INFORMAZIONIINTOO srl Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Industry Leader Life Science Consultant/Key Account Manager Area: Human Resource Management Vittorio Monastero |
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(Adnkronos) - Guerra Ucraina, la Commissione europea si divide, seguendo linee di faglia nazionali, sulla questione del pagamento delle forniture di gas dalla Russia secondo le modalità decise per volere di Vladimir Putin, che ha imposto per decreto alle imprese europee che comprano metano da Gazprom di aprire un conto denominato in rubli presso Gazprombank, la banca del colosso guidato da Aleksey Miller che è l'erede diretto del ministero del Gas dell'Unione Sovietica. Oggi il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, olandese, e il commissario all'Economia, l'italiano Paolo Gentiloni, hanno fornito due letture in apparenza diverse, se non opposte, della decisione di Eni (e di altre compagnie clienti di Gazprom) di allinearsi, in via cautelativa e riservandosi di ricorrere nelle sedi opportune di fronte ad una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, alle modalità imposte da Mosca per pagare il gas a Gazprom. La compagnia italiana non è la sola ad aver agito in questo modo: anche altre società europee lo hanno fatto, per evitare di mettere a repentaglio le forniture di gas. Con uno stop improvviso del metano russo, secondo quanto ha previsto la stessa Commissione, l'Europa finirebbe sicuramente in recessione e l'inflazione, già molto elevata, salirebbe sopra il 9% nel 2022. Di fatto ieri Eni ha comunicato che aprirà un conto denominato in rubli, come preteso dalle autorità russe, chiarendo però che le fatture riportano prezzi in euro, che il rischio di cambio non è a suo carico e che il pagamento del gas viene considerato concluso al momento del versamento del corrispettivo nella valuta comunitaria. A quanto hanno detto a più riprese i portavoce della Commissione, e a quanto ha affermato Timmermans, la mera apertura di un conto in rubli parrebbe configurare una violazione delle sanzioni. "Voglio essere molto, molto chiaro su questo: pagare il gas in rubli viola le sanzioni Ue, è molto semplice", ha scandito il laburista olandese, interrogato sulla decisione di molte compagnie Ue, tra cui Eni, di adeguarsi in via cautelativa alle richieste russe. Il numero due della Commissione ha aggiunto che il pagamento in rubli costituisce "in ogni caso una violazione dei contratti, nei quali è indicata chiaramente la valuta nella quale il corrispettivo deve essere pagato. E' chiaro nei contratti: si dice euro o dollari, mai rubli. Quindi, semplicemente" pagare le forniture in valuta russa "non è in linea con i contratti e non è in linea con il regime di sanzioni" adottato dall'Ue contro Mosca per la guerra in Ucraina. Le cose, forse, non sono così semplici: basta aprire un secondo conto in rubli per affermare che il pagamento viene fatto in rubli? Gentiloni, che è commissario all'Economia e che è stato presidente del Consiglio (è l'unico ex premier della Commissione insieme al lettone Valdis Dombrovskis), ha dato una risposta diversa da quella del collega, socialista come lui. "Che noi sappiamo - ha detto - la quasi totalità dei contratti" per l'acquisto di gas naturale dalla Russia "sono denominati in euro o in dollari. I pagamenti delle compagnie europee avvengono secondo questi contratti e avvengono in euro e in dollari. Punto. E questo non costituisce una violazione delle sanzioni". "Se mi chiedessero 'stanno pagando in rubli: questa è una violazione?' - ha continuato Gentiloni - naturalmente la risposta sarebbe diversa. Ma non è quello che sta succedendo con le compagnie europee. E penso, per quanto ne so, che il modo di pagare sia piuttosto simile, forse identico, tra le diverse compagnie energetiche". Il punto pare essere una questione da avvocati d'affari, ovvero qual è il momento in cui si considera perfezionato il pagamento, e quindi se basti o meno la mera apertura di un conto in rubli presso Gazprombank, imposto dalle autorità russe, per configurare un pagamento in rubli, ergo una violazione delle sanzioni. L'Eni, che agisce d'accordo con il governo italiano, ritiene