(Adnkronos) - Novak Djokovic vince gli Internazionali d'Italia 2022 a Roma. Il serbo, numero 1 del tennis mondiale, in finale batte il greco Stefanos Tsitsipas per 6-0, 7-6 (7-5) un 1h36'. Il fuoriclasse di Belgrado, che compirà 35 anni il 22 maggio, conquista il primo titolo dell'anno e il sesto della carriera sulla terra rossa del Foro Italico. Il match, come appare chiaro dallo score, comincia con un monologo di Nole che archivia il primo set senza lasciare nulla al rivale. Tsitsipas entra in partita nel secondo parziale e allunga sul 3-1, strappando il servizio al rivale, e sembra in totale controllo della situazione fino al 5-2. Djokovic restituisce il break nel momento clou (4-5), verdetto rinviato al tie-break. Il numero 1 del mondo scappa sul 5-2 prima di farsi raggiungere sul 5-5. Un'ottima prima garantisce al serbo il primo match point: basta e avanza per chiudere. "Questo campo è sempre stato molto speciale per me, mi ha aiutato tante volte a ritrovare la mia miglior forma. Sento tutta l’energia della città, in questi miei risultati c’è anche tanto merito del pubblico", dice Djokovic nella cerimonia di premiazione.
(Adnkronos) - L’altruismo dei giovani italiani va di pari passo con una forte predisposizione all’inclusione. Il 91,3% si dichiara favorevole alle unioni miste, il 74,2% all’adozione di figli per coppie omosessuali. Questa larghezza di vedute investe anche le scelte bioetiche: l’85,7% dice sì alla fecondazione assistita, il 79,7% all’aborto, il 74% al suicidio assistito. Il 67,5% è infine favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere. Emerge dal 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. Tra i principali atti di violenza di cui i giovani temono di essere vittima, il 29,5% menziona l’hate speech e il 22,1% il body shaming, mentre bullismo e cyberbullismo si attestano al 17,2%. Tra le molteplici insidie che si celano nel mondo della Rete, a preoccupare maggiormente i giovani è la dimensione connessa alla propria sfera ‘identitaria’: il 30,5% teme in particolare l’eccessivo tracciamento dei dati personali, il 18,2% la clonazione delle proprie carte di pagamento, il 15,5% il furto d’identità, il 15,1% la violazione dei propri account social. In questo quadro dalle tinte fosche si inseriscono inoltre le valutazioni, perlopiù negative, associate al funzionamento degli algoritmi, che i giovani identificano principalmente con l’idea del controllo (29,6%) e della manipolazione (18,8%). “Guardando nello specifico agli atti di violenza a opera di coetanei a destare particolare preoccupazione è il fenomeno delle baby gang”. Il 36,5% degli intervistati teme infatti di poter essere vittima di una baby gang, il cui 'potere di attrazione' viene ricondotto al desiderio dei più giovani di 'sentirsi parte del branco' (29,6%) e al fascino esercitato dal ruolo del cattivo (21,7%), oltre che a un vero e proprio 'bisogno' di sfogare la rabbia repressa (18,1%). Il 22,3% degli intervistati dichiara inoltre di aver personalmente assistito a episodi di violenza a opera di baby gang, cui ha reagito ponendo in essere due modelli di comportamenti 'opposti': il 32,1% si è infatti allontanato per non rimanere immischiato, mentre il 31,9% è intervenuto cercando di risolvere la situazione e il 14,5% dichiara di aver chiamato le forze dell’ordine.
(Adnkronos) - La grande barriera corallina Australiana sta morendo. Lo riporta l’ultimo aggiornamento della “Great Barrier Reef Marine Authority”, sottolineando che più del 90% dei preziosi coralli risultano danneggiati. Questo a causa dell’ondata di calore dell'acqua di mare, che ha causato uno sbiancamento di massa dei microrganismi, con un picco tra la seconda metà di marzo e inizio aprile. Nei prossimi mesi verrà condotto un monitoraggio più completo che permetterà di dare una stima della capacità di ripresa del Reef. Intanto però l’Australia deve fare i conti con il quarto sbiancamento generalizzato del corallo in appena 7 anni.