INFORMAZIONIClaudia Faraone |
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(Adnkronos) - Aumentare gli sforzi e le pressioni per arrivare alla pace in Ucraina. Perché, oltre al costo in termini di vite umane, la guerra sta erodendo l'economia e uropea e italiana . Nel frattempo, per ridurre i danni all'economia, il governo italiano deve intervenire sul cuneo fiscale per ridare potere d'acquisto alle famiglie e sostenere con misure più incisive le imprese energivore, in forte sofferenza per l'aumento del prezzo dell'energia. "Condivido la linea del presidente del Consiglio Mario Draghi" sulla richiesta che Stati Uniti e Russia si parlino per trovare un accordo in Ucraina, dice all'Adnkronos il presidente di Confindustria Lombardia, Francesco Buzzella. Oltre alla distruzione in Ucraina, la guerra sta provocando "danni incredibili per noi europei, che rischiamo una profonda crisi, e per Africa e Medio Oriente, che comprano il 90% delle derrate alimentari, come grano e frumento, da Russia e Ucraina". Il conflitto, che dura da quasi tre mesi, ha acuito i problemi legati ai rincari di materie prime ed energia dovuti alle strozzature nelle catene di approvvigionamento. E ora le economie europea, italiana e lombarda stanno iniziando a subirne gli effetti. Il Pil dell’eurozona, secondo le previsioni economiche della Commissione europea, è ora fissato al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. Nelle precedenti stime era rispettivamente al 4% e al 2,8%. E per l’Italia la frenata è ancora più brusca: la crescita sarà del 2,4% quest'anno e dell'1,9% il prossimo, contro i precedenti 4,1% e 2,3%. "Se ci sarà una frenata dei consumi, se i prezzi non scenderanno abbastanza e se la guerra continuerà prolungando il clima di incertezza, l'impatto sarà importante", continua Buzzella. Nel primo trimestre del 2022 la produzione industriale della Lombardia ha registrato un incremento dell'1,8% sul trimestre precedente contro un dato nazionale negativo. "Non illudiamoci sui dati dei primi tre mesi, perché i prossimi trimestri saranno negativi". Tanto che il secondo trimestre dovrebbe segnare una flessione del 2% del Pil a livello nazionale. A pesare sull'economia, sottolinea il presidente di Confindustria Lombardia, ci sono ora due elementi in particolare. Il primo è che con il continuo aumento dei prezzi dovuto al tasso di inflazione "si è arrivati al punto che il consumatore finale si 'ribella'". Il secondo punto "è la guerra, che crea incertezza, il principale nemico dell'economia. E con l'incertezza tante idee di acquisto vengono accantonate". Con un armistizio o una pace e il ritorno di un clima di fiducia "la gente potrebbe tornare a vivere e spendere, ma fino a quel momento la sfiducia e l'incertezza avranno un impatto importante sugli acquisti". Il governo, dice Buzzella, deve quindi intervenire in maniera decisa. Sul lato delle famiglie, "che hanno un problema di potere di acquisito, bisogna agire sul cuneo fiscale. Visto che si parla di un extragettito importante per quest'anno, si potrebbe destinarne una parte alla riduzione del cuneo per dare più potere d'acquisto". Sul fronte delle imprese "bisogna limitare veramente il prezzo dell'energia per le imprese energivore, altrimenti diventa veramente difficile competere con i concorrenti stranieri. Occorre fare uno sforzo ulteriore". Il governo, riconosce Buzzella, ha approvato qualche intervento contro il caro energia, "ma è difficile compensare un aumento che fra famiglie, imprese e terziario arriva a superare i 100 miliardi di euro". Tenere i conti pubblici italiano in ordine "è corretto -conclude- ma bisogna anche pensare che le aziende danno lavoro e crescita. Bisogna dosare molto bene gli sforzi".
