INFORMAZIONI![]() Ilaria BarlettaIlaria Barletta |
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(Adnkronos) - Italia anche questa settimana in rosso scuro, nella fascia di maggior rischio Covid, secondo l'ultimo aggiornamento della mappa a colori dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), che viene elaborata sulla base dei nuovi casi registrati negli ultimi 14 giorni ogni 100mila abitanti e del tasso di positivi tra i test effettuati, ponderati per il tasso di vaccinazione della popolazione. Anche questa settimana nessuna area risulta colorata di verde, mentre le uniche aree gialle sono una parte dell'Irlanda, una della Danimarca e la Lettonia. Moltissime le zone grigie, colore che indica un livello di test insufficiente per determinare la stratificazione del rischio Covid. Il rosso scuro resiste in molte aree dell'Ue, pur apparendo in ritirata: oltre alla Penisola italiana, sono di questo colore il Portogallo, Lussemburgo, buona parte della Francia, della Spagna e della Finlandia, e alcune regioni di Austria e Grecia. Si allarga il rosso chiaro, che tinge alcune zone di Spagna, Francia, Austria e Grecia, l'intero Belgio, l'Islanda, la Slovenia, l'Estonia, parte della Croazia e dell'Irlanda. In grigio parte di Spagna, Croazia e Finlandia e interi Paesi: Svezia, Norvegia, Lituania, Paesi Bassi e tutto il blocco Est. Per la Germania continuano a risultare "insufficienti dati disponibili" ai fini della mappa.
(Adnkronos) - E' un materiale antichissimo eppure moderno, capace di evolversi continuamente, di assumere nuove forme e funzionalità affrontando le sfide tecnologiche e ambientali che l’uomo si ritrova dinnanzi a sé: il vetro, di cui si celebra in questo 2022 l'Anno internazionale proclamato dall'Onu. Un elemento che ha visto nel design un compagno di viaggio privilegiato con case histories d’assoluta eccellenza e con l’Italia in prima fila. Ne è un esempio Tonelli Design, che da oltre 40 anni produce complementi d’arredo in vetro tra cui librerie, madie, tavoli, lampade, specchi e molto altro avvalendosi della collaborazione di designer internazionali. “In occasione di questa celebrazione - racconta Michele Gasperini, fondatore e responsabile di Tonelli Design - ci è sembrato opportuno realizzare un vademecum con la storia, i segreti e le particolarità di questo incredibile materiale così fondamentale per lo sviluppo del made in Italy e che porta avanti anche un messaggio di sostenibilità. Dalle sue qualità estetiche a quelle per la salute, dal dna green all’affidabilità per progetti e arredi, un cubo con infiniti lati di potenzialità. Un file rouge che unisce progettazione ed experience nel segno di un design universale che, ora più che mai, deve unire popoli e ideologie". Ma cosa contiene questo vademecum? “Per semplificare - spiega Gasperini - abbiamo organizzato il documento dividendolo in paragrafi per sottolineare i punti di forza di questo materiale che in un distretto produttivo quello nostro (Marche) significa posti di lavoro". Ecco, quindi, punto per punto, il vademecum. -Le qualità del vetro: ambiente e salute. Difficile riassumere le qualità di questo materiale. Innanzitutto, è sostenibile in quanto completamente riciclabile; sano, in quanto costituito da ingredienti naturali e considerato dalla Us Food and Drug Administration come l’unico materiale sicuro per il contatto con gli alimenti. E’ facile da pulire e sterilizzare, particolare non trascurabile in epoca di pandemia, è inodore e inerte: quando un fulmine colpisce la sabbia, Madre Natura crea il vetro. Quando il vetro si rompe, alla fine ritorna sulla terra invece di sedersi in una discarica. -Progettare con il vetro - Cosa c’è da sapere? Trasparenza, compattezza e omogeneità strutturale, totale inerzia chimica e biologica, impermeabilità ai liquidi, ai gas, ai vapori e ai microrganismi, inalterabilità nel tempo, sterilizzabilità e perfetta compatibilità ecologica grazie alla possibilità di riciclo per un numero infinito di volte. Queste le eccezionali caratteristiche intrinseche del vetro che non ha limiti d’applicazione a livello progettuale. -La tecnica. Lavorare il vetro è un’arte, un savoir faire che, nonostante l’industrializzazione, non ha perso la sua poesia. Dal taglio alla molatura, dalla foratura alla tempra, passando per la stratificazione, i processi che portano un pezzo di vetro a diventare un oggetto d’arredo sono molteplici e insiti nella storia del distretto pesarese e che vede in Tonelli Design un interprete rispettoso del passato e proiettato verso il futuro. -L’estetica e la tecnica. Lucentezza, colore, eleganza sono solo alcune delle caratteristiche di questo materiale che i più grandi designer e architetti del mondo hanno fatto proprio. Nel vademecum, un viaggio tra le pieghe nascoste del vetro analizzando le tecniche di realizzazione e le loro applicazioni nell’arredo e nella vita di tutti i giorni. Dall’impasto al taglio, dalla stampa digitale alla stratificazione, i dettagli fanno la differenza. -Un po’ di storia. La storia conosciuta del vetro inizia in Mesopotamia nel III millennio A.C. per proseguire poi con i Fenici evolvendosi fino ad arrivare all’epoca moderna. Un viaggio che il vademecum ripercorre integrandolo con la tradizione del distretto di Pesaro che è stato fondamentale per lo sviluppo di questo settore in Italia. Tonelli consuma circa 200 tonnellate di vetro in lastra piana ogni anno di cui quasi 10 tonnellate risultano scarti derivanti dagli sfridi di lavorazione. Per evitare gli sprechi rispettando l’ambiente, Tonelli ha cercato e trovato una soluzione. La Kristal Fusion Tecnology è un processo di lavorazione che nasce da un’idea del designer Paolo Lomazzi, di dare nuova vita al vetro di scarto della produzione. È una tecnica di produzione innovativa che vede la commistione del vetro con altri elementi, tra cui la resina, generando un nuovo materiale riciclato, ecologico, resistente, trasparente e ad alto tasso di creatività. La sua natura poliedrica gli consente di prestarsi a numerose interpretazioni dal gusto moderno e sempre sofisticato, anche attraverso l’uso del colore. Infatti, Krystal Fusion può essere declinato cromaticamente grazie alla sua base vitrea che garantisce una struttura molecolare analoga a quella dei liquidi, risultando così plasmabile. Ne è un ‘esempio, la collezione Il Paese delle Meraviglie che recupera il 100% degli scarti dando nuova vita e confermando come il design sia creazione. “Il vetro accende i sensi. È bello e iconico, creando connessioni emotive con i consumatori attraverso il tatto, la vista e il suono. Fare del bene fa sentire bene, e i benefici per la salute e l'ambiente del vetro ispirano marchi e famiglie a scegliere prodotti in vetro", conclude.
