INFORMAZIONIDaniele Gunnella |
INFORMAZIONIDaniele Gunnella |
(Adnkronos) - Gli Stati Uniti, alla luce delle posizioni espresse da Mosca, non credono che un eventuale colloquio tra il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ed il segretario di Stato, Antony Blinken, sarebbe costruttivo in questo momento. Lo ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. "La Federazione Russa non ci ha dato alcun motivo per credere che una conversazione tra il segretario Blinken ed il ministro degli Esteri Lavrov sarebbe costruttiva nelle attuali circostanze", ha detto Price durante una conferenza stampa. Intanto il Dipartimento di Stato americano ha annunciato il lancio di un nuovo Osservatorio sui conflitti che raccoglierà "prove dei crimini di guerra perpetrati dalla Russia e di altre atrocità in Ucraina". "Per quanto tempo ci vorrà, i responsabili dei crimini di guerra e di altre atrocità in Ucraina saranno assicurati alla giustizia. Un nuovo Osservatorio sui conflitti pubblicamente disponibile raccoglierà prove open source per futuri procedimenti giudiziari", ha scritto su twitter Price. "Il programma - si legge in una nota - comprende la documentazione, la verifica e la diffusione di prove open source riguardanti le azioni delle forze russe durante la brutale guerra decisa dal presidente Putin. L'Osservatorio sui conflitti analizzerà e conserverà le informazioni disponibili pubblicamente e commercialmente, comprese le immagini satellitari e le informazioni condivise tramite i social media, coerenti con gli standard legali internazionali, da utilizzare nei meccanismi di responsabilità in corso e futuri. Ciò include il mantenimento di rigorose procedure di catena di custodia per futuri processi legali civili e penali nelle giurisdizioni appropriate. Una piattaforma online condividerà pubblicamente la documentazione dell'Osservatorio sui conflitti per aiutare a confutare gli sforzi di disinformazione della Russia e far luce sugli abusi". Per questo programma gli Usa hanno varato un investimento iniziale di 6 milioni di dollari, "con futuri finanziamenti provenienti dall'European Democratic Resilience Initiative (Edri)". L'iniziativa, sottolinea Washington, "fa parte di una serie di sforzi del governo degli Stati Uniti a livello nazionale e internazionale volti a garantire la responsabilità futura per le azioni orribili della Russia". "Ci aspettiamo che altre organizzazioni partner internazionali si uniscano" man mano, aggiunge il dipartimento di Stato, spiegando che si tratta di "un'ulteriore dimostrazione del fermo sostegno degli Stati Uniti al popolo ucraino" impegnato a difendere il proprio paese e la propria libertà "in risposta alla guerra premeditata, ingiustificata e non provocata del presidente Putin".
(Adnkronos) - Individuare le migliori best practice per evitare ricadute economiche e sociali negative dalla transizione energetica. Con questo obiettivo oggi a Roma la Uiltec ha tenuto un incontro nell'ambito di 'Green@Work', progetto pilota finanziato dalla comunità Europea con i sindacati Igbce (Germania), Ekn (Croazia). "Oggi è il secondo incontro previsto dal progetto -ha spiegato Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec- siamo stati prima in Croazia e concluderemo quindi ad Hannover, discutendo attorno a un tema strategico come della transizione e cosa comporta per un settore come quello della chimica". Una riflessione che per Pirani deve essere fatta confrontandosi tutti insieme. E l'incontro di oggi con il sindacato croato e quello tedesco va proprio in questa direzione. "In una situazione mondiale che sta cambiando i paradigmi -ha insistito- dobbiamo ragionare tutti insieme come Europa per affrontare al meglio i cambiamenti che stanno interessando un asset strategico come la chimica, che deve fare fronte ai temi dell'approvviggionamento ma anche della sostenibilità e dell'economia circolare", ha rimarcato. Cambiamenti che di conseguenza per il leader sindacale si rifletteranno sul rapporto di lavoro e che il sindacato deve essere in grado di 'governare'. "Dobbiamo sviluppare un nuovo modello di contrattazione, guardare al modello della partecipazione tedesco", ha sottolineato. E all'appuntamento ha preso parte anche Romina Mura, presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati. "Ribadisco la necessità che questa transizione verde che è già in corso deve andare di passo con la transizione sociale, nessuno deve essere lasciato indietro. I lavoratori vanno tutelati per essere formati e ricollocati ma è fondamentale far sì che tutte le parti sociali interagiscono per un nuovo mercato del lavoro", ha spiegato. Secondo Mura, "ci sono le condizioni affinchè le risorse pubbliche che vengono utilizzate per la riconversione devono essere condizionate non solo a mantenere occupazione ma anche a dare lavoro di qualità. Noi stiamo lavorando in questa direzione consapevoli che oggi abbiamo l’Europa dei popoli", ha concluso. Per Emma Argutyan, Dg dell’Eceg (European chemical employers group), "gli indicatori di avanzamento del progetto di cui parliamo oggi sono in linea con gli indicatori europei. Sono particolarmente soddisfatta. E concordo con Pirani sull'importanza della sostenibilità e dell'economia circolare a livello europeo. Abbiamo affrontato l’importanza della valorizzazione delle scorte e delle infrastrutture per lo scenario in corso". E per Stefano Soro, capo unità green and circular economy dg grow (Commissione europea) "la transizione verde è già in corso, in particolare per la chimica l'obiettivo è dare sostenibilità sociale e climatica ma anche garantire una sostenibilità sociale di questa transizione sia in termini di occupazione che di formazione", ha concluso.
(Adnkronos) - "L'obiettivo Net Zero è ormai al cuore della strategia Enel; abbiamo anticipato la data alla quale vorremmo arrivare a zero emissioni di carbonio dal 2050 al 2040, tenendo conto sia delle emissioni dirette che delle emissioni indirette". Così Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, nel suo intervento durante l'evento Net Zero Grid Day. "Le reti sono i fattori abilitanti della transizione energetica, c'è bisogno di un cambiamento profondo delle reti" che "svolgeranno un ruolo molto importante nella decarbonizzazione", spiega. Le reti "devono essere completamente digitalizzate e devono poter dare il loro contributo per una vera elettrificazione della nostra società; le reti devono anche decarbonizzare loro stesse. La sfida è quindi eliminare le emissioni dirette e indirette che provengono dalle reti di distribuzione elettrica", aggiunge. "Siamo disponibili a condividere le nostre esperienze con tutti gli attori interessati perché riteniamo che condividere rappresenterà la chiave per trovare insieme la soluzione migliore - prosegue - Dovremo tutti allearci per procedere in maniera più accelerata lungo questo percorso; noi stiamo perseguendo un approccio di open innovation, vogliamo condividere la nostra esperienza e le nostre soluzioni e forse a nostra volta trovare altrove risposte a problemi per i quali ancora non abbiamo una soluzione totale". Quindi "un approccio aperto, collaborativo con tutte le reti del mondo per poter tutti lavorare insieme sullo stesso fronte, per poter arrivare a Net Zero. Non c'è modo di rispondere a questa sfida se non lavorando insieme".