INFORMAZIONIAvanade ICEG Informatica e Software, Consulenza Ruolo: Total Reward Director Europe, Latin America and Asia Area: Human Resource Management Andrea Lelli |
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(Adnkronos) - L'Agenzia Spaziale Italiana punta al settore dei nanosatelliti, presentando oggi il nuovo programma di sviluppo per tecnologie e missioni nanosatellitari, nel corso del workshop "Small is Beautiful", organizzato nell'auditorium dell'Agenzia. L'obiettivo del programma - il cui nome è Alcor, come la stella della costellazione dell’Orsa maggiore, che simboleggia l’idea di guardare al futuro - è quello di porre il nostro Paese "in una condizione di consolidata leadership nel settore", attraverso "opportuni investimenti" ripartiti tra missioni operative e sviluppo di tecnologie dedicate, garantendo "l’applicazione di standard tecnico-gestionali idonei" a queste tipologie di missioni caratterizzate da rapido ciclo di sviluppo, e "costi ridotti rispetto alle missioni tradizionali" spiega l'Asi. "Dai nanosatelliti arriva una forte spinta all'innovazione tecnologica a costi ridotti e con tempi di sviluppo rapidi per applicazioni sia istituzionali che commerciali" ha infratti sottolineato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia ricordando che "per questo l'Asi dedica una particolare attenzione a questo settore ed ha deciso di aggregare in un unico programma, Alcor, tutte le iniziative dell’Asi dedicate ai nanosatelliti". Verrà così garantita, ha assicurato Saccoccia, "continuità allo sviluppo di questo settore, favorendo l'accesso da parte dell'intera filiera spaziale a idee e prodotti innovativi aprendo la strada a futuri sviluppi commerciali, scientifici e tecnologici". L'evento di oggi è stato aperto dal presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, ed ha svelato il nome e il logo del nuovo programma. All'incontro ha partecipato il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, che ha parlato dell’interesse della difesa nello sviluppo delle applicazioni nanosatellitari. Sul palco dell'Auditorium sono intervenuti anche Fausto Guzzetti, Direttore dell’Ufficio II - Attività tecnico-scientifiche del Dipartimento della Protezione Civile per la previsione e prevenzione dei rischi, il Consigliere Andrea Mazzella, del Ministero degli Esteri e Silvia Natalucci, responsabile dell'Unità Sviluppo di Micro e Nano Satelliti dell'Asi che ha illustrato le prospettive del nuovo programma. Alla giornata di lavori hanno portato le loro idee e le loro proposte aziende coinvolte e i rappresentanti delle associazioni del settore spazio Aiad, Aipas e Asas. Il settore dei nanosatellliti ha una forte propensione alla crescita tanto che i dati di sviluppo parlano di un incremento superiore al 14% entro il 2030, con un valore di mercato che si prevede raggiungerà gli 8,69 miliardi di dollari in campo internazionale. Per questo l’Agenzia sta puntando molto sul segmento che ha interessanti caratteristiche di innovazione, versatilità, capacità di aggregazione di diversi attori, di rispondere velocemente ai servizi istituzionali, oltre che creare nuovi business. All'Asi è stato ricordato che i nanosatelliti stanno rivoluzionando il mercato dell'industria spaziale e rappresentano un segmento del settore ad altissima potenzialità. Per le loro caratteristiche i ‘piccoli’ satelliti rendono possibile l’accesso a nuove opportunità di business a una vastissima categoria di operatori. Non più solamente ai grandi integratori e alle grandi industrie, ma anche piccole e medie imprese e startup. I nanosatelliti sono prodotti che si posizionano in maniera imponente all’interno della Space Economy perché riescono a fornire servizi complementari a quelli forniti dai grandi satelliti, più performanti ma anche più costosi e con tempi di sviluppo più elevati. Il segmento dei nanosatelliti facilita la sinergia e la collaborazione tra mondo scientifico, industria e istituzioni e rappresenta uno strumento di collaborazione internazionale, accessibile anche alle nazioni che si sono affacciate al settore spazio recentemente. Questa classe di satelliti è infatti più economica e più rapida da sviluppare favorendo così la cosiddetta diplomazia spaziale. L’Asi ha rilevato che è da tempo impegnata nello sviluppo di missioni e tecnologie dedicate al settore dei microsatelliti. Dal 2020 è stata infatti istituita una