INFORMAZIONIGiuseppe Biffis |
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(Adnkronos) - Sono 3 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia, secondo le analisi compiute a Roma allo Spallanzani. Si tratta di 3 pazienti giovani. "Ho appena ricevuto notizia dal Seresmi (Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive) che anche gli altri due casi sospetti correlati con il caso zero italiano, sono stati confermati. Pertanto salgono a 3 i casi di vaiolo da scimmie, tutti presi in carico dall’Istituto Spallanzani. Ho aggiornato il ministro Roberto Speranza sull’evoluzione della situazione", ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. "Ogni caso ha avuto una decina di contatti, si stanno ricostruendo", ha aggiunto. I 3 giovani pazienti positivi al vaiolo delle scimmie ricoverati "sono in discrete condizioni e di buon umore, sono arrivati da soli qui consapevoli del problema. Al momento non possono ricevere visite, perché in isolamento per il rischio di poter contagiare", ha detto all’Adnkronos Salute Andrea Antinori, direttore dell’Unita Immunodeficienze virali dello Spallanzani, al termine della conferenza stampa all’istituto. Il vaiolo delle scimmie "non si può definire ancora strettamente come una malattia a trasmissione sessuale. Il contagio avviene attraverso contatti stretti, come i rapporti sessuali che però non sono gli unici contatti stretti possibili. Eviterei quindi di identificare questa malattia come una malattia a trasmissione sessuale al momento, e soprattutto di identificare la popolazione di uomini che fanno sesso con uomini come portatori di questa malattia. No allo stigma: questa malattia va ancora compresa perché siamo di fronte a un'ondata nuova, diversa da come l'abbiamo storicamente conosciuta nei decenni precedenti", ha spiegato, aggiungendo che "stiamo studiando e facendo ricerche per capire se il virus è contenuto nello sperma". "La trasmissione da uomo a uomo - spiega Antinori - caratterizza buona parte dei casi segnalati in Europa recentemente. Era considerata abbastanza rara, ma ora è relativamente comune in questi focolai europei, anche i casi italiani confermano la tendenza già vista in altri Paesi europei", ha detto ancora.
(Adnkronos) - "Abbiamo la fortuna di avere la persona, insieme a Macron, più autorevole alla guida del governo... C'è grande fiducia in Europa nella capacità di Draghi di portare avanti il Pnrr. Meno fiducia c'è nella capacità di far funzionare la Pa in modo da riuscire a spendere questi soldi". Così il leader di Azione Carlo Calenda, in collegamento con l'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos. "Credo che Draghi, lo ha detto chiaramente a Strasburgo, è contrario a ridiscutere per parte del Pnrr, ma credo sia inevitabile". Calenda ha sottolineato le difficoltà che l'Italia ha, storicamente, nella spesa dei fondi europei: con il Pnrr "dobbiamo spendere 34 mld l'anno e normalmente non riusciamo a spenderne 14", anche perché "in Italia tutti si occupano di tutto tranne di implementazione". Soprattutto sulle spese per la Pubblica amministrazione, il leader di Azione non nasconde le difficoltà di spesa, "invece di metterli in un imbuto - osserva - bisognerebbe farli usare per fare gli stessi investimenti da parte dei privati, ovviamente con delle garanzie" e regole ad hoc. "Ieri in Europa è stato approvato il RePowerEu: non si tratta di nuovi fondi, ma di utilizzare quelli" del Next Generatione Eu "che alcuni Paesi non useranno, per esempio la Germania non li sta usando, non ne ha bisogno, e queste risorse vengono aggiunti per l'autonomia energetica. Anche su questo, io credo che le rinnovabili non bastino, sono intermittenti, per arrivare a indipendenza dal gas russo dobbiamo dotarci di 2 rigassificatori e fare un lavoro ricorrendo" anche all'uso del "carbone, seppur per un tempo breve".
(Adnkronos) - Difendere l'ambiente e tutelare la biodiversità attraverso l'ecologia integrale. In occasione della Giornata mondiale delle api del 20 maggio tornano le innovative attività di "guerrilla gardening" promosse della Comunità Laudato sì di Accumoli-Amatrice per sensibilizzare l'opinione pubblica. L'iniziativa di quest'anno si chiama Lanciamo coriandoli di fiori, e nasce con l'obiettivo di creare delle micro-oasi a salvaguardia delle api e della biodiversità. Come? Lanciando nei campi, nei prati, nei parchi o anche nei vasi sui nostri balconi dei coriandoli biodegradabili contenenti semi di fiordaliso e nigella, fiori di campo di cui le api sono ghiotte. In questo modo si contribuirà attivamente alla tutela e alla salvaguardia degli insetti impollinatori, come sottolinea Copagri Lazio che sostiene l'iniziativa.