INFORMAZIONI![]() Umberto ArioneWodici Web Agency, Professionisti: Art Director, Illustratori e Fotografi Ruolo: Producer Area: Creative Management Umberto ArioneChi è: http://velociclipper.blogspot.it/ |
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(Adnkronos) - E adesso anche l'As Roma. Dopo Atlantia e Coima Res, un'altra società 'simbolo', la squadra di calcio di proprietà di Dan Friedkin, lascerà Piazza Affari a seguito di un'offerta pubblica. L'annuncio è di pochi giorni fa e aggiunge un tassello all'emorragia di quotate, tra nuovi delisting preannunciati e un altro fenomeno che sembra essersi acuito negli ultimi anni: l'ipo di società italiane su listini alternativi a Milano, da Wall Street ad Amsterdam. Non è un buon momento per il nostro mercato dei capitali, già sottocapitalizzato, fanalino di coda dei suoi competitor europei: ha di fronte un 2022 che si annuncia più complicato del previsto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. E la sua capitalizzazione potrebbe scendere ancora. Gli oltre 757 miliardi circa raggiunti a fine 2021 sono scesi, a fine aprile, a quota 678 miliardi di euro. A pesare sono le vendite scattate sull'azionario dall'inizio della guerra in Ucraina. E il conto, a metà maggio, è in rosso per il Ftse Mib: dal 20 febbraio, data di inizio dell'invasione russa, l'indice ha perso oltre il 9% e la volatilità non sembra destinata ad esaurirsi presto. Tra i delisting già prenotati per quest'anno ci sono due società rilevanti, da oltre 19 miliardi di capitalizzazione in tutto: la prima è Atlantia, che lascerà la Borsa una volta conclusa l'offerta promossa da Edizione e Blackstone, e la seconda è Coima Res, che saluterà l'Euronext Milan per volere del suo azionista Qatar Holding. Secondo i rumors, non è escluso che della galassia Edizione anche Autogrill possa lasciare la Borsa, se il riassetto e la fusione con Dufry dovesse diventare concreto. Oltre all'As Roma, un altro delisting possibile nel 2022 sarebbe quello di Cellularline, a cui Esprinet ha presentato una manifestazione di interesse. A fine anno, è atteso il delisting di Cattolica Assicurazioni, dopo l'opa di Generali conclusa a novembre scorso, mentre è imminente quello di Falck Renewables e La Doria. Luxottica, invece, ha annunciato l'acquisizione di Fedon, a cui dovrebbe seguire il delisting. Nel febbraio 2022 ha lasciato i listini anche Cerved, dopo un'opa, e poco prima è stata la volta di Bim. Il "fuggi-fuggi" è compensato da una serie di ammissioni: l'ultima più rilevante è Iveco Group e nell'anno iniziato sono attese anche altre due big: Plenitude e Sisal. Tuttavia, per un mercato piccolo e ancora sottodimensionato come quello italiano ogni delisting può diventare un problema sul fronte della capitalizzazione complessiva. Oltre a questo, la Borsa italiana sembra scontare un deficit di attrattività rispetto ad altri mercati, tanto che dal 2021 alcune società italiane hanno scelto di quotarsi altrove. E' il caso di Stevanato Group, che ha lanciato la sua ipo a Wall Street, di Genenta e di Ermenegildo Zegna, che hanno scelto il Nasdaq. Vam Investments Spac si è quotata invece ad Amsterdam. Questo è un aspetto legato anche al quadro normativo di riferimento, come sottolinea anche l'ultimo Italian Capital Market Monitor realizzato da Equita. L'anno scorso, nonostante il buon andamento del Ftse Mib, le operazioni azionarie hanno raccolto solo poco più di 8 miliardi di euro. A Parigi i miliardi sono stati 19, a Francoforte 35 e a Londra 55. "La verità è che in Italia non c'è una leva fiscale che incentivi l'equity in tutte le sue componenti, comprese le quotazioni in Borsa. E questo è un peccato, è assurdo", sottolinea Stefano Caselli, professore ordinario del dipartimento di Finanza dell'Università Bocconi che da trent'anni, da studioso, si occupa dell'argomento. "Ad esempio - spiega all'Adnkronos - si potrebbe incominciare a parlare di aliquota Ires differenziata, più bassa, per le aziende che pensano di quotarsi". Sui delisting non c'è invece da scandalizzarsi: "Viene sempre visto come una fuga dalla Borsa, ma fa parte del ciclo di vita di qualsiasi società. Se guardo a una storia come quella Atlantia vedo che ha avuto un suo percorso, adesso bisogna capire cosa vorrà fare; lo stesso è successo a Sias del gruppo Gavio. Non è escluso che queste aziende, nel caso in cui i private equity facciano il loro lavoro, possano tornare in Borsa tra cinque anni. Il delisting non è mai una fuga da un mercato perché non piace, è spesso funzionale alle strategie di una società e ai suoi investitori". L'importante, argomenta, "è