(Adnkronos) - Novak Djokovic vince gli Internazionali d'Italia 2022 a Roma. Il serbo, numero 1 del tennis mondiale, in finale batte il greco Stefanos Tsitsipas per 6-0, 7-6 (7-5) un 1h36'. Il fuoriclasse di Belgrado, che compirà 35 anni il 22 maggio, conquista il primo titolo dell'anno e il sesto della carriera sulla terra rossa del Foro Italico. Il match, come appare chiaro dallo score, comincia con un monologo di Nole che archivia il primo set senza lasciare nulla al rivale. Tsitsipas entra in partita nel secondo parziale e allunga sul 3-1, strappando il servizio al rivale, e sembra in totale controllo della situazione fino al 5-2. Djokovic restituisce il break nel momento clou (4-5), verdetto rinviato al tie-break. Il numero 1 del mondo scappa sul 5-2 prima di farsi raggiungere sul 5-5. Un'ottima prima garantisce al serbo il primo match point: basta e avanza per chiudere. "Questo campo è sempre stato molto speciale per me, mi ha aiutato tante volte a ritrovare la mia miglior forma. Sento tutta l’energia della città, in questi miei risultati c’è anche tanto merito del pubblico", dice Djokovic nella cerimonia di premiazione.
(Adnkronos) - I giovani si confermano una generazione sensibile alla sostenibilità ma anche molto pragmatica nelle proprie scelte. Oltre il 90% riconosce l’importanza dell’inserimento in Costituzione della tutela di animali e ambiente, che il 56,2% considera finanche prioritaria. Per il 33,4% degli intervistati la salvaguardia dell’ambiente passa principalmente attraverso la scelta di privilegiare fonti rinnovabili. Emerge dal 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. Interrogati in merito al nucleare, il 24,2% dei giovani ritiene che si tratti di un tema su cui non c’è adeguata informazione. E se il complessivo 19,1% ne riconosce i vantaggi, quali la minore dipendenza dal petrolio (12,7%) e la produzione di energia pulita (6,6%), la restante parte degli intervistati ne evidenzia, per contro, gli aspetti negativi: il 23,8% pone infatti l’accento sui potenziali ‘effetti collaterali’ (attentati terroristici, rischi ambientali, ecc.), il 22,6% lo ritiene un pericolo per la salute.
(Adnkronos) - Fare attività fisica regolare riduce del 22% il rischio di disabilità negli anziani. E’ quanto emerge da uno studio europeo guidato da ricercatori italiani della fondazione Policlinico Gemelli di Roma e pubblicato sul British Medical Journal, che certifica come un programma di attività fisica, unito a consigli dietetici personalizzati, abbia ridotto il rischio di sviluppare disabilità motoria in anziani con le tipiche caratteristiche dell’invecchiamento: fragilità fisica e diminuita muscolatura (sarcopenia). I risultati sono stati ottenuti dopo 3 anni di osservazione su più 1500 donne e uomini con un’età media di 79 anni, provenienti da 11 paesi europei.