INFORMAZIONIColaianni Consulting snc Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Fondatore, Partner & Product Manager Area: Top Management Marcello Colaianni |
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(Adnkronos) - ''Si prospetta una guerra lunga e logorante'' in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, intervistato da Bruno Vespa, spiega come "allo stato attuale, se devo fotografare il momento oggi, non ci siano le condizioni per la pace". ''In questo momento la Russia sta intensificando i bombardamenti sul Donbass davanti a una strenua resistenza dell'esercito ucraino sostenuto da noi'', ha detto Di Maio. ''L'Italia ha costruito un documento di lavoro per un percorso verso la pace'', ma si tratta di un testo ''ancora nella fase embrionale. Abbiamo delineato un percorso che ha l'ambizione di arrivare a un accordo di pace''. ''L'impressione che abbiamo è che proprio perché dobbiamo portare la Russia al tavolo, serve un piano per costruire maggiore dialogo tra le parti. Abbiamo avuto un prima e dopo che sono i fatti di Bucha'', ha ricordato Di Maio sottolineando che allora ''si è fermato qualsiasi negoziato''. Ora "l'Italia vuole ravvivare quel negoziato partendo da due presupporti: uno, che la pace non si impone e quindi si parte dalle condizioni dell'Ucraina''. Di Maio ha, quindi, citato un ''secondo punto, che continuiamo ad aiutare l'Ucraina''. In ogni caso ''ci vorrà tempo'' e occorre ''partire dalle piccole cose''. ''L'Italia è in prima linea per la pace. L'Italia è in prima linea come Paese che vuole costruire un piano per arrivare alla pace. Il lavoro è tutto da costruire insieme ai partner e alle due parti". ''Noi continueremo a essere leali al popolo ucraino perché non ci sono due Paesi sullo stesso piano, c'è un invaso e un invasore. E il nostro obiettivo è favorire il dialogo, ma allo stesso tempo non abbandonare gli ucraini'', ha aggiunto Di Maio. ''Oggi dobbiamo, nel sostenere l'Ucraina, creare le condizioni per far evacuare i civili dove i russi stanno bombardando, far uscire il grano bloccato nei porti e far entrare i beni umanitari'', ha proseguito. ARMI A UCRAINA - "Non ci sto nel dire che negli ultimi mesi noi abbiamo sostenuto la guerra" rimarca, precisando che quello che si è sostenuto "è solo il principio di legittima difesa del popolo ucraino". "Il punto fondamentale di questa guerra, è che noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino nell'esercizio della sua legittima difesa, l'unico approccio che noi abbiamo sempre applicato è la legittima difesa del popolo ucraino", ha precisato il ministro, citando quanto prescritto dall'articolo 51 della Carta dell'Onu, e sottolineando che "siamo tutti d'accordo a dire che serve una escalation diplomatica". "Sono il primo, insieme a tutto il governo Draghi, a dire che serve sempre più l'azione diplomatica per partire da piccoli passi sul terreno per poi arrivare al cessate il fuoco e poi a una conferenza di pace", ha aggiunto. GRANO - ''Bisogna aumentare la pressione sulla Russia per permettere di sbloccare l'export di grano dai porti ucraini - conclude -. Altrimenti la Russia dimostra di essere la causa dell'incremento dei prezzi dei beni al consumo che si impennano per le famiglie, oltre che per le aziende''. ''La crisi alimentare che si sta generando in tutto il mondo dipende dal grano bloccato nell'area del sud est dell'Ucraina sul Mar Nero'', ha aggiunto. PETROLIO - ''L'Italia non mette alcun veto alle sanzioni sull'import al petrolio che l'Europa dovrebbe approvare. Siamo pronti a sostenere il sesto pacchetto di sanzioni e c'è un solo paese che sta bloccando questa proceduta'', ha aggiunto. ''Dobbiamo essere tutti uniti sul tema dell'energia diversificando le fonti di approvvigionamento per limitare la dipendenza dalla Russia'', ha aggiunto Di Maio. ''Non tutto il petrolio che arriva in Italia serve l'Italia, in alcuni casi viene raffinato ed esportato'', ha aggiunto. DIPLOMAZIA - Il governo italiano è convinto che serva una ''escalation diplomatica'' in Ucraina, ma ''sin dal primo giorno è stata contraria a un coinvolgimento diretto della Nato''. Perché questo ''significherebbe far scoppiare una guerra mondiale''. Purtroppo ''i tempi della diplomazia non sono i tempi della guerra ed è per questo che le guerre non dovrebbero scoppiare'', ha aggiunto Di Maio affermando che ''dobbiamo lavorare per far finire questa guerra il prima possibile''. Di Maio ha aggiunto che ''il prezzo della pace non possono pagarlo gli ucraini togliendogli parte del Paese. La pace deve tutelare la sovranità dell'Ucraina''. "Dobbiamo lavorare a far finire questa guerra il prima possibile, ma nessuno si può illudere di far pagare il prezzo della pace agli ucraini sottraendo loro metà del Paese, quindi, la pace deve essere una pace non imposta agli ucraini ma un processo che permette all'Ucraina di preservare la sua integrità e la sua sovranità territoriale", ha affermato Di Maio, sottolineando che "il tema della guerra perpetua è assolutamente da scongiurare perché non sempre resta nel posto dove si sta verificando". Occorre ''accelerare l'approvazione del sesto pacchetto di sanzioni europee''. Perché, dice Di Maio, ''ritardare rischia di mandare un segnale sbagliato'' e perché ''vanno usate le sanzioni per convincere Putin a sedersi al tavolo dei negoziati''. ''L'Italia pronta è a partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina'' e ha dato la sua ''piena disponibilità'' in questa direzione. