(Adnkronos) - Si è svolto oggi sabato 21 maggio alle ore 10:00 a Viareggio e in teleconferenza il Convegno “La Nautica: un industria di filiera” nell’ambito della Convention SATEC 2022, organizzata da Confindustria Nautica, che ha riunito in presenza gli stati generali della nautica da diporto italiana per fare il punto su sfide e opportunità del comparto, fiore all’occhiello del made in Italy, in tutti i suoi segmenti. Dopo i saluti di Giorgio Del Ghingaro Sindaco di Viareggio e di Saverio Cecchi Presidente Confindustria Nautica, sono intervenuti Giovanni Toti Presidente Regione Liguria, l'onorevole Umberto Buratti della Commissione Finanze, il senatore Massimo Mallegni della Commissione Lavori pubblici, Marco Bucci Consigliere ANCI e Sindaco di Genova, Massimo Franchini Studio Franchini, Carlo Iacovini General Manager Energica Inside, il Prof. Elio Jannelli Ordinario di Sistemi Energetici Università Parthenope e Giovanni Faroti di Andersen Tax & Legal. A moderare l'evento, Simone Spetia, giornalista Radio 24, e Roberto Neglia, Responsabile Rapporti istituzionali Confindustria Nautica. Nel cuore pulsante della produzione mondiale quale è Viareggio, l’incontro ha affrontato trasversalmente importanti aspetti legati allo sviluppo dell’intero settore, con focus sui temi che riguardano gli strumenti di sostegno agli investimenti produttivi delle grandi aziende e delle PMI, lo sviluppo tecnologico delle nuove motorizzazioni e delle nuove mobilità, l’accessibilità al mare per la nautica sociale e il tema caldissimo la riforma del demanio marittimo. Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica: “Questo SATEC rappresenta la mia visione di rappresentatività associativa. Nel nostro settore ogni anello è essenziale alla catena, ognuno è portatore di valore per la nautica. Siamo impegnati su tutti i fronti, in attività di sostegno a tutti i segmenti del comparto, imprese grandi e piccole. Il numero dei nostri Soci è cresciuto di oltre 100 membri in virtù di questa visione. Ringrazio le istituzioni che lavorano in sinergia con noi e ci supportano, un grazie anche ICE e Simest e Agenzia delle dogane.” Giorgio Del Ghingaro Sindaco di Viareggio: “La nautica da diporto a Viareggio è motore di sviluppo della città e della regione, pezzo di Pil importantissimo, che va sostenuto dal punto di vista strutturale e infrastrutturale. Un altro tema è quello della formazione inerente alle professionalità e ai mestieri legati al settore, qui abbiamo corsi di livello internazionale, ci auguriamo che venga colta l'opportunità di sviluppare un centro di formazione a 360° nella ex caserma Mazzini". Si è parlato innanzitutto di riforma del demanio marittimo e dell’impatto sulla portualità turistica dell’applicazione delle nuove regole che il Governo vuole introdurre per gli stabilimenti balneari. Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Dobbiamo trovare soluzioni condivise e non semplicistiche dal punto di vista politico, che tengano conto delle peculiarità e raccolgano le istanze delle diverse realtà sul territorio, cosa che fino ad oggi non è stata fatta e si è perso tempo. È una questione intricata, che comunque va affrontata definitivamente, diversamente ci troveremmo nuove pronunce giurisprudenziali negative per il settore”. On. Umberto Buratti: “E’ necessario che il Partito Democratico faccia riconoscere nella sua azione il valore delle Aziende che insistono sul demanio”. Il Senatore Massimo Mallegni: “Il Governo, per adesso, ci ha cassato la proposta sul riconoscimento del valore d’impresa. Forza Italia e Lega la riproporranno martedì in Commissione e mi auguro che abbia anche il sostegno degli altri componenti della maggioranza”. In conclusione, i partecipanti al dibattito hanno convenuto che le concessioni relative ai porti turistici non possono e non devono essere coinvolte in quando la legge Bolkestein si applica soltanto sulle attività di servizi, come sottolineato da Roberto Neglia, e Confindustria si aspetta che allo stesso modo sia risolto il nodo della rateizzazione del saldo degli arretrati. Il secondo focus ha riguardato un patto di sviluppo della nautica con l’Associazione dei Sindaci italiani, per quanto concerne in particolare la realizzazione delle opere, pubbliche e su iniziativa privata, destinate alla piccola nautica e la realizzazione di porti a secco e di scivoli attrezzati per i natanti. Marco Bucci, Consigliere