che non sia così, e non è la sola, dato che altre compagnie europee si stanno adeguando al decreto voluto dal Cremlino. Una parte della Commissione, a partire dal portavoce capo Eric Mamer (che si presume esprima la posizione della presidente) e dal vicepresidente esecutivo, sembra essere di avviso diverso. Oggi la commissaria all'Energia Kadri Simson ha lasciato la conferenza stampa anzitempo e non c'è stato modo di interrogarla sul punto. Il Cane a Sei Zampe ha chiarito ieri di aver avviato le procedure per aprire i due conti 'K', previsti dal decreto russo, in virtù di una "pretesa unilaterale di modifica" dei contratti in essere di Gazprom Export. Anzitutto, Eni ricorda di avere "già da tempo rigettato tali modifiche". Pertanto, l’apertura dei conti avviene "su base temporanea" e "senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società", che prevedono "il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro. Tale espressa riserva - sottolinea Eni - accompagnerà anche l’esecuzione dei relativi pagamenti". La decisione, ha specificato il gruppo, è stata "condivisa con le istituzioni italiane" ed è stata presa "nel rispetto dell’attuale quadro sanzionatorio internazionale". E inoltre in corso un confronto con Gazprom Export "per confermare espressamente l’allocazione a carico di Gazprom Export stessa di ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti". Quindi, il rischio di cambio non è carico del compratore. Gazprom Export e le autorità russe competenti hanno confermato tra l'altro che "la fatturazione (effettivamente giunta ad Eni nei giorni scorsi nella valuta contrattualmente corretta) e il relativo versamento da parte di Eni continueranno a essere eseguiti in euro, così come contrattualmente previsto". Quindi, secondo Eni, il pagamento avviene in euro, non in rubli. Gazprom e le autorità russe hanno anche confermato che "le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli saranno svolte da un clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall’accredito e senza coinvolgimento della Banca Centrale Russa". Inoltre, "nel caso di ritardi o impossibilità tecniche nel completare la conversione nei tempi previsti non ci saranno impatti sulle forniture". Per il gruppo di San Donato Milanese la procedura appare "neutrale in termini di costi e rischi" e "non incompatibile con il quadro sanzionatorio in vigore". Eni, tuttavia, "in assenza di future risposte complete, esaustive e contrattualmente fondate da parte di Gazprom Export, avvierà un arbitrato internazionale sulla base della legge svedese (come previsto dai contratti in essere) per dirimere i dubbi rispetto alle modifiche contrattuali richieste dalla nuova procedura di pagamento e alla corretta allocazione di costi e rischi". In ogni caso, "Eni ribadisce fermamente che rispetterà qualsiasi eventuale futuro provvedimento normativo che dovesse intervenire a sanzionare il trading del gas o le attuali controparti". Per l'azienda, dunque, che non è sola, queste modalità di pagamento non violano le sanzioni Ue. Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto la stessa linea, parlando di una "zona grigia", nella quale il quadro sanzionatorio Ue non viene violato. Il punto, spiega all'AdnKronos Simone Tagliapietra, senior fellow del think tank bruxellese Bruegel, è che "paradossalmente", Gentiloni e Timmermans "dicono la stessa cosa, anche se può apparire contraddittorio. E appare tale - continua - perché attualmente ci troviamo ancora in una zona grigia, dove non si è chiarito se vi saranno ripercussioni per quelle aziende che, pur pagando in euro/dollari, aprono un conto in rubli. Ci si attende che la Commissione Europea faccia presto chiarezza su questo fronte, con una posizione chiara e risolutoria". Il 'chicken game' multilaterale sul gas avviato da Vladimir Putin dunque continua, tra Bruxelles, Mosca e le tante capitali dell'Ue. Intanto, il sesto pacchetto di sanzioni, che prevede un embargo graduale alle importazioni di petrolio dalla Russia, rimane fermo, bloccato dal veto dell'Ungheria di Viktor Orban, oltre due settimane dopo che Ursula von der Leyen ha annunciato in Parlamento a Strasburgo la sua imminente approvazione.
