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(Adnkronos) - Federico Bernardeschi e la Juventus hanno deciso di non rinnovare il contratto in scadenza il 30 giugno. Quella contro la Fiorentina sarà dunque l'ultima gara in bianconero per il 28enne di Carrara, libero poi di firmare per qualsiasi squadra. Bernardeschi lascia il club bianconero dopo cinque stagioni. L'addio del toscano fa ipotizzare un profondo restyling nel reparto degli esterni offensivi della Juve, a cui sono accostati i nomi di Angel Di Maria e Ivan Perisic. Dopo Paulo Dybala, quindi, un altro calciatore andrà via dalla Juve alla scadenza del contratto. Pare destinato a rinnovare invece Mattia De Sciglio, che dovrebbe continuare a far parte della difesa di Massimiliano Allegri. VLAHOVIC - "Amo il Dna della Juventus, mi piace la voglia di combattere e non mollare mai: è proprio come il mio". Lo dice l'attaccante bianconero Dusan Vlahovic, ospite del Salone del Libro a Torino. "Sono felice di stare alla Juve, l'ho voluta tanto. Spero di vincere tante cose", aggiunge il 22enne serbo. Vlahovic aspetta in attacco il rientro di Federico Chiesa, che sta recuperando dopo l'operazione al ginocchio per la lesione del crociato. "Abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina, fortunatamente siamo di nuovo insieme. Si è infortunato quando sono arrivato, spero torni il prima possibile, lo conosciamo come calciatore", dice il centravanti. "E' stato un piacere vederlo, speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo, come a Firenze. Non vedo l'ora di giocare con lui, per scendere in campo e lottare con lui, e vincere insieme”, aggiunge il 22enne serbo al Salone del Libro di Torino prima di parlare del rapporto con Cesare Prandelli, un padre calcistico per lui. "Mi emoziona sempre, mio padre non avrebbe fatto ciò che ha fatto lui per me. Mi diceva: guarda al posto suo non avrei fatto questo. Lo ringrazio tanto, ci sentiamo spesso. E' stato quello di cui avevo bisogno, mi ha spinto avanti, mi ha supportato. Lo ringrazierò per tutta la vita, per qualsiasi cosa per lui ci sono e ci sarò sempre. Sono veramente grato, spero di vederlo presto, di chiacchierare, fino ad ora è l'uomo sportivo più importante. Uno vero".
(Adnkronos) - "Il Pnrr non decolla e oggi consegnamo alla classe politica del Paese un grido di preoccupazione delle imprese, dei professionisti e delle partite Iva rispetto a una grande occasione che stiamo per mancare". E' l'appello che Mino Dinoi, presidente di Aepi (Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) lancia alla presenza di esponenti di partito, ministri, associazioni, mondo economico e sindacale in occasione dell’evento 'Pnrr: priorità e futuro dell’Italia' organizzato a Roma, in collaborazione con l'Adnkronos al Palazzo dell'Informazione. "Il Pnrr è incompleto e va aiutato affinché tutto il Paese venga coinvolto, dai piccoli comuni alle micro imprese. Questa battaglia la vinceremo insieme se la politica metterà insieme tutte le nostre risorse" afferma aprendo i lavori del convegno articolato in tre tavole rotonde, alla prima delle quali 'Nuova legislatura alla prova del Pnrr', moderata dal direttore di AdnKronos Gian Marco Chiocci, partecipano il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, il deputato Pd Francesco Boccia e il leader di Azione Carlo Calenda. "Occorre una vera pianificazione strategica, non si può proseguire con la logica dell’assistenzialismo. - insiste Dinoi - E poi dobbiamo essere coraggiosi nel dire che l’attuale Pnrr, pensato prima dell’emergenza Ucraina, è già superato". Nel pomeriggio all'evento sono previsti anche gli interventi dei ministri per il Sud Mara Carfagna, per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini, per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, il sottosegretario agli Affari esteri Vincenzo Amendola. Ed inoltre Massimiliano Fedriga presidente della Conferenza delle Regioni ed Enzo Bianco presidente del Consiglio Nazionale Anci.
(Adnkronos) - Nel 2021 cambiamento climatico da record. Lo sostiene l’Organizzazione meteorologica mondiale nel rapporto State of Climate 2021, che sottolinea come quattro indicatori chiave abbiano infranto tutti i record precedenti. Il primo è la concentrazione di gas serra, che è salita dalle 413 parti per milione (ppm) del 2020 ai 420 ppm attuali. Anche la temperatura globale continua a lievitare raggiungendo 1,11°C sopra le media pre industriale (1850-1900). Gli altri due dati allarmanti sono la temperatura degli oceani, continua ad alzarsi a causa del riscaldamento dell’atmosfera e la loro acidificazione, dovuta al fatto che gli oceani assorbono circa il 23% delle di CO2 causate dall’uomo.