INFORMAZIONIZurich Italia - Zurich Insurance Group Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Marketing Zurich Global Corporate Italy Area: Marketing Management Francesca Pruneri |
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(Adnkronos) - Dall'ultima volta a Roma, nel 1991, sono passati 31 anni. Gli Azzurri del basket tornano in Italia, questa volta a Milano: da oggi è partito il countdown di 100 giorni al via. L'Eurobasket Fiba 2022 sbarcherà in città, al Forum di Assago, dal 2 all'8 settembre con le gare di uno dei quattro gironi. "Ci sono tutti i presupposti per fare bene, il mondo sarà tutto qui. E il successo organizzativo è assicurato da Milano, speriamo di fare anche il risultato sportivo. La squadra è forte, speriamo lo sia anche in campo", ha detto il presidente della Fip, Giovanni Petrucci, all'evento in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano, dove è stato accesso il Countdown clock di Tissot, official timekeeper Fiba Eurobasket 2022. L'orologio scandirà tutti i cento giorni che mancano alla prima palla a due del girone di Milano, che si aprirà ufficialmente il 2 settembre alle 14.15 con il match tra Ucraina e Gran Bretagna. Gli Azzurri esordiranno lo stesso giorno alle 21 contro l'Estonia, nazionale emergente e partner scelto dall'Italia per la promozione del girone di Milano. Completano il gruppo C Croazia e Grecia, che si affronteranno il 2 settembre alle 17. "Nulla era scontato, ringrazio sempre chi dà fiducia alla nostra città. E speriamo di portare bene. Quello che possiamo garantire è che ci daremo da fare al massimo sfoderando la nostra proverbiale ospitalità e la nostra capacità organizzativa. Non vedo l'ora che passino questi cento giorni per prepararci a questo straordinario evento", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Per la città sarà anche un'opportunità turistica importante. "Milano si appresta a diventare capitale dello sport con le Olimpiadi e con gli Europei di settembre inizierà una stagione di grandi eventi sportivi che hanno anche un grande valore turistico. Non possiamo perdere un secondo per promuovere questa città", ha sottolineato l'assessora allo sport del Comune, Martina Riva. La vendita dei biglietti (sono ancora disponibili su eurobasket.basketball) è iniziata a fine dello scorso anno: "Sta andando abbastanza bene, anche se la dinamica è iniziata meglio all’estero, forse in Italia facciamo di più all’ultimo. Ci sono degli incentivi per tesserati, sportivi. L'Estonia, in particolare, ci assicurerà un flusso turistico importante", hanno spiegato in conferenza stampa. Dopo i giochi olimpici di Tokyo, lo spettacolo è assicurato. "Casa ha un sapore speciale per tutti. Poter giocare un campionato europeo a Milano sarà bellissimo. Ho sensazioni molto belle, sono molto contento", ha detto il cestista Azzurro Danilo Gallinari, a cui da sempre piacerebbe chiudere la carriera nella città natale: "Ho in mente di giocare ancora qualche anno in America, ma il sogno - ha detto ai giornalisti - è quello di tornare qua a finire e spero di poterlo fare. Deve esserci anche il fisico, però, non solo la testa. Bisogna esserci fisicamente. E' ancora un sogno comunque e non dipende da me". Chi spera nel risultato migliore è Meo Sacchetti, ct della Nazionale. "Non sono uno di promesse ma uno che ha molti sogni, siamo andati avanti con questi sogni in questi anni poco per volta. Faccio molto affidamento sul gruppo e sulla squadra di Tokyo".