(Adnkronos) - Un’estate all’insegna del design quella che attende i visitatori a Helsinki. La capitale finlandese, infatti, ha salutato la bella stagione, tanto agognata a queste latitudini, ‘ufficialmente’ con il Primo maggio, che in questo paese non è solo la Festa dei lavoratori, ma coinvolge anche gli studenti, e soprattutto è un saluto al freddo, buio e lungo inverno. Così, proprio nei giorni in cui la Finlandia affronta la storica decisione di entrare nella Nato, ci si prepara ad accogliere i turisti in quella che è la regione più popolata e inurbata, il Sud affacciato sul Baltico e solcato da un’infinità di laghi. E le novità non mancano anche in questo 2022, che si preannuncia di ripresa per il turismo dopo i due anni duri della pandemia. Un anno in cui si festeggia il decennale delle celebrazioni di Helsinki Capitale mondiale del design (2012). Fil rouge per una visita della città, quindi, non può che essere il ‘made in Finland’, famoso in tutto il mondo, e sempre pronto a nuove sfide. La prima è quella lanciata proprio a uno dei padri fondatori di quello che poi sarebbe diventato un vero e proprio landmark del paese, il famoso architetto Alvar Aalto, che nella capitale finlandese e non solo ha lasciato il segno. Se una delle opere più iconiche che a Helsinki portano la sua firma, il Finlandia-talo, ricoperto di marmo di Carrara, necessita di un restauro, i finlandesi non si sono persi d’animo. E hanno indetto un concorso rivolto a giovani architetti, gli ‘allievi’ di Aalto, che frequentano l’Università a lui intitolata, per realizzare un nuovo spazio eventi che in questo periodo possa sostituire uno degli edifici-simbolo della città. A vincerlo è stato il giovane Jaakko Torvinen, astro nascente dell’architettura finlandese specializzato in costruzioni di legno, che per realizzare la nuova Little Finlandia ha voluto rendere omaggio proprio alle foreste che ricoprono il suo paese: a sorreggere gli ampi spazi comuni, hall e sale per conferenze, meeting e cene, sono niente di meno che dei tronchi di alberi, accuratamente scelti uno ad uno, posizionati come colonne con i loro rami rivolti verso l’alto. Un ambiente unico, quindi, affacciato su Toololahti Bay, di cui si può godere la vista anche seduti nel caffè che ha aperto proprio all’interno della nuova struttura. Un vero ‘must see’, dunque, che si trova non distante dalla nuova Oodi Library, altra opera dell’architettura finlandese contemporanea, creata nel 2018 per affiancare le altre storiche istituzioni librarie della città, particolarmente frequentate da giovani ma anche adulti, in un paese dove la biblioteca è nel Dna della popolazione. Un po’ come la sauna, irrinunciabile per i più e a portata non solo di alberghi, palestre o centri benessere, ma anche nei condomini e persino nelle lounge della Finnair, la compagnia di bandiera, tanto che pullulano pure i negozi specializzati che vendono tutto l’occorrente per il rituale perfetto di questo bagno di vapore secco, che dal Nord Europa si è diffuso in tutto il mondo. Altra tappa di rigore in questa estate di Helsinki è il nuovo museo Amos Rex, nato appena quattro anni fa e già diventato un altro luogo simbolo, culla delle avanguardie artistiche nazionali e internazionali. A ospitarlo, nei pressi della stazione centrale, è un edificio in stile funzionalista degli anni ’30 del secolo scorso, trasformato non solo in uno spazio per esposizioni d’arte moderna ma anche, grazie al suo ampio cortile, in una piazza protetta ma aperta a tutti, disegnata da enormi lucernari a volta diventati ormai uno dei simboli della città. E che all’occorrenza fa da cornice anche a installazioni, come quella dello scultore giapponese Tadashi Kawamata: una cascata di sedie addossata alla parete che sarà visibile fino al 4 settembre. Fino al 21 agosto, invece, all’Amos Rex va in scena la mostra ‘Subterranean’, curata da Anastasia Isakova e Pontus Kyander, con opere di 60 artisti che hanno voluto rappresentare tutto ciò che risiede nel sottosuolo e nel nascosto, tra enigma, pericolo e mistero. Un’esposizione con taglio interattivo, dove grandi e piccoli visitatori possono anche immaginare come farla proseguire. Chiude l’estate e apre l’autunno la mostra dell’artista belga Hans Op de Beeck, per la prima volta in Finlandia, dal 21 settembre. Ma a Helsinki un viaggio attraverso il design e la sua storia passa anche dallo Scandic Grand