INFORMAZIONIISS Facility Services srl Consulenza Ruolo: HR Specialist - Recruitment, Training & People Development. Area: Human Resource Management Marta Pregnolato |
INFORMAZIONIISS Facility Services srl Consulenza Ruolo: HR Specialist - Recruitment, Training & People Development. Area: Human Resource Management Marta Pregnolato |
(Adnkronos) - Roma in delirio per la vittoria della Conference League. La città in piazza per scortare il bus scoperto che accompagna la squadra giallorossa, reduce dal trionfo della finale vinta ieri a Tirana contro il Feyenoord per 1-0.
(Adnkronos) - "Bisogna affrontare il boom del turismo italiano ed europeo verso il Sud mettendoci la 'testa', riorganizzando la logistica e i trasporti, facendole funzionare da subito, e pubblicizzando al meglio i nostri luoghi e le nostre bellezze. Così si potrebbe vivere di turismo da maggio a ottobre. Si devono riorganizzare subito al meglio le infrastrutture per i prossimi mesi estivi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Klaus Algieri, presidente di Camera di commercio di Cosenza e vicepresidente nazionale di Unioncamere, sulle prospettive di sviluppo del Sud. "Per aiutare il Sud ad accogliere al meglio i turisti dal resto del Paese e da tutta Europa è necessario che qualcuno ci metta la testa riorganizzando logistica e trasporti. Tutti parlano del Mezzogiorno, ma nessuno, a livello istituzionale, è intervenuto con 'la testa' per risolvere, nell'immediatezza, quei problemi che ci impediscono di sfruttare al meglio la nostra risorsa principale: il turismo", insiste Algieri. "Le strutture ci sono, gli imprenditori sono pronti a mettersi in gioco, ma manca ad esempio la volontà di intervenire su orari e quantità di treni e aerei. Per arrivare in Calabria da Roma, ci vogliono 3 ore e un quarto con la Frecciarossa ma è una sola e sempre piena. Basterebbe metterne un'altra... E poi la Salerno-Reggio Calabria. Tutto fila liscio fino a maggio e poi a giugno e luglio lavori di manutenzione. E' normale? Chi controlla l'Anas?", rimarca amaro Algieri. "E così tanti altri interventi -aggiunge- che permetterebbero agli operatori turistici di affrontare al meglio la stagione. Va sistemata la Ss 106 e intervenire anche sulla linea ferroviaria ionica per collegarla a quella tirrenica e quindi a Roma, per permettere di collegare ad esempio Crotone con Roma in poco più di 4 ore. E, ancora, sostenere la creazione sempre a Crotone di un aeroporto turistico, potrebbe essere il primo del Mezzogiorno". Per Algieri, vanno "bene i grandi progetti, ma quanti anni ci vorranno per realizzarli?". "Quindi, per questo si deve intervenire da subito per valorizzare le strutture che già abbiamo e tutte quelle grandi risorse che il Sud e la Calabria hanno e che nessuno ha, i nostri mari con a due passi le nostre montagne", spiega ancora. E sul Pnrr Algieri è molto chiaro. "Al Mezzogiorno sono destinati nel Pnrr questi 40 miliardi che però, onestamente, ancora non si sono visti. Noi come Camere di commercio siamo soggetti attuatori ma ancora non è stato assegnato nulla per far sì che possiamo agire sulle imprese. Le risorse prima vanno ai Comuni. Prima domanda che noi ci poniamo: i Comuni sono pronti, sono preparati? Stanno presentando progettualità? La nostra paura è che poi queste risorse non si riesca a spenderle e che vadano alla fine perse", sottolinea allarmato l'imprenditore "Finora -insiste Algieri- abbiamo visto solo convegni, noi invece vogliamo i fatti. Voglio vedere se questi soldi sono arrivati e dove sono", rimarca. Ma per Algieri un concetto deve essere chiaro. "Le imprese del Sud non chiedono soldi, chiedono solo le stesse opportunità degli altri, perché noi siamo bravi e siamo riconosciuti come capaci in tutto il mondo", sottolinea. "Se andiamo a vedere il Mezzogiorno, in questo momento, sta crescendo di più in percentuale rispetto al resto del Paese. Dopo il Covid gli imprenditori del Sud sono ripartiti, c'hanno messo l'anima. Adesso è arrivata la guerra... Ma forse, faccio una provocazione, la guerra può salvare il Sud. Perché noi non abbiamo industria, siamo consumatori dell'industria. La nostra vera industria è il turismo", conclude.
(Adnkronos) - Torna a crescere sensibilmente, dopo l’anno della pandemia, il riciclo del legno in Italia, raggiungendo il suo massimo storico. Sono, infatti, 1.985.251 le tonnellate di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2021 dal sistema Rilegno con un incremento dei volumi del 7,83% sull’anno precedente e una percentuale del 64,75% nel riciclo degli imballaggi di legno (gli imballaggi nuovi immessi sul mercato nel 2021 hanno raggiunto i 3,4 milioni di tonnellate), doppiando così l’obiettivo fissato dall’Unione Europea al 30% entro il 2030. Cresce anche l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione, con oltre 908mila tonnellate recuperate pari a circa 70 milioni di pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi sul mercato. A livello territoriale è sempre la Lombardia a primeggiare con 541.915 tonnellate (il 27% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 222.866 ton., dal Piemonte con 156.566 ton. e dalla Toscana con 155.272 ton. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dal Rapporto 2022 sull’attività svolta da Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno, approvato dall’Assemblea annuale tenutasi a Cesenatico, dove il Consorzio ha la sua sede operativa. L’assemblea ha, inoltre, rinnovato il Consiglio di amministrazione e le cariche sociali. Confermato Nicola Semeraro alla Presidenza per il prossimo triennio. Rilegno da 25 anni si occupa di raccogliere e riciclare gli imballaggi in legno in Italia e gestisce una filiera basata su 1.944 consorziati, 394 piattaforme private che raccolgono il legno e 15 impianti di riciclo. Questi, insieme ai cittadini e alle imprese italiane, sono gli attori dell’economia circolare del legno. Va ricordato, infatti, che oltre il 95% del legno riciclato diventa nuova materia prima sotto forma di pannelli truciolati, vera linfa vitale per tutto il settore del legno-arredo soprattutto in una congiuntura come l’attuale caratterizzata da una drammatica scarsità di materia prima. Un sistema che tiene insieme in un equilibrio virtuoso dai produttori di cassette per l’ortofrutta della Sicilia ai mobilieri della Brianza, generando un impatto economico di 2 miliardi di euro, oltre 10mila posti di lavoro diretti e soprattutto un "risparmio" nel consumo di CO2 pari a quasi 2 milioni di tonnellate, che equivalgono a compensare 1 milione di veicoli che circolano in un anno. “La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è ormai diventato il traguardo da raggiungere per le imprese e per le comunità, così come raccomandato dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 che si preoccupa anche del riciclo dei materiali, fissando l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 una gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali e di ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo" afferma Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, che aggiunge: "dalla sostenibilità e dalla circolarità non si può prescindere e il legno è certamente la risposta migliore per un’economia che vada di pari passo con il rispetto dell’ambiente e dell’uomo”. “Per quanto riguarda le sfide che ci attendono nel prossimo triennio punteremo soprattutto su sistemi innovativi quali la tracciabilità e una logistica sostenibile. L’economia circolare - conclude il presidente Semeraro - è sistemica, non si fa da soli. Il Consorzio Rilegno è al servizio delle aziende e del Paese ed è in tal senso che lavoriamo.”