INFORMAZIONIHara Risorse Umane srl Consulenza, Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Organizzatrice e Ricercatrice di Persone Area: Human Resource Management Manuela Bianchi |
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(Adnkronos) - "Portare le mascherine con queste temperature" esterne, improvvisamente schizzate verso valori estivi, "non solo è un danno perché si soffre ancora di più il caldo". E nemmeno soltanto perché in questa stagione "le mascherine stanno producendo anche delle reazioni cutanee, da riacutizzazioni di acne a eruzioni varie". E' "un danno" soprattutto perché "le mascherine così rischiano di diventare incubatori per batteri e virus che respiriamo". Lo spiega all'Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, dopo l'appello del sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso, che chiede di revocare l'obbligo di mascherina a scuola. "Assolutamente via le mascherine, immediatamente", dice l'esperta. "Il microambiente che con le mascherine si produce tra il nostro respiro che potrebbe emettere batteri e virus che incontra, l'umidità del nostro respiro e il caldo - argomenta - è l'incubatore perfetto".
(Adnkronos) - Guardando nello specifico alle discriminazioni che investono l’universo femminile, il 30,1% dei giovani chiama in causa maltrattamenti e violenza fisica. Per contro, la maggioranza ritiene invece che la condizione della donna nella società attuale risenta fortemente di stereotipi relativi all’inferiorità fisica o intellettiva (20,9%), delle differenze nei ruoli familiari o professionali (18%), di insulti di natura sessuale (16,5%) e delle disparità di trattamento economico (12,7%). Emerge dal 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. “I giovani - commenta Spalletta - hanno consapevolezza che la gender equality si costruisce nella quotidianità, pur senza dimenticare i gravi episodi di violenza di cui le donne continuano a essere vittime”. "La difficoltà a riconoscersi all’interno di una società destrutturata, che si trova ancora a fare i conti con stereotipi e pregiudizi pesa sul giudizio degli intervistati", spiega Ferrigni. I giovani reagiscono infatti con disappunto alla bocciatura del Ddl Zan, per il 33,5% ritenuta una mancata conquista di civiltà e per il 25,3% una vittoria dell’omofobia. E per lo stesso motivo il 21,2% si dichiara orgoglioso anche della sola idea di una donna alla Presidenza della Repubblica. Alla sfiducia nei confronti della classe politica si accompagna, in ogni caso, un più generale sentimento di ‘distacco’ nei confronti del Paese: a fronte di un 74,9% di intervistati che si dichiarano orgogliosi di essere italiani, solo il 35,9% ammette di essere orgoglioso dell’Italia.
(Adnkronos) - Installare un impianto fotovoltaico in casa è davvero conveniente? Se si sceglie con attenzione, l’investimento in pannelli fotovoltaici si ripaga mediamente in 10 anni. In questa fase di crisi energetica, però, la spesa iniziale può essere più alta e ripagata in 15-20 anni. Così Altroconsumo che fornisce alcuni consigli per rendere questo investimento proficuo. Indicazioni che rientrano tra le iniziative del progetto Resss (Rendiamo semplici le scelte più sostenibili), finanziato da Mise, che ha l’obiettivo di informare i consumatori su requisiti e modalità per la richiesta di bonus, promuovendo l’accesso agli incentivi attuali messi a disposizione dal governo. Secondo l'organizzazione di consumatori, fare diversi preventivi, se si sta valutando di installare un impianto fotovoltaico, è fondamentale per comparare i materiali proposti e poter scegliere l’impianto che più si addice alle esigenze della propria casa. Inoltre, questo permette di ridurre di molto i costi. La convenienza di questo tipo di fonte rinnovabile dipende dal consumo elettrico medio dell’abitazione e dal corretto dimensionamento dell’impianto. Inoltre, va considerato il meccanismo dello 'scambio sul posto', il sistema regolato dal Gse (Gestore dei servizi energetici), per compensare l’avanzo di energia elettrica prodotta da un impianto privato, che viene immesso nella rete nazionale perché non consumato. "L’energia utilizzata attraverso il proprio impianto durante le ore solari è gratuita, ma durante le ore serali la corrente costa cara, ed è proprio qui il segreto per risparmiare", sottolinea Altroconsumo. Infatti, il Gse riconosce tra i 7 e i 10 centesimi a kilowattora per l’energia donata alla rete, mentre l’energia prelevata dalla rete costa in media 35 centesimi al kWh nel mercato tutelato. Per un impianto fotovoltaico davvero conveniente bisogna spostare la maggior parte dei propri consumi di elettricità nelle ore di Sole sfruttando subito l’energia prodotta dall’impianto, evitando di pagare l’energia prodotta della rete (attualmente rincarata anche dell’80%) - spiega l'organizzazione - Inoltre, per installare un impianto fotovoltaico, è opportuno avere consumi annuali sopra i 2.500-3.000 kWh, scenario tipico di una famiglia di quattro persone. Secondo l'analisi di Altroconsumo, per una casa senza fotovoltaico il costo della bolletta elettrica risulta il più alto, oltre 1.200 euro l’anno, ma in questo scenario non ci sono investimenti iniziali da sostenere né costi di manutenzione. Considerando invece l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico da 3kW di potenza, la spesa della famiglia scende a 790 euro l’anno; quindi l’investimento nel fotovoltaico, se fatto correttamente, si ripaga bene e permette un buon risparmio in bolletta. La spesa elettrica più contenuta è quella di un impianto fotovoltaico ad accumulo, dotato di batteria - si legge - quest’ultimo permette di pagare da subito la bolletta più leggera (588 euro all’anno), ma l’intero investimento si recupera in circa 15 anni. La batteria è una componente costosa, che fa alzare di molto il prezzo dell’intero impianto. Anche per questo motivo occorre dimensionarla correttamente sui propri bisogni: di certo non sarà conveniente per una famiglia con un consumo domestico contenuto.