INFORMAZIONIZurich Italia - Zurich Insurance Group Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Global Relationship Leader Zurich Global Corporate Italy Area: Marketing Management Roberto Melossi |
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(Adnkronos) - Continua a salire il tasso di reinfezioni Covid in Italia. Anche nell'ultima settimana si registra un leggero aumento rispetto ai 7 giorni precedenti: si è saliti a una quota pari al 6,5%, laddove la scorsa settimana la percentuale era del 6%. E' il trend, spinto da Omicron e dalle sue sottovarianti, che viene fotografato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) nel report settimanale sulla sorveglianza epidemiologica di Covid-19 e l'efficacia vaccinale, diffuso oggi nella versione integrale. "Dal 24 agosto 2021 al 25 maggio 2022 sono stati segnalati in Italia 502.029 casi di reinfezione, pari a 3,9% del totale", fa il punto l'Iss. Chi rischia di più un nuovo contagio, con l'avvento di Omicron? L'analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione (valori significativamente maggiori di 1): nelle persone che hanno avuto la prima diagnosi Covid da oltre 210 giorni, rispetto a chi si è infettato tra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni. Nell'elenco dei soggetti che risultano più a rischio ci sono poi le femmine rispetto ai maschi. Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile - analizza l'Iss - può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (>80%), dove viene effettuata un'intensa attività di screening, e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare. E poi ci sono i più giovani, dai 12 ai 49 anni, rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età under 50 - ribadisce l'Iss - è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce over 60. E ovviamente più a rischio risultano gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Quanto all'incidenza di Covid-19 in Italia è in calo in tutte le fasce d'età. Analizzando i diversi gruppi, tuttavia, è "nella fascia 10-19 anni" che "si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 863 per 100.000, mentre nella fascia di età 20-29 anni si registra il valore più basso, 622 casi per 100.000 abitanti". "L'età mediana alla diagnosi dei soggetti segnalati negli ultimi 14 giorni è di 46 anni, decisamente più elevata rispetto al mese di febbraio 2022 - sottolineano gli esperti - in cui il valore era 37 anni. Anche l'età mediana al ricovero e all'ingresso terapia intensiva evidenziano un incremento dall'inizio dell'anno, passando rispettivamente da 71 a 75 e da 68 a 71". E' "stabile" rispetto alla settimana scorsa la percentuale dei casi di Covid-19 segnalati nei bambini e ragazzi in età scolare (0-19 anni) rispetto al resto della popolazione: si attesta al 19% secondo il report settimanale sulla sorveglianza epidemiologica Covid, diffuso oggi dall'Istituto superiore di sanità (Iss). "Nell'ultima settimana - si legge - il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 39% nella fascia d'età 5-11 anni, il 44% nella fascia 12-19 anni". Risulta "in diminuzione il tasso di incidenza e il tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d'età" under 19, "benché i dati riferiti all'ultima settimana siano da considerare in via di consolidamento", precisano gli esperti. Dall'inizio dell'epidemia, ricorda l'iss, sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid-19 complessivamente "3.905.569 di casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 18.636 ospedalizzati, 413 ricoverati in terapia intensiva e 57 deceduti". Infine questa settimana è "in leggera diminuzione, rispetto alla precedente, la percentuale di casi" Covid "tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (2,5%)".