ANCI e Sindaco di Genova: “I Sindaci delle città che si affacciano sui nostri 7 mila km di coste devono avere, nella loro visione di città, una visione della nautica da diporto. La nautica diffusa oggi non è presa sufficientemente in considerazione, il nostro compito deve essere quello di arrivare al mare. L’obiettivo è far arrivare al mare trovando soluzioni facili e prendendo spunto da quello che già si fa da tempo in America. Noi Sindaci siamo al servizio dei cittadini e i Comuni devono supportare le iniziative capaci di portare ricchezza al territorio.” Massimo Franchini, Naval Architect: “L'esempio del lavoro commissionatomi nel 2019 dall’amministrazione comunale di Riccione mette il porto al centro della città e della cultura turistica, ma si estende anche all’interno e alla periferia. Si è ideata una soluzione alternativa puntando al turismo nautico, con un porto a secco, da collocare lungo il fiume, come avviene negli Stati Uniti. In Italia sono poche le strutture come questa, è una realtà fin ora poco conosciuta che ha solo vantaggi e rappresenta un punto di attrazione per il turismo internazionale della nautica carrellabile. Va innescato un progetto virtuoso e di attrattiva. Il progetto di Riccione è autosostenibile, l’infrastruttura è facilmente removibile, impatta poco sull’ambiente, e si inserisce perfettamente nel tessuto urbano.” Si è parlato di futuro relativamente allo sviluppo tecnologico delle nuove motorizzazioni e delle nuove mobilità con il dott. Carlo Iacovini, General Manager Energica Inside e il Prof. Elio Jannelli, Ordinario di Sistemi Energetici Università Parthenope. In merito all’elettrico, Carlo Iacovini ha ricordato come “Le sfide saranno di tipo tecnologico, economiche, burocratiche e culturali. La chiave di volta è quella di capire che la transizione ecologica che si basa anche sull’elettrico è un cambiamento che sta arrivando e conviene gestirlo più che subirlo. È compito degli imprenditori cavalcare questo rischio e sviluppare le competenze che andranno evolute. La nautica ha molte potenzialità ed ha la grande opportunità di fare leva su 12 anni di sviluppo tecnologico in altri settori che possono ora essere messi a disposizione del settore per poter navigare senza rumore e in modalità ecologica.” Il Prof. Jannelli, uno dei maggiori esperti di propulsione a idrogeno, ha sottolineato come oggi “il processo della decarbonizzazione ci imponga di fare delle scelte. La capacità italiana industriale di avvicinare il progresso tecnologico ci aiuterà ad agevolare tale processo. La tecnologia a idrogeno non è una tecnologia matura per la nautica, rappresenta la frontiera. Nell’automotive i problemi ad essa legati sono stati risolti. Gli investimenti attualmente in atto sulla mobilità potrebbero far evolvere queste tecnologie e ridurne i costi per farle avvicinare anche al settore della nautica da diporto.” Il dott. Giovanni Faroti di Andersen è infine intervenuto sui Contratti di sviluppo del MiSE, destinati all’agevolazione degli investimenti delle imprese maggiori e delle piccole Aziende del settore. “Il contratto di sviluppo – ha spiegato - è il principale strumento agevolativo che mira a sostenere investimenti di ameno 20 milioni di euro per lo sviluppo industriale, sviluppo per la tutela dell’ambiente, sviluppo di attività turistiche. Può essere portato avanti da un soggetto singolo o da un gruppo di imprese tramite un contratto di rete. I contratti di sviluppo prevedono agevolazioni che dipendono dalla tipologia del progetto: sviluppo, ricerca o innovazione. Sono previste ulteriori premialità se nel progetto sia prevista una PMI. Esiste poi l’Accordo di innovazione che rappresenta uno strumento agevolativo dedicato al sostegno degli investimenti di minori dimensioni rispetto a quelli rientranti nel contratto di sviluppo riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi delle PMI”. Nell’ambito del programma SATEC 2022 Confindustria Nautica, unitamente agli appuntamenti in programma dell’Assemblea Generale dei Soci del XXXI Premio Pionieri della Nautica e del Convegno istituzionale ha organizzato con Agenzia ICE un press trip per la stampa estera con la partecipazione di un gruppo di giornalisti delle più importanti testate di settore internazionali (Francia, Inghilterra, Emirati Arabi, Svezia e Olanda) che hanno visitato i distretti industriali del comparto in Liguria e in Toscana.