(Adnkronos) - Guardando nello specifico alle discriminazioni che investono l’universo femminile, il 30,1% dei giovani chiama in causa maltrattamenti e violenza fisica. Per contro, la maggioranza ritiene invece che la condizione della donna nella società attuale risenta fortemente di stereotipi relativi all’inferiorità fisica o intellettiva (20,9%), delle differenze nei ruoli familiari o professionali (18%), di insulti di natura sessuale (16,5%) e delle disparità di trattamento economico (12,7%). Emerge dal 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. “I giovani - commenta Spalletta - hanno consapevolezza che la gender equality si costruisce nella quotidianità, pur senza dimenticare i gravi episodi di violenza di cui le donne continuano a essere vittime”. "La difficoltà a riconoscersi all’interno di una società destrutturata, che si trova ancora a fare i conti con stereotipi e pregiudizi pesa sul giudizio degli intervistati", spiega Ferrigni. I giovani reagiscono infatti con disappunto alla bocciatura del Ddl Zan, per il 33,5% ritenuta una mancata conquista di civiltà e per il 25,3% una vittoria dell’omofobia. E per lo stesso motivo il 21,2% si dichiara orgoglioso anche della sola idea di una donna alla Presidenza della Repubblica. Alla sfiducia nei confronti della classe politica si accompagna, in ogni caso, un più generale sentimento di ‘distacco’ nei confronti del Paese: a fronte di un 74,9% di intervistati che si dichiarano orgogliosi di essere italiani, solo il 35,9% ammette di essere orgoglioso dell’Italia.
(Adnkronos) - Installare un impianto fotovoltaico in casa è davvero conveniente? Se si sceglie con attenzione, l’investimento in pannelli fotovoltaici si ripaga mediamente in 10 anni. In questa fase di crisi energetica, però, la spesa iniziale può essere più alta e ripagata in 15-20 anni. Così Altroconsumo che fornisce alcuni consigli per rendere questo investimento proficuo. Indicazioni che rientrano tra le iniziative del progetto Resss (Rendiamo semplici le scelte più sostenibili), finanziato da Mise, che ha l’obiettivo di informare i consumatori su requisiti e modalità per la richiesta di bonus, promuovendo l’accesso agli incentivi attuali messi a disposizione dal governo. Secondo l'organizzazione di consumatori, fare diversi preventivi, se si sta valutando di installare un impianto fotovoltaico, è fondamentale per comparare i materiali proposti e poter scegliere l’impianto che più si addice alle esigenze della propria casa. Inoltre, questo permette di ridurre di molto i costi. La convenienza di questo tipo di fonte rinnovabile dipende dal consumo elettrico medio dell’abitazione e dal corretto dimensionamento dell’impianto. Inoltre, va considerato il meccanismo dello 'scambio sul posto', il sistema regolato dal Gse (Gestore dei servizi energetici), per compensare l’avanzo di energia elettrica prodotta da un impianto privato, che viene immesso nella rete nazionale perché non consumato. "L’energia utilizzata attraverso il proprio impianto durante le ore solari è gratuita, ma durante le ore serali la corrente costa cara, ed è proprio qui il segreto per risparmiare", sottolinea Altroconsumo. Infatti, il Gse riconosce tra i 7 e i 10 centesimi a kilowattora per l’energia donata alla rete, mentre l’energia prelevata dalla rete costa in media 35 centesimi al kWh nel mercato tutelato. Per un impianto fotovoltaico davvero conveniente bisogna spostare la maggior parte dei propri consumi di elettricità nelle ore di Sole sfruttando subito l’energia prodotta dall’impianto, evitando di pagare l’energia prodotta della rete (attualmente rincarata anche dell’80%) - spiega l'organizzazione - Inoltre, per installare un impianto fotovoltaico, è opportuno avere consumi annuali sopra i 2.500-3.000 kWh, scenario tipico di una famiglia di quattro persone. Secondo l'analisi di Altroconsumo, per una casa senza fotovoltaico il costo della bolletta elettrica risulta il più alto, oltre 1.200 euro l’anno, ma in questo scenario non ci sono investimenti iniziali da sostenere né costi di manutenzione. Considerando invece l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico da 3kW di potenza, la spesa della famiglia scende a 790 euro l’anno; quindi l’investimento nel fotovoltaico, se fatto correttamente, si ripaga bene e permette un buon risparmio in bolletta. La spesa elettrica più contenuta è quella di un impianto fotovoltaico ad accumulo, dotato di batteria - si legge - quest’ultimo permette di pagare da subito la bolletta più leggera (588 euro all’anno), ma l’intero investimento si recupera in circa 15 anni. La batteria è una componente costosa, che fa alzare di molto il prezzo dell’intero impianto. Anche per questo motivo occorre dimensionarla correttamente sui propri bisogni: di certo non sarà conveniente per una famiglia con un consumo domestico contenuto.