unità organizzativa, dedicata anche alle linee di investimento nelle tecnologie e in missioni satellitari. Lo scopo del programma Alcor è quello di supportare e rendere continuativo lo sviluppo dei micro e nanosatelliti attraverso l'apertura di bandi volti a raccogliere progetti e idee da parte del mondo dell'industria, delle piccole e medie imprese e startup, e dell'Accademia italiana, per facilitare lo sviluppo di un’economia spaziale basata su questa classe di satelliti e consolidare la leadership europea nel settore. L’idea alla base del programma Alcor è quella di rappresentare un incubatore per agevolare il business delle aziende, finanziando prototipi di piattaforme per servizi innovativi che possano poi essere commercializzati dagli sviluppatori. La prima iniziativa di questo programma è stata il Bando 'Future missioni CubeSat', una vera e propria call for ideas, che ha visto una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa: 22 partecipanti fra Centri di Ricerca e Università e 78 aziende, prevalentemente Pmi. Le aziende hanno partecipato singolarmente e in forma congiunta e collaborativa come incoraggiato dal bando, presentando un totale di 49 proposte per missioni ad elevato contenuto di innovazione. Di queste ne sono state selezionate 20, che entro la fine dell’anno saranno tutte finanziate. Nei prossimi quattro anni l’Agenzia si è prefissata di vederle dispiegate in orbita.
(Adnkronos) - Con il progetto Prevenzione cardiovascolare l’Inps punta all’individuazione precoce di fattori di rischio nonché dell’assetto cardiovascolare dei dipendenti. Il progetto sarà così articolato: visita cardiologica con compilazione di una scheda per individuare le caratteristiche individuali e i principali fattori di rischio e rilevazione dei principali parametri (obiettività cardiovascolare, pressione arteriosa, saturazione di O2), effettuazione di analisi di base (identificazione di dismetabolismi), elettrocardiogramma a riposo a 12 derivazioni (valutare lo stato cardiocircolatorio) Il progetto si propone due principali obiettivi: la sensibilizzazione dei dipendenti nei confronti di uno stile di vita sano; l’identificazione dei fattori di rischio cardiovascolare e il loro trattamento, con riduzione della morbilità e mortalità per cardiovasculopatie. L’Inps ha istituito questo progetto perché la prevenzione rappresenta uno strumento concreto per ridurre il peso delle patologie cardiovascolari nel processo medico basato su interventi corroborati da evidenze scientifiche e non più soltanto da osservazioni di carattere epidemiologico. Essa è classicamente suddivisa in prevenzione primaria, quando l’intervento precede qualsiasi manifestazione clinica di una patologia sottostante, e in prevenzione secondaria, quando l’intervento avviene a seguito di un evento clinicamente manifesto. Le strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari (mcv) rivestono un ruolo fondamentale nel limitarne lo sviluppo nella popolazione, concorrendo a determinare una riduzione della mortalità associata a esse, delle morbilità, in particolare in termini di cronicità e ospedalizzazioni, a limitarne il carico socio-economico, garantendo nel contempo la liberazione di risorse economiche, tecnologiche e strutturali per altre necessità. A tale riguardo, sono stati proposti modelli che mostrano il ‘network’ completo delle istituzioni e figure professionali che possono interagire positivamente al fine di promuovere il bene salute e prevede interazioni a vari livelli (agenzie governative, organizzazioni professionali, ambiente di lavoro, Sistema sanitario nazionale, scuole, comunità, famiglia). I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni cliniche che determinano un’aumentata suscettibilità a sviluppare eventi cardiovascolari (infarto acuto del miocardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale, morte per cause cardiovascolari). Il rischio è definito come la probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare, in un periodo di tempo compreso tra 5-10 anni successivi rispetto ad un soggetto con le stesse caratteristiche, ma senza la presenza di fattori di rischio. I fattori di rischio cardiovascolare tradizionali sono l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, il diabete mellito, il fumo di sigaretta, la familiarità per malattie cardiovascolari, l’età avanzata (al di sopra di 65 anni) e il sesso maschile. