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Alfredo Avanzi |
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(Adnkronos) - Sono positivi i risultati dei due studi clinici pivotali di Fase 3 che valutano la somministrazione nei neonati del vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente 2+1, due dosi più una terza booster entro l’anno. "Tali risultati supportano la domanda di registrazione da sottoporre agli enti regolatori europei per l’utilizzo del vaccino nei soggetti dalle sei settimane ai diciassette anni", dichiara Stefano Valente, direttore Medical affairs vaccines di Msd Italia. I dati di entrambi gli studi - Pneu-Ped-Eu-1 (V114-025) e Pneu-Ped-Eu-2 (V114-026) - sono stati condivisi durante l’incontro annuale della European Society for Paediatric Infectious diseases (Espid) che si è svolto dal 9 al 13 maggio 2022 ad Atene, in Grecia. La malattia invasiva pneumococcica (Ipd) è un'infezione causata dal batterio Streptococcus pneumoniae. Esistono 100 diversi tipi di batteri pneumococcici, alcuni dei quali, inclusi i sierotipi 3, 22F e 33F, continuano a esporre i bambini al rischio di malattia grave: quelli con meno di due anni sono particolarmente vulnerabili alle infezioni da pneumococco. Nei due studi pivotali, cioè realizzati per la registrazione presso gli enti regolatori, il vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente (Pcv15) di Msd ha significativamente dimostrato la non-inferiorità per ciascun sierotipo rispetto al vaccino anti-pneumococcico coniugato 13-valente (Pcv13) attualmente autorizzato. Il vaccino 15-valente ha inoltre dimostrato superiorità nei due sierotipi unici del prodotto (22F e 33F), come confermato dai tassi di risposta delle immunoglobuline G (lgG) verso i polisaccaridi sierotipo specifici e dalle concentrazioni medie geometriche dopo la terza dose. In particolare, lo studio Pneu-ped-eu-1 (V114-025) ha incluso anche una coorte di neonati prematuri, i quali hanno ricevuto un regime di tre dosi per neonati e una quarta dose booster, registrando risultati comparabili ai risultati dei bambini nati a termine. Il vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente è risultato avere un profilo di tollerabilità e sicurezza paragonabile a quello di Pcv13 e ha mostrato un profilo immunologico non-inferiore a quello di Pcv13 anche quando somministrato insieme agli altri vaccini pediatrici di routine. “Questi studi hanno dimostrato l’immunogenicità del vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente nella schedula 2+1, ponendo le basi per una protezione significativa contro la malattia pneumococcica”, chiarisce Valente aggiungendo che “siamo costantemente impegnati nella ricerca e sviluppo di vaccini in grado di affrontare il peso della malattia da pneumococco in Italia, espandendo la copertura ai sierotipi chiave che causano la patologia invasiva". Il vaccino coniugato pneumococcico 15-valente di Msd - costituito da polisaccaridi capsulari purificati da Streptococcus pneumoniae sierotipi 1, 3, 4, 5, 6A, 6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19A, 19F, 22F, 23F e 33F, coniugati individualmente alla proteina vettore Crm197 - è attualmente indicato in Europa e negli Stati Uniti per l'immunizzazione attiva degli adulti di età pari o superiore a 18 anni per la prevenzione della malattia invasiva causata dai sierotipi Streptococcus pneumoniae contenuti nel vaccino. In Europa è anche approvato per l'immunizzazione attiva in questa popolazione per la prevenzione della polmonite causata dai sierotipi vaccinali. Attualmente, il vaccino coniugato pneumococcico 15-valente è in studio nella popolazione pediatrica sia negli Stati Uniti che in Europa. La Food and drug administration statunitense ha concesso al vaccino la designazione di Breakthrough therapy e la priority review per la prevenzione della malattia pneumococcica invasiva nei bambini di età compresa tra 6 settimane e 17 anni. La prevalenza globale della malattia pneumococcica, causata da batteri Streptococcus pneumoniae, si sta evolvendo. Ceppi altamente aggressivi, o sierotipi, continuano a esporre i soggetti al rischio di malattie polmonari come la batteriemia (infezione nel sangue), la polmonite batteriemica (polmonite con batteriemia), la meningite batterica (infezione delle meningi e del midollo spinale), così come la polmonite non invasiva (quando la malattia pneumococcica è confinata ai polmoni).
(Adnkronos) - "Trovo del tutto condivisibile la proposta del ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e sostenuta dalla gran parte delle forze di governo, di favorire gli investimenti nel Mezzogiorno d’Italia al fine di renderlo polo d’innovazione per tutta l’area euromediterranea". A dirlo il presidente dell’associazione di imprese Cifa Italia, Andrea Cafà, commentando il Forum verso sud organizzato a Sorrento dal ministero insieme con The European House-Ambrosetti. “Sono convinto - ha proseguito Cafà - che il Sud sia indispensabile per il rilancio del nostro Paese. Da qui a breve attrarrà molti investimenti necessari a ricostruire le catene globali del valore in Europa. Da tempo sosteniamo una maggiore sinergia tra pubblico e privato nella gestione di programmi di sviluppo finalizzati a rendere il Mezzogiorno non solo la locomotiva per la crescita dell’intero Paese ma anche il principale attore nella costruzione dell’area euro mediterranea ”. “A questo fine, v anno rafforzati il dialogo e la proposta progettuale con i paesi più stabili dell’area mediterranea, come per esempio il Marocco, intraprendendo un percorso comune che sia principalmente di tipo politico . L’Africa è il continente del futuro e il Sud Italia è l’autostrada per arrivarci. Solo avendo chiaro questo presupposto, si potranno avviare azioni concrete, evitando che il Sud resti destinatario di misure assistenziali nonché oggetto di impegni politici puntualmente disattesi", ha concluso il presidente di Cifa Italia.
(Adnkronos) - "L'obiettivo Net Zero è ormai al cuore della strategia Enel; abbiamo anticipato la data alla quale vorremmo arrivare a zero emissioni di carbonio dal 2050 al 2040, tenendo conto sia delle emissioni dirette che delle emissioni indirette". Così Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, nel suo intervento durante l'evento Net Zero Grid Day. "Le reti sono i fattori abilitanti della transizione energetica, c'è bisogno di un cambiamento profondo delle reti" che "svolgeranno un ruolo molto importante nella decarbonizzazione", spiega. Le reti "devono essere completamente digitalizzate e devono poter dare il loro contributo per una vera elettrificazione della nostra società; le reti devono anche decarbonizzare loro stesse. La sfida è quindi eliminare le emissioni dirette e indirette che provengono dalle reti di distribuzione elettrica", aggiunge. "Siamo disponibili a condividere le nostre esperienze con tutti gli attori interessati perché riteniamo che condividere rappresenterà la chiave per trovare insieme la soluzione migliore - prosegue - Dovremo tutti allearci per procedere in maniera più accelerata lungo questo percorso; noi stiamo perseguendo un approccio di open innovation, vogliamo condividere la nostra esperienza e le nostre soluzioni e forse a nostra volta trovare altrove risposte a problemi per i quali ancora non abbiamo una soluzione totale". Quindi "un approccio aperto, collaborativo con tutte le reti del mondo per poter tutti lavorare insieme sullo stesso fronte, per poter arrivare a Net Zero. Non c'è modo di rispondere a questa sfida se non lavorando insieme".