INFORMAZIONIAndrea Rube |
INFORMAZIONIAndrea Rube |
(Adnkronos) - Tra Italia e Algeria esiste "un’amicizia solida" e un "importante partenariato strategico", a partire dalla questione dell'approvvigionamento energetico e per questo "siamo riconoscenti all’Algeria per l’ulteriore intensificazione di questa collaborazione, così come registrato, nei mesi scorsi, nei contatti intercorsi con il nostro Governo". Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sanciscono la sintonia con l'omologo algerino, Abdelmadjid Tebboune, in Visita di Stato in Italia, testimoniata da un colloquio al Quirinale prolungatosi oltre il previsto e confermata anche dalle affermazioni del Capo dello Stato della Nazione africana: "L'Italia è un Paese amico", ribadisce. "La nostra collaborazione per l’energia -afferma ancora Mattarella- si estende naturalmente alla ricerca di cooperare insieme nel segno della transizione ecologica, per intensificare la definizione e lo sviluppo delle forme di energia alternativa, rinnovabili, che consenta anche di dare una risposta alla crisi climatica che vi è nel mondo, attraverso l’unica strada percorribile". Inoltre, ricorda il Presidente della Repubblica, "vi è anche una grande collaborazione economica e commerciale tra Algeria e Italia in diversi settori, non soltanto in quello energetico". E "un versante importante della collaborazione" tra i due Paesi Algeria "è quello di carattere culturale, che nasce da civiltà comune, da una comune vocazione mediterranea, da tanti legami storici che ci legano e ci uniscono". Proprio per questo la sintonia emerge anche rispetto ad "alcune crisi internazionali. Abbiamo parlato -ricorda Mattarella- della Libia, registrando, come sempre, una piena convergenza di vedute e di prospettive di visione, nell’interesse del popolo libico, nell’interesse che si sviluppi -aiutando l’azione che svolgono le Nazioni Unite- un incontro tra le parti libiche perché si risolva ogni contrasto e si trovi una soluzione condivisa che non può che passare attraverso le elezioni, da tenere su base costituzionale condivisa, il più presto possibile. Abbiamo parlato anche della Tunisia, dell’esigenza di sostenerne l’economia in questo momento così grave, per consentire che si giunga a un approdo democratico con le elezioni, ma con un’economia che venga messa in sicurezza rispetto alle gravissime difficoltà che oggi attraversa. In questo, Algeria e Italia hanno lo stesso atteggiamento di assoluto disinteresse di parte, ma di interesse a sostenere il popolo tunisino, così come il popolo libico". E anche in questo caso arriva la conferma di Tebboune: "Tra Italia e Algeria possiamo registrare ovunque un accordo totale in tutti settori, a partire da quanto sta accadendo nel Maghreb arabo, nel Mar Mediterraneo e in tutti i rapporti di cooperazione tra i nostri due Paesi. Siamo convinti di rafforzare questa nostra relazione oltre a quella energetica".