la capacità di un listino di attrarre altrettante società, deve esserci sempre una pipeline interessante". Borsa Italiana, secondo Caselli, "finora ha fatto un ottimo lavoro, basti pensare a iniziative come Elite". Ora che fa parte del gruppo Euronext, però, un listino come quello della Borsa di Milano "deve distinguersi, diventare attrattivo per qualcosa di speciale". In più, "deve spingere le medie e le medio grandi imprese ad andare in Borsa. Non bastano le piccole e le grandi". In futuro, quello che si rischia è "avere in Borsa grandi imprese tradizionali, con ambizioni globali, e aziende molto piccole, senza avere la parte in mezzo, che è quella che fa l'ossatura delle Borse". (di Vittoria Vimercati)
(Adnkronos) - Un’estate all’insegna del design quella che attende i visitatori a Helsinki. La capitale finlandese, infatti, ha salutato la bella stagione, tanto agognata a queste latitudini, ‘ufficialmente’ con il Primo maggio, che in questo paese non è solo la Festa dei lavoratori, ma coinvolge anche gli studenti, e soprattutto è un saluto al freddo, buio e lungo inverno. Così, proprio nei giorni in cui la Finlandia affronta la storica decisione di entrare nella Nato, ci si prepara ad accogliere i turisti in quella che è la regione più popolata e inurbata, il Sud affacciato sul Baltico e solcato da un’infinità di laghi. E le novità non mancano anche in questo 2022, che si preannuncia di ripresa per il turismo dopo i due anni duri della pandemia. Un anno in cui si festeggia il decennale delle celebrazioni di Helsinki Capitale mondiale del design (2012). Fil rouge per una visita della città, quindi, non può che essere il ‘made in Finland’, famoso in tutto il mondo, e sempre pronto a nuove sfide. La prima è quella lanciata proprio a uno dei padri fondatori di quello che poi sarebbe diventato un vero e proprio landmark del paese, il famoso architetto Alvar Aalto, che nella capitale finlandese e non solo ha lasciato il segno. Se una delle opere più iconiche che a Helsinki portano la sua firma, il Finlandia-talo, ricoperto di marmo di Carrara, necessita di un restauro, i finlandesi non si sono persi d’animo. E hanno indetto un concorso rivolto a giovani architetti, gli ‘allievi’ di Aalto, che frequentano l’Università a lui intitolata, per realizzare un nuovo spazio eventi che in questo periodo possa sostituire uno degli edifici-simbolo della città. A vincerlo è stato il giovane Jaakko Torvinen, astro nascente dell’architettura finlandese specializzato in costruzioni di legno, che per realizzare la nuova Little Finlandia ha voluto rendere omaggio proprio alle foreste che ricoprono il suo paese: a sorreggere gli ampi spazi comuni, hall e sale per conferenze, meeting e cene, sono niente di meno che dei tronchi di alberi, accuratamente scelti uno ad uno, posizionati come colonne con i loro rami rivolti verso l’alto. Un ambiente unico, quindi, affacciato su Toololahti Bay, di cui si può godere la vista anche seduti nel caffè che ha aperto proprio all’interno della nuova struttura. Un vero ‘must see’, dunque, che si trova non distante dalla nuova Oodi Library, altra opera dell’architettura finlandese contemporanea, creata nel 2018 per affiancare le altre storiche istituzioni librarie della città, particolarmente frequentate da giovani ma anche adulti, in un paese dove la biblioteca è nel Dna della popolazione. Un po’ come la sauna, irrinunciabile per i più e a portata non solo di alberghi, palestre o centri benessere, ma anche nei condomini e persino nelle lounge della Finnair, la compagnia di bandiera, tanto che pullulano pure i negozi specializzati che vendono tutto l’occorrente per il rituale perfetto di questo bagno di vapore secco, che dal Nord Europa si è diffuso in tutto il mondo. Altra tappa di rigore in questa estate di Helsinki è il nuovo museo Amos Rex, nato appena quattro anni fa e già diventato un altro luogo simbolo, culla delle avanguardie artistiche nazionali e internazionali. A ospitarlo, nei pressi della stazione centrale, è un edificio in stile funzionalista degli anni ’30 del secolo scorso, trasformato non solo in uno spazio per esposizioni d’arte moderna ma anche, grazie al suo ampio cortile, in una piazza protetta ma aperta a tutti, disegnata da enormi lucernari a volta diventati ormai uno dei simboli della città. E che all’occorrenza fa da cornice anche a installazioni, come quella dello scultore giapponese Tadashi Kawamata: una cascata di sedie addossata alla parete che sarà visibile fino al 4 settembre. Fino al 21 agosto, invece, all’Amos Rex va in scena la mostra ‘Subterranean’, curata da Anastasia Isakova e Pontus Kyander, con opere di 60 artisti che hanno voluto rappresentare tutto ciò che risiede nel sottosuolo e nel nascosto, tra enigma, pericolo e mistero. Un’esposizione con taglio interattivo, dove grandi e piccoli visitatori possono anche immaginare come farla proseguire. Chiude l’estate e apre l’autunno la mostra dell’artista belga Hans Op de Beeck, per la prima volta in Finlandia, dal 21 settembre. Ma a Helsinki un viaggio attraverso il design e la sua storia passa anche dallo Scandic Grand Central, nuovo indirizzo per dormire in città, non a due passi dalla stazione ma proprio dentro la stazione stessa. L’edificio, infatti, era la sede della compagnia statale che gestiva le ferrovie e questo suo passato lo custodisce gelosamente nella sua nuova destinazione. Così, nell’hotel si ritrovano una dietro l’altra, in corridoi che vantano primati in fatto di lunghezza, quelle che erano le stanze con le storiche porte dei dirigenti, trasformate in camere dagli arredi di design. Ma anche sale riunioni che conservano tavoli e sedie dell’epoca, o ascensori originali un tempo riservati a pochi, e grandi riquadri dove campeggiano destinazioni e distanze. Il tutto circondato da arredi, oggetti e accessori rigorosamente made in Finland e improntati alla sostenibilità, così come l’offerta culinaria. E che il design e i prodotti finlandesi, a Helsinki, passino anche attraverso il cibo lo si vede in quelli che sono gli indirizzi fine dining ‘must’ in città. A cominciare dal ristorante Finnjavel, una stella Michelin, che usa materie prime ma anche metodi di preparazione finlandesi, tra cui l’affumicatura e la fermentazione, serviti in piatti dal design minimalista. Ma anche il più disinvolto Shelter, ospitato nei vecchi magazzini a mattoncini rossi con affaccio sulla baia, proprio sotto alla grande cattedrale ortodossa Uspenski, la più grande dell’Europa occidentale e uno dei luoghi di culto più visitati a Helsinki, insieme alla chiesa scavata nella roccia progettata nel 1969 e, naturalmente, al Duomo, che con la sua imponente facciata bianca e le cupole verdi è il simbolo della città. Se ogni viaggio che si rispetti non può terminare senza un souvenir, tappe d’obbligo sono i negozi dei famosi brand finlandesi che si susseguono lungo la Esplanadi, da Artek, che mantiene la memoria di Alvar Aalto con gli oggetti che ha disegnato, alla famosa vetreria Iittala, fino a marchi di moda come Marimekko, con capi contrassegnati dall’iconico fiore di papavero, fino alle coloratissime collezioni di Klaus Haapaniemi. Portandosi a casa quel tocco di uno stile che strizza costantemente l’occhio alla sostenibilità e che in Finlandia viaggia anche a bordo degli aerei della Finnair, che in solo tre ore, dal nostro paese, portano a Helsinki, con voli che collegano da quest’anno più città italiane. Avvicinando così, ancora di più, l’estate del Nord, dove le giornate sembrano non finire mai.
(Adnkronos) - Va alla presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri il 'Premio Speciale del Paesaggio Mosaico di San Severo 2022' per aver promosso e sostenuto, si legge nella motivazione, da ministro per i Beni e le Attività Culturali la Prima Conferenza Nazionale del Paesaggio (1999), il primo Testo Unico in materia di Beni Culturali e Ambientali (D.lgs. 490/1999) e la sottoscrizione a Firenze della Convenzione Europea del Paesaggio del Consiglio d'Europa (2000). Un riconoscimento al suo viaggio in progress nel mondo dell’arte che sostiene e riconosce le competenze, l’innovazione, il sapere, la creatività come strumenti necessari alla cura del paesaggio anche artistico e umano. Il premio sarà consegnato sabato 28 maggio durante le giornate della I edizione del Festival delle Culture del Paesaggio (27-29 maggio 2022) che nasce, a San Severo, a cent’anni dalla prima conferenza italiana sul paesaggio tenuta a Capri nel luglio 1922. 'Il Festival delle Culture del paesaggio' sarà un luogo di incontri, un happening in cui scrittori, architetti, poeti, fumettisti, docenti ed esperti, pittori, fotografi, studiosi, analisti, giornalisti potranno dare un contributo alla definizione e alla pratica di una nuova idea di paesaggio come strumento di costruzione di una comunità nuova in nome dell'ecologia integrale che tiene conto anche della dimensione sociale. Il Mosaico di San Severo Festival delle Culture del Paesaggio è promosso e organizzato dal Comune di San Severo sotto l’egida della Regione Puglia, ideato dal poeta e scrittore Davide Rondoni con il coordinamento di Fabio Muclli ed Enrico Fraccacreta.