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(Adnkronos) - Un ‘Bosco degli scrittori’ al Salone Internazionale del Libro di Torino: è l’originale idea di Aboca Edizioni nata dall’omonima collana di narrativa che unisce grandi autori e tematiche green. In un ‘area di oltre 200 metri quadri, al padiglione Oval Lingotto, Il Bosco degli scrittori raccoglie più di 1000 alberi, piante e arbusti dove leggere, partecipare a presentazioni e dibattiti, immergersi nel verde. Oltre allo stand con le pubblicazioni di Aboca Edizioni, l’area ospita anche uno spazio per incontri e un vero e proprio anfiteatro vegetale, con sedute realizzate con tronchi di recupero e circondato da alberi ad alto fusto. Il Bosco degli scrittori non solo accoglie gli eventi promossi e organizzati da Aboca Edizioni, ma è anche un punto di riferimento per tutte le iniziative del Salone del Libro dedicate al racconto della natura e della sostenibilità ambientale, con grandi protagonisti della letteratura, della divulgazione scientifica e dell’ecologia. “Nella nostra collana narrativa tanti scrittori hanno dedicato un libro a un albero, che diventa occasione per raccontare delle storie; e allora abbiamo pensato ‘perché non realizzare un vero e proprio bosco nel quale portare i nostri scrittori, creare incontri, in collaborazione con il Salone stesso?’ – ha dichiarato Massimo Mercati A.D. di Aboca – L’iniziativa è quindi aperta anche agli altri editori, per dare un segnale di come si possa recuperare il rapporto con la natura anche in un contesto artificiale, urbano, come quello di una fiera. Credo che quest’obiettivo sia stato raggiunto – prosegue Mercati - Entrando qui dentro si respira un’aria diversa, una temperatura diversa, le persone sono affascinate dalle tante specie botaniche che ci sono e restano colpite dal desiderio di tornare a una vita più armonica con la natura”. Ad accogliere i visitatori del Bosco degli scrittori, l’Albero della fortuna. Il nome dell’albero-simbolo del Bosco è preso in prestito dall’omonimo romanzo di Carmine Abate, pubblicato da Aboca Edizioni. Ma quello che nella storia immaginata dallo scrittore era un fico, nella realtà è una canfora (Cinnamomum camphora) alta 8 metri. Si tratta di un albero originario dell’estremo Oriente, ed è la pianta simbolo della città di Hiroshima, essendo stata la prima a ricrescere dopo il bombardamento atomico della Seconda Guerra Mondiale. Per questo motivo è considerato l’albero della vita, che con le sue fronde rigogliose rappresenta la speranza per un futuro più responsabile. I visitatori del Salone del libro sono invitati a condividere sui social una foto di fronte all’albero e diffondere così nel mondo il suo messaggio per un domani più sostenibile.
(Adnkronos) - La guerra in Ucraina potrebbe eliminare i benefici del Pnrr? "No, perché è un progetto che per l'Italia deve essere un'occasione per il cambiamento. In gioco c'è la credibilità con la comunità internazionale e con i cittadini, con il popolo europeo. Se l'Italia perderà l'occasione per ridurre il gap strutturale che l'ha confinata a fanalino di coda in Europa, se non saprà usare fino all'ultimo euro, allora perderemo credibilità, e non potremo mai più andare in Europa a chiedere soldi se non li useremo". Lo ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte, parlando all'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos.
(Adnkronos) - Fa proseliti anche in Italia la passione sfrenata per un capo d'abbigliamento solo apparentemente casual: le sneakers. Le scarpe da ginnastica - come si chiamavano una volta - sono da decenni il simbolo dello streetwear e le versioni più preziose non finiscono ai piedi, bensì intonse negli armadi. Una occasione da non perdere per i collezionisti sarà, il prossimo primo giugno, la prima asta italiana dedicata alle sneakers. Da Finarte, in collaborazione con Big Soup, andranno al migliore offerente ben 63 paia di scarpe, tra le più preziose al mondo, con valori di stima fino a 100 mila euro, come accade per le più rare, come le ambite “Nike Dunk Paris” di cui esistono solo 200 paia al mondo. Ulteriore curiosità: le scarpe in asta provengono tutte da una sola collezione privata.