INFORMAZIONICristina Fratto |
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(Adnkronos) - "Una figura di grande rilievo nella storia della Democrazia Cristiana e anche nella storia del Paese. Ha avuto la responsabilità della guida della Dc nella fase quasi finale della storia del partito, a partire dai primi anni ’80, e ha tentato di guidare la Dc sulle vie del rinnovamento, riuscendo in parte, e dovendo sopportare lo scontro col tema reale delle alleanze che avevano assunto un valore rilevante, nel senso che non erano più alleanze con una forza esterna ma alleanza per immedesimazione. E qui si è chiusa l’esperienza della sua segreteria. Rimane comunque un capitolo importante della storia del Paese". Così all’Adnkronos l’ex ministro Dc Calogero Mannino ricorda Ciriaco De Mita. "Ricordo l’uomo – aggiunge Mannino - molto intelligente, molto colto, dotato di capacità dialettiche notevolissime. Vorrei dire che nella storia della Dc il confronto con De Mita è stato non il rito ma il compito ineludibile di tutti i democratici cristiani, perché indubbiamente De Mita era un uomo che pensava, proponeva pensiero". "Di fronte alla morte – conclude Mannino – c’è soltanto da chinare il capo, da ricordarlo nella preghiera e per certi versi da avere nostalgia del lunghissimo tempo in cui il suo ruolo è stato un elemento di confronto per tutti".
(Adnkronos) - "Bisogna affrontare il boom del turismo italiano ed europeo verso il Sud mettendoci la 'testa', riorganizzando la logistica e i trasporti, facendole funzionare da subito, e pubblicizzando al meglio i nostri luoghi e le nostre bellezze. Così si potrebbe vivere di turismo da maggio a ottobre. Si devono riorganizzare subito al meglio le infrastrutture per i prossimi mesi estivi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Klaus Algieri, presidente di Camera di commercio di Cosenza e vicepresidente nazionale di Unioncamere, sulle prospettive di sviluppo del Sud. "Per aiutare il Sud ad accogliere al meglio i turisti dal resto del Paese e da tutta Europa è necessario che qualcuno ci metta la testa riorganizzando logistica e trasporti. Tutti parlano del Mezzogiorno, ma nessuno, a livello istituzionale, è intervenuto con 'la testa' per risolvere, nell'immediatezza, quei problemi che ci impediscono di sfruttare al meglio la nostra risorsa principale: il turismo", insiste Algieri. "Le strutture ci sono, gli imprenditori sono pronti a mettersi in gioco, ma manca ad esempio la volontà di intervenire su orari e quantità di treni e aerei. Per arrivare in Calabria da Roma, ci vogliono 3 ore e un quarto con la Frecciarossa ma è una sola e sempre piena. Basterebbe metterne un'altra... E poi la Salerno-Reggio Calabria. Tutto fila liscio fino a maggio e poi a giugno e luglio lavori di manutenzione. E' normale? Chi controlla l'Anas?", rimarca amaro Algieri. "E così tanti altri interventi -aggiunge- che permetterebbero agli operatori turistici di affrontare al meglio la stagione. Va sistemata la Ss 106 e intervenire anche sulla linea ferroviaria ionica per collegarla a quella tirrenica e quindi a Roma, per permettere di collegare ad esempio Crotone con Roma in poco più di 4 ore. E, ancora, sostenere la creazione sempre a Crotone di un aeroporto turistico, potrebbe essere il primo del Mezzogiorno". Per Algieri, vanno "bene i grandi progetti, ma quanti anni ci vorranno per realizzarli?". "Quindi, per questo si deve intervenire da subito per valorizzare le strutture che già abbiamo e tutte quelle grandi risorse che il Sud e la Calabria hanno e che nessuno ha, i nostri mari con a due passi le nostre montagne", spiega ancora. E sul Pnrr Algieri è molto chiaro. "Al Mezzogiorno sono destinati nel Pnrr questi 40 miliardi che però, onestamente, ancora non si sono visti. Noi come Camere di commercio siamo soggetti attuatori ma ancora non è stato assegnato nulla per far sì che possiamo agire sulle imprese. Le risorse prima vanno ai Comuni. Prima domanda che noi ci poniamo: i Comuni sono pronti, sono preparati? Stanno presentando progettualità? La nostra paura è che poi queste risorse non si riesca a spenderle e che vadano alla fine perse", sottolinea allarmato l'imprenditore "Finora -insiste Algieri- abbiamo visto solo convegni, noi invece vogliamo i fatti. Voglio vedere se questi soldi sono arrivati e dove sono", rimarca. Ma per Algieri un concetto deve essere chiaro. "Le imprese del Sud non chiedono soldi, chiedono solo le stesse opportunità degli altri, perché noi siamo bravi e siamo riconosciuti come capaci in tutto il mondo", sottolinea. "Se andiamo a vedere il Mezzogiorno, in questo momento, sta crescendo di più in percentuale rispetto al resto del Paese. Dopo il Covid gli imprenditori del Sud sono ripartiti, c'hanno messo l'anima. Adesso è arrivata la guerra... Ma forse, faccio una provocazione, la guerra può salvare il Sud. Perché noi non abbiamo industria, siamo consumatori dell'industria. La nostra vera industria è il turismo", conclude.
(Adnkronos) - Italiani solidali verso gli animali domestici meno fortunati. Secondo l’Osservatorio Sara Assicurazioni, sono molti i connazionali con un’esperienza di impegno nei loro confronti, attraverso donazioni (25%), volontariato (17%) o, soprattutto adesso col caldo, piccoli gesti come rifocillare, laddove possibile, con acqua e cibo un animale in difficoltà (21%). Malgrado il persistente fenomeno degli abbandoni, poi, sono moltissimi gli italiani che hanno a cuore i loro animali e confermano questa sensibilità anche nella programmazione dei viaggi: pensando a weekend fuori porta e all’estate ormai vicina, per uno su due (49%) la soluzione migliore è portarli in viaggio con sé, il 22% li affiderebbe a parenti o amici e un altro 19% a una struttura specializzata. Inoltre, se si imbattesse in un trovatello, il 37% lo porterebbe subito da un veterinario o in una struttura specializzata, il 30% contatterebbe la Protezione Animali e addirittura un 21% lo porterebbe a casa con sé. Per contrastare il fenomeno, insieme a più controlli e sanzioni (39%) e ad azioni di sensibilizzazione (39%), secondo gli italiani anche la tecnologia può rivelarsi utile, con sistemi Gps per la localizzazione (45%) e app per segnalare gli animali abbandonati (30%). E se alimentazione, toelettatura e gadget sono tra le spese più frequenti sostenute dagli italiani per il loro benessere, ben uno su tre (31%) considera oggi essenziale anche una copertura assicurativa, per garantire le migliori cure veterinarie e coprirsi da imprevisti e danni a terzi che potrebbero provocare. “La nostra ricerca ha confermato come gli animali domestici siano sempre più considerati parte integrante della famiglia, a cui riservare ogni tipo di attenzione - commenta Marco Brachini, direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni - Per supportare chi se ne prende cura sono molto utili due tipologie di soluzioni assicurative: quelle che rimborsano le spese veterinarie, per far fronte ad eventuali problemi di salute dell’animale, e quelle che tutelano il patrimonio di chi se ne occupa in caso di danni arrecati a terzi”.