INFORMAZIONINausica Marchetti |
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(Adnkronos) - L'Agenzia Spaziale Italiana punta al settore dei nanosatelliti, presentando oggi il nuovo programma di sviluppo per tecnologie e missioni nanosatellitari, nel corso del workshop "Small is Beautiful", organizzato nell'auditorium dell'Agenzia. L'obiettivo del programma - il cui nome è Alcor, come la stella della costellazione dell’Orsa maggiore, che simboleggia l’idea di guardare al futuro - è quello di porre il nostro Paese "in una condizione di consolidata leadership nel settore", attraverso "opportuni investimenti" ripartiti tra missioni operative e sviluppo di tecnologie dedicate, garantendo "l’applicazione di standard tecnico-gestionali idonei" a queste tipologie di missioni caratterizzate da rapido ciclo di sviluppo, e "costi ridotti rispetto alle missioni tradizionali" spiega l'Asi. "Dai nanosatelliti arriva una forte spinta all'innovazione tecnologica a costi ridotti e con tempi di sviluppo rapidi per applicazioni sia istituzionali che commerciali" ha infratti sottolineato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia ricordando che "per questo l'Asi dedica una particolare attenzione a questo settore ed ha deciso di aggregare in un unico programma, Alcor, tutte le iniziative dell’Asi dedicate ai nanosatelliti". Verrà così garantita, ha assicurato Saccoccia, "continuità allo sviluppo di questo settore, favorendo l'accesso da parte dell'intera filiera spaziale a idee e prodotti innovativi aprendo la strada a futuri sviluppi commerciali, scientifici e tecnologici". L'evento di oggi è stato aperto dal presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, ed ha svelato il nome e il logo del nuovo programma. All'incontro ha partecipato il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, che ha parlato dell’interesse della difesa nello sviluppo delle applicazioni nanosatellitari. Sul palco dell'Auditorium sono intervenuti anche Fausto Guzzetti, Direttore dell’Ufficio II - Attività tecnico-scientifiche del Dipartimento della Protezione Civile per la previsione e prevenzione dei rischi, il Consigliere Andrea Mazzella, del Ministero degli Esteri e Silvia Natalucci, responsabile dell'Unità Sviluppo di Micro e Nano Satelliti dell'Asi che ha illustrato le prospettive del nuovo programma. Alla giornata di lavori hanno portato le loro idee e le loro proposte aziende coinvolte e i rappresentanti delle associazioni del settore spazio Aiad, Aipas e Asas. Il settore dei nanosatellliti ha una forte propensione alla crescita tanto che i dati di sviluppo parlano di un incremento superiore al 14% entro il 2030, con un valore di mercato che si prevede raggiungerà gli 8,69 miliardi di dollari in campo internazionale. Per questo l’Agenzia sta puntando molto sul segmento che ha interessanti caratteristiche di innovazione, versatilità, capacità di aggregazione di diversi attori, di rispondere velocemente ai servizi istituzionali, oltre che creare nuovi business. All'Asi è stato ricordato che i nanosatelliti stanno rivoluzionando il mercato dell'industria spaziale e rappresentano un segmento del settore ad altissima potenzialità. Per le loro caratteristiche i ‘piccoli’ satelliti rendono possibile l’accesso a nuove opportunità di business a una vastissima categoria di operatori. Non più solamente ai grandi integratori e alle grandi industrie, ma anche piccole e medie imprese e startup. I nanosatelliti sono prodotti che si posizionano in maniera imponente all’interno della Space Economy perché riescono a fornire servizi complementari a quelli forniti dai grandi satelliti, più performanti ma anche più costosi e con tempi di sviluppo più elevati. Il segmento dei nanosatelliti facilita la sinergia e la collaborazione tra mondo scientifico, industria e istituzioni e rappresenta uno strumento di collaborazione internazionale, accessibile anche alle nazioni che si sono affacciate al settore spazio recentemente. Questa classe di satelliti è infatti più economica e più rapida da sviluppare favorendo così la cosiddetta diplomazia spaziale. L’Asi ha rilevato che è da tempo impegnata nello sviluppo di missioni e tecnologie dedicate al settore dei microsatelliti. Dal 2020 è stata infatti istituita una unità organizzativa, dedicata anche alle linee di investimento nelle tecnologie e in missioni satellitari. Lo scopo del programma Alcor è quello di supportare e rendere continuativo lo sviluppo dei micro e nanosatelliti attraverso l'apertura di bandi volti a raccogliere progetti e idee da parte del mondo dell'industria, delle piccole e medie imprese e startup, e dell'Accademia italiana, per facilitare lo sviluppo di un’economia spaziale basata su questa classe di satelliti e consolidare la leadership europea nel settore. L’idea alla base del programma Alcor è quella di rappresentare un incubatore per agevolare il business delle aziende, finanziando prototipi di piattaforme per servizi innovativi che possano poi essere commercializzati dagli sviluppatori. La prima iniziativa di questo programma è stata il Bando 'Future missioni CubeSat', una vera e propria call for ideas, che ha visto una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa: 22 partecipanti fra Centri di Ricerca e Università e 78 aziende, prevalentemente Pmi. Le aziende hanno partecipato singolarmente e in forma congiunta e collaborativa come incoraggiato dal bando, presentando un totale di 49 proposte per missioni ad elevato contenuto di innovazione. Di queste ne sono state selezionate 20, che entro la fine dell’anno saranno tutte finanziate. Nei prossimi quattro anni l’Agenzia si è prefissata di vederle dispiegate in orbita.
