(Adnkronos) - Soldati finlandesi, svedesi, americani e ucraini partecipano da oggi a manovre della Nato in Estonia: coinvolti in totale 16mila militari provenienti da 11 Paesi. Secondo i media di Helsinki, sono 250 i soldati finlandesi che prendo parte alle esercitazioni "Hedgehog 2022", avviate all'indomani dell'annuncio della Finlandia sulla richiesta di adesione all'Alleanza atlantica. Le manovre coinvolgeranno tutti i corpi delle Forze armate, terra, mare, aria e anche le unità cyber. Le esercitazioni non sono state decise in conseguenza dell'invasione russa ma erano previste già da un anno, secondo il vice comandante delle Forze estoni, Veiko-Vello Palm, precisando tuttavia che nelle ultime settimane si sono aggiunti altri Paesi. GOVERNO SVEZIA INFORMA RE SU ADESIONE - Intanto il governo svedese ha ufficialmente informato il re Carlo Gustavo e la principessa ereditaria Victoria sul processo di adesione alla Nato che prenderà formalmente il via domani. ''E' una giornata storica per la Svezia - ha scritto su Twitter la ministra degli Esteri Ann Linde - Oggi il Consiglio consultivo per gli affari esteri si è riunito al Palazzo reale dove il governo ha riferito sulle attuali questioni di politica estera e di sicurezza". Linde ha aggiunto che ''con un ampio sostegno dei partiti politici in parlamento, la conclusione è che la Svezia sarà più forte insieme agli alleati nella Nato''.
(Adnkronos) - "Trovo del tutto condivisibile la proposta del ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e sostenuta dalla gran parte delle forze di governo, di favorire gli investimenti nel Mezzogiorno d’Italia al fine di renderlo polo d’innovazione per tutta l’area euromediterranea". A dirlo il presidente dell’associazione di imprese Cifa Italia, Andrea Cafà, commentando il Forum verso sud organizzato a Sorrento dal ministero insieme con The European House-Ambrosetti. “Sono convinto - ha proseguito Cafà - che il Sud sia indispensabile per il rilancio del nostro Paese. Da qui a breve attrarrà molti investimenti necessari a ricostruire le catene globali del valore in Europa. Da tempo sosteniamo una maggiore sinergia tra pubblico e privato nella gestione di programmi di sviluppo finalizzati a rendere il Mezzogiorno non solo la locomotiva per la crescita dell’intero Paese ma anche il principale attore nella costruzione dell’area euro mediterranea ”. “A questo fine, v anno rafforzati il dialogo e la proposta progettuale con i paesi più stabili dell’area mediterranea, come per esempio il Marocco, intraprendendo un percorso comune che sia principalmente di tipo politico . L’Africa è il continente del futuro e il Sud Italia è l’autostrada per arrivarci. Solo avendo chiaro questo presupposto, si potranno avviare azioni concrete, evitando che il Sud resti destinatario di misure assistenziali nonché oggetto di impegni politici puntualmente disattesi", ha concluso il presidente di Cifa Italia.
(Adnkronos) - L'Italia accoglie i migliori talenti imprenditoriali provenienti dall'Africa selezionati durante la Tech Week di 'Next Generation Africa'. L'occasione per conoscere start up particolarmente attente al tema della sostenibilità, progetti a cui Eni crede in modo particolare e a cui è pronta ad offrire il suo supporto. Sostenibilità, Eni sostiene le startup impegnate in Africa (VIDEO) Tra queste c’è Kimuli Fashionability, società ugandese ad impatto sociale che coniuga la sfida del riciclo dei rifiuti plastici con il sostegno di 102 collaboratori con disabilità. "Quello che facciamo è trasformare la crisi dei rifiuti plastici in Africa in un'opportunità di lavoro per disabili e giovani. Trasformare la plastica in indumenti e accessori duraturi, sostenibili e impermeabili, spiega Zaharah Nabirye, co-founder e direttrice di Kimuli Fashionability. La start up ugandese è stata presentata al PoliHub di Milano all'interno del programma di Startup Africa Roadshow, in un evento organizzato da Joule, la scuola di Eni per l'impresa. "Eventi come questo sono molto importanti soprattutto per Kimuli Fashionability - prosegue Zaharah Nabirye - e in più abbiamo conosciuto diversi retailer che porteranno i nostri prodotti sul mercato italiano. Quindi penso che questo sia un ottimo risultato per noi e siamo sempre contenti quando capitano queste occasioni". Più che mai importante, anche a livello sociale, è il progetto di Musa Social Venture, start up nata dall'ecosistema Joule. Una realtà unica nel settore della formazione e dell’imprenditoria che parte dal valore della persona per far crescere una nuova generazione di imprenditrici e imprenditori e per promuovere una nuova idea di impresa, basata sulla sostenibilità, sull’economia circolare e sulla decarbonizzazione in tutti i settori non necessariamente Energy. "Lavoriamo sul tema della povertà mestruale e della stigmatizzazione del ciclo mestruale - spiega Rebecca Cenzato, ceo di Musa Social Venture - In tantissime parti del mondo le persone con le mestruazioni non possono accedere ai prodotti di igiene mestruale a causa dello stigma e a causa dell'assenza di questi prodotti sul mercato. Musa propone una soluzione olisticamente sostenibile realizzando e commerciando nelle zone rurali dei Paesi in via di sviluppo assorbenti compostabili fatti a partire dalla fibra di banana. Un materiale che entra in circolo nel ciclo di produzione a partire dagli scarti delle coltivazioni”.