INFORMAZIONIQuanta spa Consulenza, Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: HR Specialist Area: Human Resource Management Giovanni Corradi |
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(Adnkronos) - Europa e gli Stati Uniti in allerta per l'aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, una rara malattia virale segnalata per la prima volta nella Repubblica Democratica del Congo negli anni '70. Il Portogallo ha dichiarato ieri di aver identificato cinque casi e più di 20 i sospetti, tutti giovani uomini e tutti a Lisbona e nella valle del Tago. La Spagna ha fatto riferimento ai test su 23 potenziali contagi e lo stato americano del Massachusetts ha annunciato di aver riscontrato l'infezione in un uomo che si è recentemente recato in Canada. E in Canada, secondo quanto riporta la 'Bbc online', ci sarebbero verifiche in corso su oltre una decina di casi sospetti. Il Regno Unito è stato il primo a confermare un caso di vaiolo delle scimmie all'inizio di questo mese. Ora ha rilevato sette casi e sta lavorando con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per indagare sulla diffusione del virus, dopo non essere riuscito a stabilire un collegamento tra il caso iniziale, identificato in un uomo che si era recato in Nigeria, e quelli più recenti. Le autorità sanitarie sospettano che alcune delle infezioni possano essersi verificate attraverso contatti sessuali. I cinque pazienti portoghesi, su 20 casi sospetti, sono tutti in condizioni stabili, secondo le autorità sanitarie del Paese. Sono tutti uomini che vivono nella regione di Lisbona e nella Valle del Tago, hanno aggiunto. Le autorità sanitarie di Madrid hanno affermato che i casi scoperti in Spagna sembravano essere collegati a contatti sessuali. "In generale, la sua trasmissione avviene tramite gocce respiratorie, ma le caratteristiche delle 23 sospette infezioni indicano che viene trasmessa attraverso i fluidi corporei durante i rapporti sessuali", hanno affermato in una nota, senza fornire ulteriori dettagli. Questa, evidenzia l'Ecdc, "è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l'Africa occidentale e centrale. Questi sono anche i primi casi al mondo segnalati tra gli Msm". LA MALATTIA Questa malattia è causata dal 'Monkeypox virus' che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus. Tra gli altri virus dello stesso gruppo che possono infettare gli esseri umani spiccano il virus del vaiolo, il vaccinia (utilizzato nel vaccino del vaiolo) e il cowpox virus. Può essere trasmesso per contatto o esposizione a droplet. Contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. Esistono due tipi di virus del vaiolo delle scimmie: quello dell'Africa occidentale (quello rilevato nel caso Uk) e quello del bacino del Congo (Africa centrale). È stato documentato che il rapporto di mortalità per il vaiolo dell'Africa occidentale è di circa l'1% e fino al 10% per i pazienti con il vaiolo del bacino del Congo. SEGNI E SINTOMI Il vaiolo delle scimmie, che è simile al vaiolo umano, inizia tipicamente con una sindrome simil-influenzale e un gonfiore dei linfonodi, seguito da un'eruzione cutanea sul viso e sul corpo. La maggior parte delle persone guarisce dalla malattia - che è endemica in alcune parti dell'Africa centrale e occidentale e di solito è il risultato di uno stretto contatto con animali infetti - entro 14-21 giorni, ma la patologia può essere anche fatale. Il periodo d'incubazione è 6-13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. Circa 12 giorni dopo l’esposizione, la malattia si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale, e spossatezza. Nell’arco di 1 –3 giorni (talvolta anche di più) dall’insorgenza della febbre, il paziente sviluppa eruzione cutanea pustolare, che appare solitamente prima sul volto ma a volte anche su altre parti del corpo. Le lesioni si sviluppano in genere in diverse fasi prima di formare la crosta e cadere. La malattia generalmente dura da due a quattro settimane. In Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia. La mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi prima cha la malattia fosse eradicata. DIFFUSIONE TRA GLI ESSERI UMANI Gli uomini possono contrarre il vaiolo delle scimmie attraverso un morso o il contatto diretto con sangue, liquidi organici o lesioni di un animale infetto. La malattia potrebbe anche diffondersi da uomo a uomo, tuttavia è molto meno contagiosa del vaiolo umano. Si pensa che il virus si trasmetta per via orale durante il contatto diretto o contatto faccia a faccia prolungato. Inoltre, il vaiolo delle scimmie può trasmettersi tramite il contatto diretto con i liquidi organici di una persona infetta o con oggetti contaminati dal virus quali biancheria o abbigliamento. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene con un periodo di incubazione di circa 12 giorni (da 7 a 21 giorni). TRATTAMENTO E PREVENZIONE Non esiste un trattamento specifico per il vaiolo delle scimmie. E’ stato riferito che in Africa il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie si riduce nelle persone precedentemente vaccinate per il vaiolo. E’ in corso di valutazione il ruolo potenziale del vaccino per il vaiolo nei pazienti esposti al vaiolo delle scimmie. Si stanno anche valutando farmaci antivirali, come il cidofovir, per il trattamento.
(Adnkronos) - E' stato consegnato a Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia, il premio DealerStat attribuito alla filiale del marchio svedese come brand che meglio sta interpretando il processo di elettrificazione della mobilità. Il riconoscimento - consegnato nel Forum di Automotive Dealer Day - è frutto di uno studio, giunto alla diciannovesima edizione, che mostra fra l'altro il grado di soddisfazione dei titolari di concessionarie italiane nei confronti delle Case. L’indagine, condotta quest’anno nel periodo compreso fra l’8 marzo e il 14 aprile, ha coinvolto 33 marchi e oltre il 60% dei dealer italiani per un totale di 1.378 questionari raccolti in cui sono stati espressi giudizi su tre importanti aspetti legati al processo di elettrificazione: ovvero, la competitività della gamma delle vetture elettriche prevista nei prossimi tre anni (Plug-in e Full Electric); la completezza dell’offerta a supporto della vendita e il supporto ai concessionari con linee guida e formazione. Nelle valutazioni espresse dai dealer italiani, dunque, Volvo è risultato il brand che meglio sta interpretando il processo di elettrificazione della mobilità con un punteggio di 4,04 (in una valutazione da 1 a 5), rispetto a una media nazionale pari a 3,21. “Crediamo fermamente che l’elettrificazione sia il futuro della mobilità - ha sottolineato Crisci - e ci fa piacere vedere come i nostri sforzi per favorire la diffusione della mobilità elettrica nel nostro Paese vengano apprezzati da attori così importanti della filiera automotive come sono i concessionari. Al di là dell’elettrificazione della nostra gamma, siamo impegnati in iniziative senza precedenti per rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti" dal progetto Powerstop per l’installazione di stazioni di ricarica veloce in tutto il territorio italiano, iniziativa che stiamo realizzando insieme ai nostri concessionari, al servizio ELEC3City inaugurato a Portanuova, il primo esempio di car-sharing di quartiere in Italia e non solo. "Vogliamo dare risposte concrete alle esigenze di chi vorrebbe passare alla mobilità elettrica sia a lungo raggio sia in contesto urbano, per un reale cambio di passo infrastrutturale del nostro Paese. E con questo intendo tutti gli automobilisti, non solo chi guida una Volvo" ha concluso Crisci.”