Central, nuovo indirizzo per dormire in città, non a due passi dalla stazione ma proprio dentro la stazione stessa. L’edificio, infatti, era la sede della compagnia statale che gestiva le ferrovie e questo suo passato lo custodisce gelosamente nella sua nuova destinazione. Così, nell’hotel si ritrovano una dietro l’altra, in corridoi che vantano primati in fatto di lunghezza, quelle che erano le stanze con le storiche porte dei dirigenti, trasformate in camere dagli arredi di design. Ma anche sale riunioni che conservano tavoli e sedie dell’epoca, o ascensori originali un tempo riservati a pochi, e grandi riquadri dove campeggiano destinazioni e distanze. Il tutto circondato da arredi, oggetti e accessori rigorosamente made in Finland e improntati alla sostenibilità, così come l’offerta culinaria. E che il design e i prodotti finlandesi, a Helsinki, passino anche attraverso il cibo lo si vede in quelli che sono gli indirizzi fine dining ‘must’ in città. A cominciare dal ristorante Finnjavel, una stella Michelin, che usa materie prime ma anche metodi di preparazione finlandesi, tra cui l’affumicatura e la fermentazione, serviti in piatti dal design minimalista. Ma anche il più disinvolto Shelter, ospitato nei vecchi magazzini a mattoncini rossi con affaccio sulla baia, proprio sotto alla grande cattedrale ortodossa Uspenski, la più grande dell’Europa occidentale e uno dei luoghi di culto più visitati a Helsinki, insieme alla chiesa scavata nella roccia progettata nel 1969 e, naturalmente, al Duomo, che con la sua imponente facciata bianca e le cupole verdi è il simbolo della città. Se ogni viaggio che si rispetti non può terminare senza un souvenir, tappe d’obbligo sono i negozi dei famosi brand finlandesi che si susseguono lungo la Esplanadi, da Artek, che mantiene la memoria di Alvar Aalto con gli oggetti che ha disegnato, alla famosa vetreria Iittala, fino a marchi di moda come Marimekko, con capi contrassegnati dall’iconico fiore di papavero, fino alle coloratissime collezioni di Klaus Haapaniemi. Portandosi a casa quel tocco di uno stile che strizza costantemente l’occhio alla sostenibilità e che in Finlandia viaggia anche a bordo degli aerei della Finnair, che in solo tre ore, dal nostro paese, portano a Helsinki, con voli che collegano da quest’anno più città italiane. Avvicinando così, ancora di più, l’estate del Nord, dove le giornate sembrano non finire mai.
(Adnkronos) - In occasione della Giornata Mondiale delle Api, che si celebrerà a livello internazionale venerdì 20 maggio, Leroy Merlin lancia un progetto dedicato alla loro salvaguardia per rafforzare il proprio impegno per la tutela dell’ambiente. L’azienda multispecialista della grande distribuzione nel miglioramento della casa ha realizzato in circa 30 scuole e associazioni in tutta Italia dei 'giardini per insetti impollinatori', in cui le api e altri insetti possono trovare un ambiente sano e protetto in cui potersi cibarsi di nettare e favorire quindi la riproduzione di piante e fiori. Grazie alla disponibilità di diversi collaboratori Leroy Merlin di circa 30 punti vendita in Italia, che hanno dedicato volontariamente il proprio tempo, e con il supporto dell’Associazione no-profit degli Impollinatori Metropolitani, sono state costruite delle vere e proprie mini-oasi della biodiversità nei propri territori (tra le regioni coinvolte Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia), affidandole alla cura di scuole e associazioni per dare un habitat sano a migliaia di insetti. La 'Giornata Mondiale delle Api' diventa inoltre l’occasione per consolidare l’impegno di Leroy Merlin per diffondere i principi della sostenibilità nel mondo della scuola e per sensibilizzare le nuove generazioni alla salvaguardia della biodiversità attraverso la protezione degli insetti impollinatori. La partnership dell’azienda con CivicaMente per il percorso didattico multitematico 'Gli AmicoEco' si arricchisce del nuovo modulo digitale “Gli impollinatori e la biodiversità. Le api” dedicato ai bambini tra i 5 e i 9 anni. Grazie a questo contenuto, che ha già coinvolto circa 300 istituti in tutta Italia attraverso lezioni multimediali, curiosità, laboratori e quiz di verifica, alunni e alunne hanno la possibilità di avvicinarsi al mondo degli insetti impollinatori e di comprendere il loro fondamentale ruolo assunto nella tutela della biodiversità e degli ecosistemi.