(Adnkronos) - Alberto Molinari è il nuovo presidente di Aibi, l’Associazione italiana bakery ingredients aderente ad Assitol. Al suo fianco l’assemblea di gruppo ha nominato vicepresidenti il suo predecessore Giovanni Bizzarri, direttore generale di Novaterra Zeelandia, Christian Skulte, titolare di Abs Food, Stefano de Dionigi, uno dei vicepresidenti, è Quality Group Manager di Irca, e Palmino Poli, delegato della presidenza Assitol per fiere ed eventi. Nato nel 1975 a Mirandola, in provincia di Modena, Molinari ricopre il ruolo di General Manager di Puratos Italia, azienda specializzata nella produzione di ingredienti per panificazione, pasticceria e cioccolato, che ha sede a Parma. Si è laureato in Tecnologie alimentari all’Università di Bologna divenendo poi dottore di ricerca in Biotecnologie degli alimenti nel 2006. La sua carriera si è svolta nel mondo agroalimentare: nel 2001 è responsabile di laboratorio presso il Molino Pivetti, nel 2004 approda in Puratos Italia come responsabile r&d. Grazie al suo impegno, l’azienda ha registrato una forte crescita di organico e di fatturato. “Essere il presidente di Aibi - afferma Molinari - costituisce per me un grande onore. Sono consapevole di rappresentare un comparto di grande rilievo, che guarda sempre avanti persino in questo periodo complesso". I rincari della materie prime e l’inflazione coinvolgono pesantemente anche il mondo dell’arte bianca. "Il pane - osserva Molinari - è un alimento centrale della nostra alimentazione, con una forte portata simbolica chi, come noi, lavora in questo ambito, sa di avere sulle spalle una forte responsabilità sociale”. I primi dati della ricerca Aibi-Cerved sulla panificazione lo confermano: anche in un momento difficile come quello attuale, il pane è considerato l’alimento-rifugio per eccellenza. “Non ci tiriamo certo indietro - rilancia il neopresidente - al contrario, continueremo a seguire alti standard di qualità, monitorando i costi in modo oculato e selezionando con grande cura ingredienti e materie prime. Anche questo si lega al senso di responsabilità sociale del settore”. Grazie alla pandemia, il consumatore ha riscoperto il panettiere di prossimità e oggi, al suo artigiano di fiducia, chiede prodotti capaci di garantire salute e gusto, oltre che di durare nel tempo, evitando sprechi. "Dobbiamo aiutare - sottolinea il presidente di Aibi - la panificazione e la pasticceria a rispondere a tante esigenze diverse in un quadro reso più complicato dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. Ecco perché, tra le nostre priorità, manteniamo al primo posto il continuo dialogo e la collaborazione con gli operatori della panificazione, essenziali per affrontare le sfide attuali”.
