da 25 chili), con cui è possibile installare gli elementi di arredo urbano. Ogni anno in Italia si recupera il 78% dei rifiuti da costruzione e demolizione (pari a più di 40 mln di tonnellate), che costituiscono circa il 30% di tutti i rifiuti prodotti in Italia.