(Adnkronos) - Uno sguardo verso il futuro del mercato del lavoro, ripartendo dalle indicazioni del Jobs Act. E' il messaggio che arriva dalla presentazione dell'ultimo libro, 'Jobs Act forever' (ed. Rubbettino), del giuslavorista e avvocato Francesco Rotondi, founder dello studio LabLaw, tenutasi ieri pomeriggio al Palazzo dell'Informazione Adnkronos a Roma. "Credo che conoscere il passato e confrontarsi -ha detto Rotondi- con esso sia necessario per costruire il futuro. L'idea di scrivere il libro mi è venuto mentre concludevo il precedente, con le interviste ai ministri del Lavoro degli ultimi 20 anni. E' in questo arco di tempo il Jobs act è l'unico tentativo di riforma dell'intero sistema e non solo del diritto del lavoro. E credo che è stata la più grande occasione di riforma degli ultimi 50 anni". "Dal confronto di oggi emerge una prospettiva, che va perseguita", ha sottolineato Rotondi che ha rimarcato come "dobbiamo guardare al complesso normativo senza immaginare rigidità. Nel Jobs act c'era già tutto, dobbiamo riprendere quella strada". Un concetto condiviso dalle imprese, con Massimo Marchetti, area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria che ha sottolineato come "il Jobs act" avesse "una visione del futuro del mondo del lavoro, oggi interventi ci sono interventi frammentati, con un livello tecnico molto basso. Nel Jobs act invece troviamo un livello tecnico molto elevato", ha aggiunto ancora. E Maurizio Del Conte, giuslavorista e tra i 'padri' del Jobs Act ha sottolineato che nel provvedimento "c'ho messo l'anima, c'era un'idea di lavoro, un'operazione di ricomposizione del quadro. E' stato un lavoro certosino quello che abbiamo fatto e se si parla di Jobs act oggi si parla della legge fondamentale del lavoro anche se alcune modifiche sono state fatte", ha sottolineato l'ex-presidente dell'Anpal. Per Del Conte se c'è una cosa che nel Jobs Act non ha funzionato "sono le politiche attive, non si possono riformare i servizi per l'impiego a invarianza di spesa". Per Nicola De Marinis, consigliere presso la Corte di Cassazione, sezione Lavoro "ci troviamo in un contesto sfidante, in cui, provocatoriamente, possiamo dire che il lavoro è tornato ad essere una merce, e in cui quindi è centrale la qualità del lavoro stessa", ha spiegato. Per De Marinis "la discussione sul lavoro agile è la discussione sul lavoro del futuro". E per De Marinis non ci si può fermare "a guardare al passato, anche sotto il punto di vista della normativa del lavoro. Dobbiamo traguardare il futuro, e nel Jobs Act c'era già tutto per farlo, come si legge anche nel libro". Secondo Nicola Marongiu, coordinatore area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil "il giudizio sul Job act della nostra organizzazione vedeva positivamente alcuni aspetti che si confermati tali e individuava delle criticità che anch'esse sono rimaste invariate, come ad esempio il finanziamento delle politiche attive. Per quanto riguarda l'articolo 18 noi non lo abbiamo mai considerato un 'totem' ma qualcosa di pratico", ha concluso.
(Adnkronos) - Il roadshow del progetto InnovaMare farà tappa a Venezia il prossimo 31 maggio-1 giugno 2022, organizzato da Unioncamere del Veneto ed Ismar. Al centro della due giorni di lavori le innovazioni tecnologiche marine sviluppate nell’ambito di Innovamare, un progetto strategico finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Croazia 2014-2020, del quale Unioncamere del Veneto è partner. L’obiettivo di Innovamare è quello di sviluppare e rendere stabile un modello di ecosistema dell’innovazione nel settore della robotica sottomarina e dei sensori per il monitoraggio dell’inquinamento del mare Adriatico. In questi contesto rientrano le diverse tappe del roadshow che hanno la finalità di illustrare i risultati ottenuti e diffondere una cultura dell’innovazione mirata alla sostenibilità. Dopo quello di Venezia, gli appuntamenti successivi saranno a Bari e Rijeka-Fiume, in Croazia. La tappa di Venezia si svolgerà nella giornata del 31 maggio dalle 9 alle 17 ed il 1° giugno dalle 8.45 alle 12.30 all’hotel Laguna Palace. A Venezia i temi del progetto saranno illustrati da alcuni esperti di livello internazionale e sarà possibile, inoltre, partecipare a un world café per il networking e la progettazione di futuri bandi incentrati sui temi dell'economia circolare, della gestione dei rifiuti e delle microplastiche e dell'innovazione nel turismo/ambiente marino. È previsto anche un incontro di scambio con il progetto Interreg Adrion Future 4.0, all'interno del Salone Nautico di Venezia e una visita studio presso due diverse realtà collegate all'Università di Padova che si occupano di gestione circolare e sostenibile dei rifiuti e comunicazione wireless subacquea.