(Adnkronos) - Cambio della guardia ai vertici del Consorzio Alta Langa: il nuovo presidente è Mariacristina Castelletta (Tosti 1820). Ad affiancarla come vicepresidente, in continuità con gli anni precedenti, sarà Giovanni Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto. Castelletta succede a Giulio Bava, che ha guidato la compagine per tre mandati consecutivi tra il 2013 e il 2022. Presidente e vice sono stati eletti dal Consiglio di amministrazione dell’ente, scelto a sua volta nell’Assemblea dei soci della scorsa settimana. Oggi, nel Cda guidato da Castelletta e Bussi, siedono: Piero Bagnasco (Fontanafredda), Giulio Bava (Giulio Cocchi), Umberto Bera (Bera), Domenico Conta (Enrico Serafino), Sergio Germano (Ettore Germano), Antonio Massucco (Banfi), Alessandro Picchi (Fratelli Gancia), Giacinto Balbo (viticoltore di Bubbio e Cassinasco), Luciano Ferrero (viticoltore di Mango), Gianpaolo Menotti (viticoltore di Castel Rocchero). Da otto anni nel Consiglio di amministrazione del Consorzio Alta Langa, Mariacristina Castelletta si occupa del marketing dell’azienda di famiglia, Tosti1820, e fa parte anche del Consiglio di amministrazione del Consorzio del Vermouth di Torino. “Sono onorata ed entusiasta di rappresentare la denominazione Alta Langa Docg. Un grazie infinito va a Giulio Bava, che con la sua presidenza ha traghettato la nostra denominazione in questa importante fase di affermazione e sviluppo. Un ringraziamento sincero anche a Giovanni Carlo Bussi: sono felice di ritrovarlo al mio fianco, per la sua grande esperienza e generosità nei confronti del Consorzio. I miei prossimi tre anni alla guida del Consorzio saranno all’insegna della continuità con ciò che è stato fatto finora. L’obiettivo è quello di proseguire nel percorso di crescita della denominazione, sia in termini di autorevolezza che di numeri”, dice il neoeletto presidente. “La denominazione Alta Langa Docg - spiega ancora Castelletta - sta crescendo e lo sta facendo bene. Più di 50 produttori oggi fanno parte del Consorzio, le cuvée prodotte sono complessivamente 90. Costante la base agricola, composta da circa 90 viticoltori. Il vigneto si estende adesso per 377 ettari (175 in provincia di Cuneo, 164 in provincia di Asti, 38 in provincia di Alessandria) e dalla vendemmia 2021 abbiamo avuto 3 milioni di bottiglie”. Sul fronte della promozione, i passi sono stati consistenti. Lunedì 6 giugno si svolgerà una nuova edizione de La Prima dell’Alta Langa, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio aperta a un pubblico di operatori professionali (buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman, giornalisti). Dopo il successo delle due edizioni di Grinzane Cavour e di quella di Milano, l’evento si svolgerà stavolta a Torino, nel Museo di Italdesign, fra modelli di auto futuristiche, contemporanee. Saranno ben 115 le diverse etichette di Alta Langa in degustazione - tra vini bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari - per 46 diversi produttori presenti all’evento: numeri che – rapportati alla prima edizione della manifestazione, nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée – raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle 'alte bollicine piemontesi'. Chi parteciperà a La Prima dell’Alta Langa quest’anno vedrà in anteprima assoluta 'Terra', il nuovo, iconico calice istituzionale che verrà presentato proprio durante l’evento: dalla collaborazione con Italdesign è nato, infatti, un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto, dove la forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. La collaborazione tra Consorzio e Italdesign è iniziata dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice 'Grande', ideato da Giorgetto Giugiaro in esclusiva per il Consorzio Alta Langa. Prosegue anche la partnership con la Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: da sette anni 'alte bollicine piemontesi' sono Official Sparkling Wine della manifestazione, accompagnando i momenti istituzionali e tutti i cooking show degli chef italiani e internazionali che preparano i loro piatti a base di tartufo. Lo scorso settembre, poi, è stato avviato l’importante progetto con il Centro nazionale Studi Tartufo per la sensibilizzazione dei soci viticoltori che dedicano una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo, nell’ottica del mantenimento delle tartufaie sul territorio delle colline alte di Langa. In dirittura d’arrivo i lavori per l’articolato dossier tecnico e di racconto completo della denominazione iniziato lo scorso anno: attraverso la collaborazione di esperti, sono stati approfonditi e codificati aspetti rilevanti che vanno dai miti e dalla storia delle alte bollicine piemontesi fino alle caratteristiche del terroir; dalla conservazione delle bottiglie fino alle tecniche di servizio, la degustazione dei vini e gli abbinamenti. Lo studio sarà indirizzato in primo luogo ad accrescere la consapevolezza e la cultura dell’Alta Langa Docg tra i produttori e avrà una funzione divulgativa.
(Adnkronos) - Nella Giornata Mondiale delle Api l'allarme del WWF: il 40% delle specie selvatiche di api e degli altri impollinatori - come vespe, coleotteri e farfalle - è a rischio di estinzione. Una perdita irrimediabile, visto da loro dipende che circa il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore e l’80% delle piante produttrici di cibo e prodotti per il consumo umano, pari al 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa. Per dare una risposta concreta il WWF ha varato il progetto “Diamo una casa alle api”: realizzare e gestire in 20 Oasi WWF su tutto il territorio nazionale - aperte in via straordinaria questo e il prossimo weekend - aree per facilitare la vita a questi importantissimi insetti. Ma non basta, occorre mettere al bando i pesticidi più nocivi, lasciando più spazio alla biodiversità anche negli ambienti agricoli.