INFORMAZIONIGabriella Giani |
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(Adnkronos) - I problemi economici agitano le notti di molti italiani. Il 27% non avrebbe dormito almeno una volta negli ultimi sei mesi per questioni legate alla sfera finanziaria. E a uno su tre è capitato di terminare i risparmi sul conto prima di ricevere lo stipendio. La crescente incertezza sul fronte 'finanze proprie' emerge da un'indagine condotta da Moneyfarm insieme a Dectech. Il campione è costituito da 1.650 individui maggiorenni residenti in Italia e restituisce la fotografia di una Paese particolarmente angosciato dalle difficoltà economiche. Dopo la pandemia di Covid19, la guerra in Ucraina non ha fatto che peggiorare la situazione, con le fasce più vulnerabili e gli under 40 in maggiori ambasce. Il 19% degli intervistati, secondo l'indagine, ha avuto difficoltà o non è riuscito a onorare impegni finanziari essenziali, come l’affitto o i prestiti, e qui spicca il 21% dei più giovani, contro il 14% degli over 40. Al 14% è stato negato l’accesso al credito in seguito a controlli di solvibilità, mentre il 17% ha ricevuto l’ultimo avviso per il pagamento delle utenze ripetutamente inevaso. La disoccupazione e la perdita del posto di lavoro sono alcune delle cause di questi numeri. Un italiano su tre, infatti, ha visto diminuire le entrate a causa della perdita del lavoro, della riduzione dell’orario, oppure a causa della riduzione di stipendio, della pensione o dei sussidi. Tutto questo si traduce in un numero di consumi in picchiata. Ben il 53% degli italiani negli ultimi sei mesi ha rimandato un acquisto perché non poteva permetterselo: donne e giovani sono le categorie che sentono di aver fatto più sacrifici. Resiste, però, una parte di italiani che continua a potersi permettere spese non essenziali di varia entità, anche tra chi è economicamente più vulnerabile e tra gli under 40. Il 55% degli intervistati ha affrontato una grande spesa non essenziale, come vacanze, elettrodomestici o device tech, soprattutto tra gli under 40 e il 72% non ha comunque rinunciato a togliersi sfizi di piccola entità. Il punto è che l'80% avrebbe risparmi per restare economicamente indipendente per meno di sei mesi, se perdesse la sua fonte principale di reddito. Secondo Moneyfarm-Dectech, il dato più eclatante è che, nonostante il quadro appena descritto, oltre il 60% degli italiani non ha sotto controllo le proprie finanze. Gli italiani sembrano complessivamente più attenti quando si parla di banche e conti correnti: oltre la metà (52%) è abituata a tenere traccia del saldo e a confrontare le uscite con le ricevute di pagamento. Il 95% degli intervistati ha almeno un conto corrente o deposito mentre solo il 58% detiene un qualche tipo di prodotto di investimento. Anche qui con una differenza di genere: gli uomini che investono sono il 41%, le donne si fermano al 33%.
(Adnkronos) - Quale vino abbinare alla mozzarella di bufala campana Dop? Per risolvere il classico dilemma, la risposta è innanzitutto conoscere e studiare. Per questo, il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop ha promosso 'Bufala & Wine in Love', il primo corso di formazione per mozzarella-lovers dedicato al matrimonio perfetto tra Bufala Dop e vini, in programma il 19 e 20 maggio nella sede delle Cavallerizze all’interno della Reggia di Caserta. Due giornate per imparare a degustare e abbinare la mozzarella di bufala campana Dop con le principali eccellenze del mondo vinicolo. L’iniziativa rientra nel programma della Scuola di Formazione del Consorzio di Tutela ed è organizzata in collaborazione con Ais Caserta e Onaf. A guidare gli allievi saranno infatti Pietro Iadicicco, delegato Ais Caserta, e Maria Sarnataro, vicepresidente nazionale dell’Onaf. Ci si può iscrivere al corso sul sito www.mozzarelladop.it. “Mozzarella di bufala campana e vino - spiegano i docenti - sono due prodotti andati sempre a braccetto. Consapevoli che è una importante responsabilità quella di avventurarsi in un mondo fatto di preferenze ben consolidate, abbiamo deciso di farlo in maniera tecnica, ponderata ma anche osando, attraverso dei veri laboratori, in cui partiremo da cosa significa degustare, come si può leggere un’etichetta, come si assaggia una Bufala Dop per poi arrivare al matrimonio ideale”. A sottolineare le finalità dell’evento è Marco Nobis, amministratore di Mbc Service, la società in house del Consorzio che gestisce la Scuola di Formazione: “L’obiettivo della Scuola, fondata nel 2017, è proprio quello di promuovere la conoscenza di questa eccellenza, avvicinando soprattutto i giovani alla filiera. Esplorare l’infinito mondo del legame tra bufala e vino è un’occasione perfetta per raccontare in maniera moderna e coinvolgente il nostro prodotto”.