(Adnkronos) - Con il progetto Prevenzione cardiovascolare l’Inps punta all’individuazione precoce di fattori di rischio nonché dell’assetto cardiovascolare dei dipendenti. Il progetto sarà così articolato: visita cardiologica con compilazione di una scheda per individuare le caratteristiche individuali e i principali fattori di rischio e rilevazione dei principali parametri (obiettività cardiovascolare, pressione arteriosa, saturazione di O2), effettuazione di analisi di base (identificazione di dismetabolismi), elettrocardiogramma a riposo a 12 derivazioni (valutare lo stato cardiocircolatorio) Il progetto si propone due principali obiettivi: la sensibilizzazione dei dipendenti nei confronti di uno stile di vita sano; l’identificazione dei fattori di rischio cardiovascolare e il loro trattamento, con riduzione della morbilità e mortalità per cardiovasculopatie. L’Inps ha istituito questo progetto perché la prevenzione rappresenta uno strumento concreto per ridurre il peso delle patologie cardiovascolari nel processo medico basato su interventi corroborati da evidenze scientifiche e non più soltanto da osservazioni di carattere epidemiologico. Essa è classicamente suddivisa in prevenzione primaria, quando l’intervento precede qualsiasi manifestazione clinica di una patologia sottostante, e in prevenzione secondaria, quando l’intervento avviene a seguito di un evento clinicamente manifesto. Le strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari (mcv) rivestono un ruolo fondamentale nel limitarne lo sviluppo nella popolazione, concorrendo a determinare una riduzione della mortalità associata a esse, delle morbilità, in particolare in termini di cronicità e ospedalizzazioni, a limitarne il carico socio-economico, garantendo nel contempo la liberazione di risorse economiche, tecnologiche e strutturali per altre necessità. A tale riguardo, sono stati proposti modelli che mostrano il ‘network’ completo delle istituzioni e figure professionali che possono interagire positivamente al fine di promuovere il bene salute e prevede interazioni a vari livelli (agenzie governative, organizzazioni professionali, ambiente di lavoro, Sistema sanitario nazionale, scuole, comunità, famiglia). I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni cliniche che determinano un’aumentata suscettibilità a sviluppare eventi cardiovascolari (infarto acuto del miocardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale, morte per cause cardiovascolari). Il rischio è definito come la probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare, in un periodo di tempo compreso tra 5-10 anni successivi rispetto ad un soggetto con le stesse caratteristiche, ma senza la presenza di fattori di rischio. I fattori di rischio cardiovascolare tradizionali sono l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, il diabete mellito, il fumo di sigaretta, la familiarità per malattie cardiovascolari, l’età avanzata (al di sopra di 65 anni) e il sesso maschile. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio e in grado di predire oltre il 90% degli eventi cardiovascolari maggiori. Oltre a questi, sono riconosciuti altri fattori di rischio cosiddetti ‘non convenzionali’, tra cui l’obesità, la circonferenza addominale, la sedentarietà, lo stress emotivo e/o fisico, l’ipertrigliceridemia, i bassi valori di colesterolo Hdl, la sindrome metabolica, l’aumento dei valori di apolipoproteine, di acido urico, di proteina C-reattiva e di altri marcatori dell’infiammazione. La prevenzione cardiovascolare deve in primo luogo prevedere la diagnosi e il trattamento dei fattori di rischio, promuovendo un approccio basato sulla gestione integrata e multidisciplinare del rischio cardiovascolare totale. La strategia di popolazione prevede programmi di promozione della salute e, in particolare, di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute della popolazione, finalizzati a creare le condizioni per rendere facile l’adozione di comportamenti salutari. Dati alla mano, inoltre, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo con una stima di circa 17 milioni di decessi/anno e le malattie cerebrovascolari sono responsabili di circa 230 decessi/anno. La mortalità per cause cardiovascolari rappresenta ancora oggi il principale determinante dell’aspettativa di vita nella popolazione generale, nonostante i progressi terapeutici abbiano consentito di registrate una significativa diminuzione della morbilità e mortalità per cause cardiovascolari1. A fronte di questa riduzione, il carico di malattia legato alle cardiopatie è ancora al primo posto, seguito dalle malattie neoplastiche Ne consegue che il peso delle mcv sui ricoveri ospedalieri è in costante e continuo aumento. I dati di dimissione indicano, infatti, che oltre la metà dei ricoveri per queste malattie sono dovuti ad evoluzione cronica e complicanze di eventi acuti oltre che a complicanze dell’ipertensione, dell’ipercolesterolemia, del diabete e dell’insufficienza renale cronica.
(Adnkronos) - Anche quest’anno numerose coppie di Fratino (Charadrius alexandrinus) hanno scelto la spiaggia di ValleVecchia di Caorle, in provincia di Venezia, per nidificare. Ad oggi sono già oltre una quindicina i nidi individuati, mentre altri purtroppo sono andati distrutti durante le mareggiate primaverili. La notizia positiva è che in questi giorni sono nati i primi tre pulcini. A vigilare sui nidi per cercare di assicurare il successo riproduttivo di questa rara specie collabora Veneto Agricoltura, che nell’isola di ValleVecchia gestisce l’omonima azienda agricola pilota e sperimentale e il Centro Intermizoo, insieme al Comune di Caorle e alla polizia della Città metropolitana di Venezia, nell'ambito del progetto europeo LIFE REDUNE.