INFORMAZIONIFrancesca Mari |
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(Adnkronos) - "Noi non siamo entrati in guerra, stiamo aiutando un Paese indipendente aggredito perché possa negoziare un compromesso e quindi per noi l'obiettivo è un cessate il fuoco il prima possibile. A chi mai volesse allungare la guerra per indebolire, sconfiggere o spezzare le reni a Putin, io dico che noi non ci siamo perché questo vorrebbe dire regolare con la guerra delle controversie internazionali. E la Costituzione non lo concede. Quindi gli strateghi tengano conto di questi obiettivi dell'Italia". Così Pierluigi Bersani (Articolo Uno), ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. "Non dobbiamo stringere i bulloni tra Europa e Nato, perché sono cose un po' diverse... Questa nuova Europa, che vuole dotarsi di un esercito europeo, potrà mica stare nella vecchia Nato, dove sarà assertiva?! Le cose non stanno mica assieme, serve una nuova Nato per una nuova Europa", dice ancora Bersani. "Il margine che ci siamo sempre tenuti nell'Alleanza atlantica è la storia della diplomazia italiana... Pci, Dc e Vaticano, abbiamo sempre fatto così. Oggi quel margine non possiamo giocarcelo da soli, ma dobbiamo portarlo in Europa. Non possiamo fare da mastice tra l'Europa e la Nato, ma siamo quelli che dobbiamo dare un profilo all'Europa, insieme a Francia, Germania e Spagna", ha proseguito l'ex segretario del Pd. "Berlusconi ha detto che è stato deluso da Putin... sai gli ucraini quanto sono stati delusi... non mi è sembrata una dichiarazione così significativa, mi sembra che a Destra volino basso per cercare di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Ma anche la gente vola basso perché ha altri problemi, e infatti la Destra non ha perso neanche una piuma per questa cosa qui (la vicinanza a Putin, ndr)", ha aggiunto. E sui giornalisti russi ospiti in tv, spiega: "Pensiero Unico e democrazia sono ossimori! Se si ospita un giornalista russo in televisione, basta ricordare allo spettatore che quello lì è pagato dal governo russo e fare una, due o tre domande in più. Ma la gente non è mica cogliona, scusate! Tant'è vero che anche se durante il Covid abbiamo avuto i no vax sovrarappresentati in televisione, oltre il 90% degli italiani si è vaccinato". "Non credo che saremo autonomi dal gas russo nel 2024, mi sembra una previsione molto ottimistica... Ma vorrei far notare - continua Bersani - che quel tubo lì è l'unica cosa che tiene unita l'Europa all'Ucraina e alla Russia. Quel tubo lì era una speranza di pace, non parliamo solo di gas che è un problema enorme. Ma se tagliamo quel tubo lì, non tagliamo solo il gas. Quindi con pazienza cerchiamo di ragionare e semmai guardiamo il prezzo, che non è determinato da Putin perché è una soluzione di mercato che ci ha portato a questo esito".
(Adnkronos) - Il mondo economico a confronto con la politica per discutere di Pnrr nell’iniziativa organizzata dalla Confederazione Aepi, Associazioni Europee di Professionisti e Imprese, in collaborazione con AdnKronos in programma giovedì 19 maggio, a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione Adnkronos (Piazza Mastai, 9) e in diretta streaming sui canali social Adnkronos. “Pnrr: priorità e futuro dell’Italia” è il titolo dell’incontro che si svilupperà in tre tavole rotonde. Ad aprire e concludere i lavori della giornata sarà il presidente di Aepi, Mino Dinoi. La prima dedicata l tema “Nuova legislatura alla prova del Pnrr” vedrà la partecipazione di Francesco Boccia, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Giorgia Meloni, Antonio Tajani. A seguire, nel primo pomeriggio, si parlerà di status di attuazione del Pnrr, con i dati dell’Osservatorio Aepi. Interverranno Francesco Monaco (Capo Dipartimento supporto ai Comuni e Studi Politiche Europee Ifel Anci) e alcuni responsabili della Confederazione Aepi: Mario Serpillo (vice presidente con delega all’Internazionalizzazione), Patrizia Gabellone (vice presidente con delega al Welfare), Celestino Bottoni (Professioni), Paolo Carini (PNRR e Recovery plan), Andrea Cordero di Montezemolo (Trasporti e Mobilità) e Stefano Gazziano (Formazione e Transizione Digitale). L’ultimo incontro prevede un focus sugli interventi in campo con il Pnrr e sono stati invitati i ministri Mara Carfagna (Sud e Coesione territoriale), Maria Stella Gelmini (Affari regionali e Autonomie), Enrico Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibile) e Vincenzo Amendola (sottosegretario agli Affari Esteri), Massimiliano Fedriga (presidente Conferenza delle Regioni) ed Enzo Bianco (presidente Consiglio Nazionale ANCI). «In questi ultimi mesi è emersa la necessità di un nuovo Pnrr, che stanzi risorse importanti e guardi anche all’ambito energetico» così il presidente della Confederazione AEPI, Mino Dinoi che prosegue: «Le piccole e micro imprese sono allo stremo, così come le famiglie italiane. Occorre accelerare sui progetti legati a terzo settore, infrastrutture sociali, energie rinnovabili e mobilità sostenibile, senza dimenticare la necessità di una grande opera di digitalizzazione della pubblica amministrazione che, forse come mai sino ad ora, ha bisogno di avvalersi di professionisti e competenze specifiche». Segui la diretta sui canali Adnkronos: Facebook – YouTube.
(Adnkronos) - All'origine delle drammatiche inondazioni in Sudafrica, che nel mese scorso hanno causato più di 400 vittime, ci sono gli effetti del cambiamento climatico. Lo ha stabilito un report del World Weather Attribution, un servizio che si occupa di scienza dell’attribuzione, verificando cioè se e quanto eventi meteorologici estremi sono influenzati dal cambiamento del clima. Per quanto riguarda le piogge che hanno portato all’inondazione delle province sudafricane di KwaZulu-Natal e Eastern Cape, che hanno causato la morte di 435 perone, il report ha spiegato che il climate change ha raddoppiato la probabilità di eventi di questa portata nella regione. Infatti se prima erano attesi una volta ogni 40 anni sono ora più frequenti con la probabilità che se ne verifichi uno ogni 20 anni.