(Adnkronos) - In Toscana sono 1.058 i nuovi contagi da Covid secondo il bollettino di oggi, 27 maggio. Si registra inoltre un altro morto. 219 i casi confermati con tampone molecolare e 839 da test rapido antigenico registrati nelle ultime 24 ore, che portano il totale a 1.147.463 dall'inizio dell'emergenza sanitaria da Coronavirus. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% e raggiungono quota 1.107.654 (96,5% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 1.245 tamponi molecolari e 8.418 tamponi antigenici rapidi, di questi il 10,9% è risultato positivo. Sono invece 1.704 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 62,1% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 29.736, -1,4% rispetto a ieri. I ricoverati sono 342 (14 in più rispetto a ieri), di cui 16 in terapia intensiva (1 in meno). Oggi si registra 1 nuovo decesso: una donna di 83 anni. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale - relativi all'andamento dell'epidemia in regione. L'età media dei 1.058 nuovi positivi odierni è di 46 anni circa (16% ha meno di 20 anni, 19% tra 20 e 39 anni, 32% tra 40 e 59 anni, 24% tra 60 e 79 anni, 9% ha 80 anni o più). Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (219 confermati con tampone molecolare e 839 da test rapido antigenico). Sono 318.853 i casi complessivi ad oggi a Firenze (284 in più rispetto a ieri), 78.744 a Prato (58 in più), 91.952 a Pistoia (81 in più), 56.345 a Massa (43 in più), 120.329 a Lucca (91 in più), 131.807 a Pisa (147 in più), 101.963 a Livorno (86 in più), 104.655 ad Arezzo (89 in più), 80.938 a Siena (105 in più), 61.322 a Grosseto (74 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 432 i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 358 nella Nord Ovest, 268 nella Sud est. La Toscana si trova al 8° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 31.072 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 29.261 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Firenze con 31.935 casi x100.000 abitanti, Pistoia con 31.681, Pisa con 31.534, la più bassa Grosseto con 28.149. Complessivamente, 29.394 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (427 in meno rispetto a ieri, meno 1,4%). Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 342 (14 in più rispetto a ieri, più 4,3%), 16 in terapia intensiva (1 in meno rispetto a ieri, meno 5,9%). Le persone complessivamente guarite sono 1.107.654 (1.470 in più rispetto a ieri, più 0,1%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 1.107.654 (1.470 in più rispetto a ieri, più 0,1%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo. Oggi si registra 1 nuovo decesso: una donna di 83 anni. Relativamente alla provincia di residenza, la persona deceduta è a Lucca. Sono 10.073 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 3.170 a Firenze, 834 a Prato, 902 a Pistoia, 654 a Massa Carrara, 945 a Lucca, 1.113 a Pisa, 738 a Livorno, 656 ad Arezzo, 534 a Siena, 388 a Grosseto, 139 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 272,8 x100.000 residenti contro il 280,8 x100.000 della media italiana (10° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (344,5 x100.000), Firenze (317,5 x100.000) e Prato (314,4 x100.000), il più basso a Grosseto (178,1 x100.000).
(Adnkronos) - Uno sguardo verso il futuro del mercato del lavoro, ripartendo dalle indicazioni del Jobs Act. E' il messaggio che arriva dalla presentazione dell'ultimo libro, 'Jobs Act forever' (ed. Rubbettino), del giuslavorista e avvocato Francesco Rotondi, founder dello studio LabLaw, tenutasi ieri pomeriggio al Palazzo dell'Informazione Adnkronos a Roma. "Credo che conoscere il passato e confrontarsi -ha detto Rotondi- con esso sia necessario per costruire il futuro. L'idea di scrivere il libro mi è venuto mentre concludevo il precedente, con le interviste ai ministri del Lavoro degli ultimi 20 anni. E' in questo arco di tempo il Jobs act è l'unico tentativo di riforma dell'intero sistema e non solo del diritto del lavoro. E credo che è stata la più grande occasione di riforma degli ultimi 50 anni". "Dal confronto di oggi emerge una prospettiva, che va perseguita", ha sottolineato Rotondi che ha rimarcato come "dobbiamo guardare al complesso normativo senza immaginare rigidità. Nel Jobs act c'era già tutto, dobbiamo riprendere quella strada". Un concetto condiviso dalle imprese, con Massimo Marchetti, area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria che ha sottolineato come "il Jobs act" avesse "una visione del futuro del mondo del lavoro, oggi interventi ci sono interventi frammentati, con un livello tecnico molto basso. Nel Jobs act invece troviamo un livello tecnico molto elevato", ha aggiunto ancora. E Maurizio Del Conte, giuslavorista e tra i 'padri' del Jobs Act ha sottolineato che nel provvedimento "c'ho messo l'anima, c'era un'idea di lavoro, un'operazione di ricomposizione del quadro. E' stato un lavoro certosino quello che abbiamo fatto e se si parla di Jobs act oggi si parla della legge fondamentale del lavoro anche se alcune modifiche sono state fatte", ha sottolineato l'ex-presidente dell'Anpal. Per Del Conte se c'è una cosa che nel Jobs Act non ha funzionato "sono le politiche attive, non si possono riformare i servizi per l'impiego a invarianza di spesa". Per Nicola De Marinis, consigliere presso la Corte di Cassazione, sezione Lavoro "ci troviamo in un contesto sfidante, in cui, provocatoriamente, possiamo dire che il lavoro è tornato ad essere una merce, e in cui quindi è centrale la qualità del lavoro stessa", ha spiegato. Per De Marinis "la discussione sul lavoro agile è la discussione sul lavoro del futuro". E per De Marinis non ci si può fermare "a guardare al passato, anche sotto il punto di vista della normativa del lavoro. Dobbiamo traguardare il futuro, e nel Jobs Act c'era già tutto per farlo, come si legge anche nel libro". Secondo Nicola Marongiu, coordinatore area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil "il giudizio sul Job act della nostra organizzazione vedeva positivamente alcuni aspetti che si confermati tali e individuava delle criticità che anch'esse sono rimaste invariate, come ad esempio il finanziamento delle politiche attive. Per quanto riguarda l'articolo 18 noi non lo abbiamo mai considerato un 'totem' ma qualcosa di pratico", ha concluso.
(Adnkronos) - Si celebra oggi la Giornata Mondiale della Lontra, specie-simbolo degli habitat di acque dolci. Dopo aver rischiato, nel secolo scorso, l’estinzione, in Italia da qualche anno la lontra è in lenta ma costante ripresa. Grazie anche alle politiche nazionali ed europee di conservazione, si sono riunificati i due nuclei sopravvissuti, entrambi nel Mezzogiorno, e si assiste alla ripresa in alcune regioni confinanti e al timido ritorno nell'area alpina da Austria e Slovenia. Ma il numero complessivo di individui è stimato in 800-1000 individui, ancora il di sotto del limite vitale minimo. Per questo - a oltre 30 anni dal precedente - il WWF ha deciso di finanziare un monitoraggio della presenza della lontra nelle regioni di recente espansione, con il supporto scientifico dell'Università del Molise.