(Adnkronos) - L’assenza sul territorio nazionale di un’adeguata rete di impianti di trattamento costringe il nostro Paese ad esportare ogni anno ingenti quantitativi di rifiuti provenienti da attività industriali che all’estero vengono trasformati in nuove materie prime e in energia. Un gap che costa al Paese circa 1 miliardo di euro l’anno. La denuncia emerge dal Report 'Ambiente, Energia, Lavoro – La centralità dei rifiuti da attività economiche', presentato da Assoambiente (Associazione imprese servizi ambientali ed economia circolare). Nel 2019 (ultimi dati disponibili per i rifiuti speciali) la produzione di rifiuti in Italia ha superato quota 193 milioni di tonnellate, di questi ben 163 mln sono speciali (cioè provenienti da attività industriali) e circa 30 mln sono urbani. I primi rappresentano quasi l’85% della produzione complessiva di rifiuti, oltre 5 volte gli urbani, un dato che conferma la rilevanza strategica, anche in termini economici oltre che ambientali, di un loro adeguato trattamento in Italia. Il Report prende in considerazione proprio questi rifiuti, escludendo quelli del comparto costruzioni e demolizioni, mentre i rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani, quando possibile, sono stati posti in evidenza e distinti dai restanti volumi di rifiuti di matrice industriale. I rifiuti speciali, al netto di quelli derivanti dal comparto costruzioni, nel 2019 hanno registrato una produzione pari a quasi 111 mln di tonnellate. Partendo da questo dato, il Report si focalizza in particolar modo sui rifiuti direttamente prodotti dalle 'attività economiche', circa 65 milioni di tonnellate: di questi, oltre 36 mln di tonnellate (pari al 55%) sono stati prodotti dalle aziende manifatturiere. Analizzando i dati di produzione a livello regionale, emerge come i volumi si siano concentrati principalmente nelle regioni del Nord Italia, per l’elevato numero di realtà produttive presenti, per il numero di abitanti e per la relativa dotazione impiantistica dedicata alla gestione degli scarti prodotti. In questa speciale graduatoria di 'maggiori produttori' in testa è la Lombardia (con 23 mln di tonnellate di rifiuti speciali prodotti), seguita da Veneto (12), Puglia (11), Emilia-Romagna (10), Piemonte (7), Toscana (7) e Lazio (7). Oltre che nella gestione dei rifiuti urbani, l’Italia è leader anche nel riciclo e recupero di rifiuti speciali. Nel 2019 il 65% delle oltre 109 mln di tonnellate di rifiuti speciali gestiti è stato avviato a recupero (di materia e di energia) ed il restante 35% ad operazioni di smaltimento (incenerimento, discarica, stoccaggio finalizzato allo smaltimento finale o altre operazioni come il trattamento chimico-fisico). Oltre 15 milioni di rifiuti speciali vengono ancora destinati alla discarica, soprattutto al Centro e al Sud, mentre quasi 7 milioni di rifiuti hanno come destino gli impianti di incenerimento o recupero energetico. Di questi quasi 1 mln di tonnellate è destinato a incenerimento, il restante è gestito anche con impianti quali cementifici, impianti privati di incenerimento di scarti produttivi e di processo industriali (es. legno), 'torce' per la produzione di energia elettrica con biogas da discarica o da impianti di compostaggio. Sul territorio nazionale esistono 11.200 impianti di trattamento dei rifiuti speciali, con forte disomogeneità fra le diverse aree del Paese, a prescindere dai dati di produzione: ad esempio la Puglia con circa 11 mln di tonnellate di rifiuti speciali prodotti, dispone di 612 impianti, mentre il Veneto, a fronte di un dato di produzione di quasi 12 mln di tonnellate di rifiuti speciali, dispone di 1.190 impianti. Rispetto al totale degli oltre 11mila impianti, circa il 58% è concentrato nel Nord Italia, il 17% al Centro e il 25% al Sud e Isole. Circa 27 mln di tonnellate (24% del totale) di rifiuti speciali sono state trattate in un territorio diverso dalla Regione di produzione. Nel 2019 sono state conferite all’estero oltre 4 mln di tonnellate di rifiuti speciali prodotti in Italia, destinate nel 50% dei casi verso paesi vicini come Germania, Austria, Francia, Svizzera e Slovenia. Secondo le analisi formulate da Assoambiente, già oggi si evidenzia un fabbisogno impiantistico superiore a 10 milioni di tonnellate di rifiuti/anno e un fabbisogno cumulato nei cinque anni (2021-2025) pari a circa 34 milioni di tonnellate.