INFORMAZIONIAiesec Università, Arte e Cultura, Event Industry, Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale, No profit Civili ed Umanitarie Ruolo: Business Development Manager Area: Sales Management Nicolò Gebbani |
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(Adnkronos) - Sono saliti a 6 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Un sesto caso di 'Monkeypox' a quanto apprende l'Adnkronos Salute in Lombardia. "Sono in corso gli accertamenti su altri casi sospetti" annuncia l'Inmi Spallanzani, notificando oggi il quinto caso dalle caratteristiche cliniche e di trasmissione simili alle precedenti. "Cinque i casi accertati dall'Inmi Spallanzani di vaiolo delle scimmie. Tre sono ricoverati a Roma, uno ad Arezzo, uno è seguito a domicilio a Roma" comunica l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, su Facebook. In generale, "sono sedici i contatti stretti posti in isolamento. Sono in corso ulteriori accertamenti". Il quinto caso, secondo quanto apprende l’Adnkronos Salute, è un italiano di ritorno dalla Germania, che si è recato in ambulatorio all'Inmi Spallanzani e ora è in isolamento a casa, seguito dai medici dell’Istituto. VIRUS PRIMI 3 CASI ITALIANI AFFINE A CEPPO AFRICANO - "I ricercatori dello Spallanzani hanno completato la prima fase dell'analisi della sequenza del Dna del Monkeypox virus dei primi tre casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia e seguiti presso l'Istituto romano" comunica l'Inmi, spiegando che "i campioni risultati positivi al Monkeypox virus sono stati sequenziati per il gene dell'emoagglutinina (Ha), che consente l'analisi filogenetica del virus, e sono tutti risultati affini al ceppo dell'Africa Occidentale, con una similarità del 100% con i virus isolati dei pazienti in Portogallo e Germania. Potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus 'paneuropeo' - ritengono gli specialisti dello Spallanzani - correlato con i focolai osservati in vari Paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie".
(Adnkronos) - "L'Italia è un'eccellenza manifatturiera e nel food. L'emergenza che stiamo vivendo devi aiutarci a valorizzare le nostre capacità. La grande sfida per l'Italia è bilanciare le esigenze del paesaggio, le esigenze dell'economia industriale, la sicurezza energetica e la sostenibilità delle filiere. Serve un grande patto sul paesaggio e bisogna trovare una quadra tra tutti gli attori". Lo afferma all'Adnkronos Letizia Magaldi, vicepresidente esecutivo di Magaldi Green Energy, che ha preso parte oggi a un panel sull'energia nell'ambito di 'Eu AgriFood Week', organizzata da Future Food Institute, in collaborazione con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. Fondata nel 2021, la Magaldi Green Energy è una start up di Magaldi Power, top player mondiale negli impianti per il trasporto di materiali ad altissime temperature. Mge è orientata alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione ed alla commercializzazione di tecnologie innovative nel settore della generazione e dello stoccaggio di energia rinnovabile. Ha brevettato un innovativo sistema di stoccaggio che consente di utilizzare energia pulita anche in assenza di sole e vento: l'energia pulita viene infatti prodotta “on demand” grazie alle batterie di sabbia. Il sistema, chiamato Magaldi Green Thermal Energy Storage (Mgtes), sviluppa una tecnologia di accumulo basata su un letto di sabbia fluidizzato (Energy from the sand), alimentato esclusivamente da energie rinnovabili. Il sistema può essere caricato con energia elettrica e termica in eccesso riuscendo a immagazzinarne per un intervallo compreso tra le 4 a oltre 10 ore, fino a settimane, con perdite molto limitate, per poi scaricarla quando il sole e il vento non sono disponibili. In questo modo il sistema permette di immagazzinare energia rinnovabile quando è in surplus e di rilasciare energia termica verde per i consumi industriali, bilanciando lo squilibrio esistente tra la domanda e l'offerta e contribuendo a stabilizzare la rete. "La sfida è mitigare l'intermittenza", sottolinea Letizia Magaldi ricordando che per sua stessa natura l’energia solare ed eolica dipende dalle condizioni meteorologiche, ed è questa la ragione per cui è impossibile da utilizzare 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Il sistema messo a punto dalla Magaldi Green Energy punta alla "generazione di calore verde e rinnovabile per i processi industriali, tra cui quelli alimentari". "Abbiamo realizzato un primo impianto pilota in Campania e stiamo realizzando studi di fattibilità con grandi player", conclude Magaldi ricordando che il sistema è a impatto zero. Magaldi Green Energy è di recente entrata nel "Long Duration Energy Storage Council", organismo internazionale di technology provider di primo piano, nato in occasione della Coop 26 di Glasgow.