(Adnkronos) - Nel 2020 il giornalista americano Adam Davidson ha annunciato l’inizio dell'era della passion economy: sempre più persone infatti cercano di trasformare le proprie passioni in fonti di reddito, in particolare grazie alle nuove piattaforme di monetizzazione e agli strumenti che lo rendono più accessibile. Con la pandemia, questo slancio si è accelerato in modo esponenziale. La crisi sanitaria generata dal Covid-19 ha rafforzato lo spirito imprenditoriale degli italiani, accendendo la voglia di arricchire la propria vita lavorativa. Nel 2021, la creazione di società in Italia ha superato i livelli pre-pandemia, con 4.216 startup costituite, il 25% in più rispetto al 2020, secondo i dati pubblicati da Infocamere, ma soprattutto sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva con un incremento del 18,2% in confronto all'anno precedente, secondo l’osservatorio del Mef. Per far luce sul peso dell'economia della passione in Italia, Vista ha presentato i risultati di uno studio che conferma l'attrattiva di questo nuovo paradigma lavorativo tra i lavoratori dipendenti italiani. I risultati dello studio Vista mostrano che il 92% degli italiani ha convertito o vuole convertire la propria passione in un'attività complementare. Sono 3 su 10 gli italiani che hanno giá trasformato il loro hobby in un'attività parallela. Il 13% dichiara addirittura di aver rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi 12 mesi o più per dedicarvisi pienamente. Mentre un altro 16% afferma di voler lasciare il lavoro principale nei prossimi 12 mesi per dedicarsi interamente al proprio hobby. In media, il 34% degli intervistati dichiara di dedicare circa 4 ore settimanali alla propria attività complementare, il 29% dalle 5 alle 9 ore e il 63,7%, il 22% tra le 10 e le 14 ore. Il 56% degli italiani intervistati afferma inoltre di lavorare al proprio progetto la sera, dopo il lavoro principale o nei fine settimana (51%). Quasi il 50% però, ammette di aver paura di correre un rischio troppo elevato e afferma che se dovesse avviare un'attività complementare, non saprebbe come iniziare. Secondo Richard Moody, direttore generale Paesi Nordici, Centro e Sud Europa di Vista, "nonostante la crisi, gli italiani non solo non hanno smesso di fare affari, ma hanno sviluppato o stanno sviluppando nuove attività complementari ai loro attuali lavori, ma più legati a hobby e passioni. Se quasi il 33% ha già fatto il grande passo, e il 59,5% lo sta valutando, ci rendiamo conto che questi nuovi imprenditori possono perdersi rapidamente, sia nell'aspetto legale e normativo, ma anche in come promuovere e sviluppare il loro business". "Infatti, quasi il 23% non conosce i requisiti legali o finanziari per avviare la propria attività ed il 21% non ha sufficienti conoscenze di marketing e design per poterla promuovere. Ed è normale, poiché è impensabile che la stessa persona sia esperta in tutti i campi necessari. Per questo Vista vuole essere il partner di fiducia a cui possono rivolgersi tutti gli imprenditori e le piccole imprese che hanno bisogno di sviluppare strategie di marketing, design o stampa”, conclude Moody. Tra chi ha già corso il rischio di fare un primo passo in avanti per avviare un’attività complementare troviamo un equilibrio tra uomini (52,82%) e donne (47,18%), per lo più giovani, tra i 25 ei 34 anni (28%), seguiti dalla fascia di età tra i 35 e i 44 anni (21,8%). Tra gli intervistati che dichiarano di non avere ancora un'attività complementare ma di volerne una, troviamo invece maggior parità tra uomini e donne ma in fasce d’età leggermente più mature, essedo quella tra i 35 ei 44 anni quella predominante (29%) seguita da quella tra i 45 ed i 54 anni (28%). Quali sono le principali passioni che gli italiani avrebbero trasformato o hanno già trasformato nella loro seconda occupazione? I risultati dello studio mostrano che gli hobby o centri di interesse che gli italiani hanno trasformato - o vorrebbero trasformare - in un'attività complementare sono: viaggi 35%; cucina 30%; cura degli animali 21%; arte, design e creatività 19,8%; alimentazione e benessere 17,6%. Anche se non mancano amanti di fotografia e video (17%), del giardinaggio (16%), forma fisica e fitness (15,4%), informatica e tecnologia (14,8%), o dell’intrattenimento (12,8%), tra gli altri. La maggior parte degli italiani intervistati concorda sul fatto che l'attuale generazione ha bisogno di un'attività oltre a un lavoro a tempo pieno per migliorare la propria situazione finanziaria. Non sorprende, quindi, trovare l'aspetto finanziario al vertice dei principali motivi che hanno spinto o potrebbero spingere gli italiani a monetizzare la propria passione. Molti concordano, in definitiva, sul fatto che la pandemia gli abbia fatto ripensare le proprie priorità e li abbia aiutati a dare più spazio alle loro passioni, così come che lo smart working ha aiutato o può aiutarli a gestire più facilmente un'attività complementare.
(Adnkronos) - Pomodori modificati geneticamente per diventare fonte vegana di vitamina D. E’ l'obiettivo degli scienziati del John Innes Centre di Norwich, per fornire una robusta fonte di vitamina D, che regola nutrienti come il calcio, indispensabile per mantenere in salute ossa e denti. Sebbene questa vitamina venga creata dal nostro corpo dopo l'esposizione al sole, la sua fonte principale è il cibo, soprattutto latticini e carne. Per dar quindi una fonte vegana di vitamina D a basso impatto ambientale gli scienziati hanno utilizzato lo strumento Crispr - progettato per funzionare come un paio di forbici genetiche - per modificare il genoma in modo che la vitamina, fortemente presente nelle foglie del pomodoro, si accumuli principalmente nel frutto rosso.