(Adnkronos) - La Corea del Nord ha segnalato oggi altri 232mila nuovi casi di ''febbre'' e crescono i timori che nel Paese si sia sviluppato un grande focolaio di coronavirus. I dati sono stati diffusi dalla statale Korean Central News Agency (Kcna), che però ha rifiutato di collegare alla pandemia i casi in aumento con sintomi simili al coronavirus. Dopo che i primi casi che sono stati segnalati ad aprile, il totale ha ora raggiunto i 1,71 milioni con 62 decessi. Finora, oltre un milione di persone sono guarite e circa 691.170 sono in cura. Il governo di Pyongyang ha ordinato alle farmacie di rimanere aperte 24 ore su 24 e ha schierato l'esercito per assistere nella fornitura di medicinali.
(Adnkronos) - "Il concetto di 'take care' non può essere ristretto solo al volontariato. Bisogna aprirsi all'amore per lo studio e per il proprio lavoro". A dirlo monsignore Andrea Lonardo, direttore ufficio pastorale universitaria, intervenendo alla presentazione del 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University.
(Adnkronos) - Negli ultimi 20 anni sono andati distrutti più di 13 mila km quadrati di zone umide costiere in tutto il mondo. La notizia positiva è che nello stesso periodo circa il 70 per cento di quanto perduto è stato recuperato, per effetto dell’azione di ripristino guidata dall’uomo e dei processi naturali di ripresa. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’università di Cambridge sullo stato di salute di questi ecosistemi, così preziosi soprattutto per la loro capacità di fare da “pozzi di carbonio”: ovvero sono in grado di assorbire maggiori quantità di carbonio rispetto a quelle che emettono. Tra i responsabili della loro distruzione ci sono azioni umane dirette come l’acquacoltura, l’agricoltura e l’espansione delle aree urbane, ma anche l'innalzamento del livello del mare e i processi di erosione costiera.