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio e in grado di predire oltre il 90% degli eventi cardiovascolari maggiori. Oltre a questi, sono riconosciuti altri fattori di rischio cosiddetti ‘non convenzionali’, tra cui l’obesità, la circonferenza addominale, la sedentarietà, lo stress emotivo e/o fisico, l’ipertrigliceridemia, i bassi valori di colesterolo Hdl, la sindrome metabolica, l’aumento dei valori di apolipoproteine, di acido urico, di proteina C-reattiva e di altri marcatori dell’infiammazione. La prevenzione cardiovascolare deve in primo luogo prevedere la diagnosi e il trattamento dei fattori di rischio, promuovendo un approccio basato sulla gestione integrata e multidisciplinare del rischio cardiovascolare totale. La strategia di popolazione prevede programmi di promozione della salute e, in particolare, di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute della popolazione, finalizzati a creare le condizioni per rendere facile l’adozione di comportamenti salutari. Dati alla mano, inoltre, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo con una stima di circa 17 milioni di decessi/anno e le malattie cerebrovascolari sono responsabili di circa 230 decessi/anno. La mortalità per cause cardiovascolari rappresenta ancora oggi il principale determinante dell’aspettativa di vita nella popolazione generale, nonostante i progressi terapeutici abbiano consentito di registrate una significativa diminuzione della morbilità e mortalità per cause cardiovascolari1. A fronte di questa riduzione, il carico di malattia legato alle cardiopatie è ancora al primo posto, seguito dalle malattie neoplastiche Ne consegue che il peso delle mcv sui ricoveri ospedalieri è in costante e continuo aumento. I dati di dimissione indicano, infatti, che oltre la metà dei ricoveri per queste malattie sono dovuti ad evoluzione cronica e complicanze di eventi acuti oltre che a complicanze dell’ipertensione, dell’ipercolesterolemia, del diabete e dell’insufficienza renale cronica.
(Adnkronos) - Più alberi per città sempre più verdi e per continuare a sensibilizzare i più giovani: Vallelata rinnova il suo impegno in sostenibilità ambientale e in collaborazione con Legambiente lancia la nuova campagna green 'Insieme piantiamo alberi'. Grazie a questa iniziativa, volta a tutelare l’ambiente e a sensibilizzare soprattutto i più piccoli sull’importanza della natura, Vallelata contribuirà agli obiettivi di Life Terra, progetto Europeo di cui Legambiente è partner italiano, che ha come obiettivo la messa a dimora di 500 milioni di alberi in Europa per contrastare gli impatti del cambiamento climatico. Fino al 15 luglio sul sito insiemepiantiamoalberi.vallelata.it i consumatori potranno votare l’area preferita tra le 10 in lista in 10 Regioni d’Italia. Al termine del concorso, Vallelata si impegnerà a mettere a dimora una base di 100 alberi e arbusti nelle cinque aree più votate a cui si aggiungeranno, in proporzione ai voti espressi dai consumatori, ulteriori alberi fino ad un totale massimo di 1000. Una volta piantati, Legambiente si occuperà della cura degli alberi per i primi tre anni. Coinvolti nell’iniziativa anche i più giovani: alle cinque aree vincitrici saranno abbinate cinque scuole primarie del territorio che riceveranno una lezione su temi ambientali, tenuta dagli esperti Legambiente, un kit per piantare a casa piccole piante e la possibilità di partecipare alla giornata di piantumazione che si terrà in autunno. “Dopo l’impegno a pulire i parchi, quest’anno con Vallelata abbiamo deciso di fare un gesto per i territori con ricadute a lungo termine: vogliamo dare vita a nuove foreste, grazie alla piantumazione di nuovi alberi e arbusti. Lo faremo anche questa volta insieme al nostro partner Legambiente, con una campagna green che chiama nuovamente a raccolta i consumatori al grido di 'Insieme piantiamo alberi'", rimarca Mauro Frantellizzi, direttore Marketing Galbani Cheese. “Mettere a dimora un albero è un gesto semplice e alla portata di tutti ma allo stesso tempo ha una grande valenza per l’ambiente, ancor più se si tratta di aree urbane. Gli alberi hanno un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica e ognuno di noi deve fare la sua parte, per questo ci teniamo a sensibilizzare i giovani, a cui è dedicato prioritariamente il progetto”, dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.