(Adnkronos) - Consigli utili contro il caro bollette, per tutelare l’ambiente e contribuire a ridurre la dipendenza dal gas metano anche con l’utilizzo ‘intelligente’ dei condizionatori. All’inizio della stagione estiva Enea fornisce un vademecum con alcune indicazioni pratiche per utilizzare in modo ottimale gli impianti di climatizzazione. Un insieme di misure che, unite all’installazione di modelli ad alta efficienza e di pannelli solari per produrre acqua calda sanitaria, consentirebbero di risparmiare a livello nazionale fino a 1,8 miliardi di metri cubi di gas metano all’anno, circa il 2,5% del consumo italiano nel 2021 (76 miliardi di m3). “Nella climatizzazione estiva, le misure essenziali per ottenere bollette più leggere consistono nell’aumentare di due gradi il settaggio della temperatura interna, portando il termostato da 26 a 28°C, e chiudere le persiane quando non si è in casa. In particolare, nel periodo estivo è fondamentale schermare le finestre esposte a sud e a est”, sottolinea Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano. Con questi due accorgimenti si potrà ridurre fino al 50% circa il consumo di energia elettrica per la climatizzazione estiva, risparmio variabile in funzione dell’esposizione alla radiazione solare dell’abitazione. “Ipotizzando che il 30% delle circa 25,7 milioni di famiglie italiane abbia due unità interne di condizionamento in funzione per 350 ore l’anno, con queste due semplici azioni si potrebbero risparmiare fino a oltre 1,3 miliardi di kWh elettrici corrispondenti a circa 100 milioni di m3 di metano in un anno”, sottolinea Calabrese. Sostituire un vecchio condizionatore in classe D con un nuovo modello in classe A+++ può far risparmiare 140 kWh elettrici, pari a circa il 60%. “Se anche solo il 5% delle famiglie sostituisse il proprio condizionatore energivoro con un modello alla massima efficienza, si potrebbe ottenere un risparmio di 180 milioni di kWh elettrici, corrispondenti a 14 milioni di m3 di gas in un anno”, aggiunge Calabrese. A questi tagli annui legati alla sola climatizzazione estiva (circa 115 milioni di m3 di metano), si potrebbe aggiungere il risparmio di gas di gran lunga più significativo, pari a 1,7 miliardi di m3 all’anno, grazie all’installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. “Questo dato lo abbiamo calcolato ipotizzandone l’installazione da parte dell’80% delle famiglie residenti in case unifamiliari, per le quali l’intervento è di semplice attuazione, e dal 20% di quelle che abitano in condominio, per un totale di circa 9,75 milioni di nuclei familiari. Il ricorso a pannelli solari termici può infatti coprire interamente il fabbisogno di una famiglia per la produzione di acqua calda sanitaria da aprile fino ad ottobre, con un risparmio di circa 175 m3 di gas, considerando un consumo medio di 25 m3 al mese”, conclude Calabrese. Di seguito il dettaglio delle azioni possibili in ambito residenziale: Indipendentemente dalla tecnologia - spiega Enea - sono sempre da preferire i condizionatori in classe energetica superiore alla A in quanto, oltre a una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, consumano molto meno. Il consumo energetico annuo indicato sull’etichetta di un climatizzatore da 2,5 kW è relativo a 350 ore in modalità raffreddamento a cui è sommato il consumo di energia in altre modalità quali lo standby. La normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non debba scendere sotto i 24-26 °C ma, il più delle volte, due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono già sufficienti. Inoltre, per scongiurare la sensazione di caldo opprimente, spesso può bastare l’attivazione della funzione 'deumidificazione'. Chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o comunque schermare i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive consente di ridurre gli apporti solari in ingresso all’abitazione e, conseguentemente, l’energia richiesta dai climatizzatori. In un condizionatore con sistema di controllo inverter - continua Enea - la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente e questo permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità. In fase di installazione, è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende infatti a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Occorre assolutamente evitare di posizionare il climatizzatore dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca. Installare un condizionatore potente in corridoio sperando che rinfreschi l’intera abitazione è inutile. L’ingresso nella stanza di 'nuova' aria calda obbliga l’apparecchiatura a compiere un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti, con un conseguente dispendio di energia. Per evitare inutili dispersioni è necessario isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. È inoltre opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie. Grazie a queste funzioni è possibile ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort. Inoltre, consentono di accendere e spegnere il climatizzatore anche a distanza e di tenerlo in funzione per il solo periodo di tempo in cui se ne ha realmente bisogno. I filtri dell’aria e le ventole, spiega ancora Enea, devono essere ripuliti alla prima accensione stagionale e almeno ogni due settimane, perché si tratta del luogo dove più di frequente si annidano muffe e batteri dannosi per la salute. È importante inoltre controllare la tenuta del circuito del gas. Enea ricorda inoltre che la normativa prevede l’obbligo del libretto impianto e di controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi. Le lampade a incandescenza trasformano in calore il 90% dell'energia elettrica assorbita, in parte dissipato nell’ambiente per radiazione (80%), in parte per convezione e conduzione (10%). Il carico termico interno può essere ridotto sostituendo le lampadine esistenti con altre a tipologia a Led. L’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici può permettere alle abitazioni di essere completamente indipendenti dalle forniture esterne di corrente elettrica e di altri combustibili, ad esempio il gas per l’acqua calda. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Per agevolare la sostituzione degli impianti esistenti e l’installazione di soluzioni tecnologiche ad elevata efficienza energetica, esistono varie forme di incentivo. In particolare, per l’installazione di impianti solari termici è possibile accedere al Conto Termico 2.0, alle detrazioni fiscali del 50% (bonus casa) e del 65% (ecobonus). La stessa cosa vale per l’installazione di pompe di calore, se destinate a sostituire il vecchio impianto termico. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, invece, l’incentivo da considerare è il bonus casa con detrazione al 50%.