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervistato da Bruno Vespa, dicendo che ''ci sono tante aziende italiane che si stanno già facendo avanti da tempo per la ricostruzione''. Inoltre, ha detto Di Maio, ''ci impegniamo anche a promuovere conferenze per raccogliere fondi a livello globale che aiutino gli ucraini a ripartire''. ''Passaggio fondamentale per la ricostruzione dell'Ucraina è il sogno europeo, perché in Ucraina a ci sono giovani e meno giovani che si sentono europei e vogliono vivere in Europa''. Insieme all'Ucraina, occorrerebbe ''accelerare tutti i processi di allargamento''. Di Maio pensa a questo proposito ai Balcani. ''Allarghiamo la famiglia europea ai Balcani, dove ci sono Paesi con cui abbiamo sempre lavorato benissimo e che sono in sintonia con noi'', ha concluso Dopo il negoziato ''si potrà contare sull'Italia per lo sminamento'' del Mar Nero. Perché a bloccare il grano ucraino nei porti non sono solo ''le navi russe, ma anche le mine galleggianti''. 'Siamo più che disponibili dal punto di vista del sostegno al corridoio del grano nel Mar Nero e a lavorare per lo sminamento. Ci sarà bisogno di dragamine, siamo tra i più bravi al mondo in questo campo'', ha aggiunto Di Maio precisando che ''qualsiasi cosa andiamo a prevedere per l'export di grano dal porto di Odessa prevede un negoziato. Non facciamo passare le navi commerciali mentre si stanno combattendo le navi russi e quelle ucraine o mentre le navi russe bombardando le città ucraine''.
(Adnkronos) - Un tavolo permanente di confronto di tutte le organizzazioni datoriali attive nella provincia di Cremona costituito con lo scopo di promuovere lo sviluppo del territorio. L'iniziativa, denominata 'ASSieme', si propone di valorizzare il metodo del dialogo e della concertazione tra le associazioni economiche per individuare soluzioni condivise fornendo un punto di sintesi per un confronto costruttivo ad ogni livello istituzionale del territorio. 'ASSieme' riunisce le realtà imprenditoriali di ogni settore economico della provincia: Confartigianato Imprese Crema, Confartigianato Imprese Cremona, Libera Associazione Artigiani, Cna Cremona, Confcommercio Cremona, Confesercenti della Lombardia Orientale, Sistema Impresa Asvicom Cremona, Coldiretti Cremona, Libera Associazione Agricoltori, Associazione Industriali Cremona, Api Industria Cremona e ConfCooperative Cremona. Il 17 maggio scorso, presso il Relais Convento a Persico Dosimo, si è svolta la seconda riunione di 'ASSieme' con l'obiettivo di dare l’avvio ufficiale al percorso di confronto tra associazioni. All'ordine del giorno importanti punti in discussione, tra cui il tema della rappresentanza associativa all'interno del comitato di gestione dell'Ats del Masterplan 3C. È stato individuato un rappresentante per ogni settore economico con la funzione di portavoce delle istanze dell'intera categoria. Il comparto industriale sarà rappresentato dal presidente dell'associazione Industriali di Cremona, Stefano Allegri, le associazioni dell'artigianato hanno deciso di convergere su Marcello Parma, presidente di Cna, il mondo del commercio ha individuato Berlino Tazza, presidente di Asvicom Cremona, e le associazioni del settore agricolo hanno indicato il direttore di Coldiretti Cremona, Paola Bono, quale proprio rappresentante. I portavoce hanno ottenuto l'approvazione unanime e resteranno in carica almeno un anno condividendo una logica di turnazione. Il tavolo 'ASSieme' ha anche analizzato i principali ambiti operativi del Masterplan 3C individuando i seguenti 5 punti su cui le associazioni intendono prioritariamente concentrarsi: la creazione di un brand identitario per le eccellenze del territorio; il rafforzamento degli Its Meccanotronica, Cosmesi e Nuove tecnologie per il made in Italy; il potenziamento e rivalorizzazione Fiera Cremona; creazione circuito eventi per rafforzare riconoscibilità e attrattività del territorio; il completamento e rafforzamento della rete infrastrutturale. Le tematiche saranno poste all'attenzione della parte pubblica all'interno del comitato di gestione dell'Ats del MasterPlan 3C. L'obiettivo è giungere in tempi brevi ad un primo quadro operativo condiviso in grado di rilanciare l'economia provinciale. Non solo Masterplan 3C in agenda per 'ASSieme': le associazioni saranno presto chiamate ad affrontare molte altre questioni di interesse comune. All'orizzonte il rinnovo della governance del sistema camerale territoriale che vede la Camera di commercio di Cremona, di Mantova e di Pavia impegnate in un complesso iter di fusione tuttora in corso.
(Adnkronos) - Tessuti fotovoltaici lavabili e riciclabili. E’ l'obiettivo al centro del progetto triennale “Sun-powered Textiles” della Aalto University in Finlandia, che sta sviluppando un nuovo metodo per far aderire le celle solari alle fibre tessili. Tutto questo per poter fornire energia green all’elettronica indossabile, che si svilupperà sempre più nei prossimi anni. Per dare ai loro tessuti fotovoltaici la giusta resistenza, gli scienziati hanno creato un sistema protettivo e materiali tessili ad hoc. Nel dettaglio, il gruppo ha incapsulato piccole celle solari commerciali in silicio monocristallino all’interno di diverse stoffe sintetiche, utilizzando un processo di laminazione tessile.