INFORMAZIONIGrafologia Disgrafia Consulenza Ruolo: Grafologa Professionista - Rieducatrice della Scrittura Area: Altro Barbara Mazzola |
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(Adnkronos) - Ci sarebbe anche Sviatoslav Palamar, vice comandante del Battaglione Azov, tra i difensori ucraini che nelle scorse ore hanno lasciato l'acciaieria Azovstal arrendendosi alle forze russe. Lo ha riferito il sito del 'Kyiv Post', citando media filo-russi. Secondo Mosca, sono in tutto 1.730 i soldati ucraini dell'Azovstal che si sono arresi alle forze russe in questi giorni, 771 dei quali lo hanno fatto nelle ultime 24 ore. Due comandanti del battaglione Azov sono intanto stati inseriti da Mosca nella lista dei ricercati. Lo ha reso noto il ministero degli Interni. Si tratta di Sergey Velichko, 28 anni, e di Konstantin Nemichev, di 26. Entrambi sono originari di Kharkiv. Il Comitato inquirente ha accusato in contumacia Velichko e Nemichev di complicità in un attentato alla vita di almeno otto soldati russi nella regione di Kharkiv.
(Adnkronos) - "Il settore della vendita diretta si è sempre dimostrato vivace, superando con vitalità sia le ricorrenti crisi economiche sia la fase più dura del Covid. Le imprese che Univendita rappresenta, in pratica le maggiori del comparto, hanno aumentato i ricavi del 7% nel 2021 sul 2020, raggiungendo gli oltre 1,4 miliardi di fatturato. Ma il mercato totale della vendita diretta vale circa 3,6 miliardi con quasi 300 aziende attive sul territorio e oltre mezzo milione di incaricati alla vendita". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, il presidente di Univendita, Ciro Sinatra, sul boom del settore della vendita diretta, il vecchio 'porta a porta'. Un comparto che ha superato con scioltezza anche la crisi legata alla pandemia. "E' chiaro che il primo lockdown ha ridotto di molto i volumi. Ma il settore si è subito dimostrato molto reattivo -continua Sinatra- e c’è una quota ampia di clienti che ha mostrato di continuare a gradire il rapporto diretto con il venditore, questa forma di 'slow shopping' per cui si impara a conoscere il marchio e il prodotto attraverso la loro storia, si intavolano relazioni personali, si può soprattutto provare il prodotto prima di acquistarlo". Ma oltre ai rapporti personale anche le nuove tecnologie stanno contribuendo alla crescita del comparto. "La digitalizzazione, invece, tra call, webinar, slide e presentazioni digitali, si sta dimostrando un supporto che accresce la qualificazione e la professionalità dell’incaricato. E’ importante sottolineare che l’online non ha snaturato l’essenza tradizionale della vendita diretta, ma anzi ha potenziato le possibilità di contatto diretto tra venditori e acquirenti", rimarca Sinatra. E il settore guarda con fiducia al futuro. "L’associazione e le aziende associate investono da sempre sulla formazione generale del venditore sul piano etico-deontologico e tecnologico; stiamo lanciando nuove iniziative affiancandoci, come associazione, al training più spiccatamente commerciale che le singole aziende fanno per mostrare ai venditori che un corretto approccio online rafforza i rapporti con i consumatori e potenzia le possibilità di contatto diretto con i clienti", spiega ancora Sinatra. Secondo Sinatra "oltre il 90% degli incaricati di vendita è costituito da donne che apprezzano la flessibilità organizzativa e gestionale di questo tipo di impiego e sanno valorizzare le loro capacità, che definirei di creatività relazionale, nel rapporto con il cliente. Oggi si parla tanto di smart working: la vendita diretta è una sorta di 'smart working a casa degli altri' per questa sua caratteristica di autonomia orientata al risultato. Gli under 35 sono oltre un terzo del totale che diventano oltre il 70% se si considerano gli under 55". "Secondo una nostra indagine, il 90% di loro -insiste Sinatra- si dice soddisfatto, tanto che sei incaricati su 10 rimangono nel comparto almeno sei anni. Tra questi c’è anche chi fa carriera e diventa manager o addirittura amministratore delegato delle aziende in cui ha fatto la gavetta. Diciamo che è una professione che consente di bilanciare aspirazioni di carriera ed esigenze familiari ed in generale extralavorative", spiega ancora. Il mercato della vendita diretta vale nel complesso circa 3,6 miliardi di euro all’anno e dà lavoro a 544mila addetti. Solo per quanto riguarda le 16 aziende associate ad Univendita, si parla di 1,4 miliardi di fatturato annuo, 13 milioni di clienti e circa 144mila addetti alla vendita, in lieve crescita sull’anno precedente. "Chiaramente, molta parte del mercato della vendita diretta riguarda i beni durevoli per la casa, ma vanno bene anche gli alimentari e soprattutto la cosmesi e i prodotti per la cura del corpo, che fanno segnare un +15,1% nel 2021 sul 2020. Crescono però pure altre tipologie di beni e servizi, a cominciare dai pacchetti viaggi e vacanze. "Le prospettive del settore sono positive e prevediamo che il trend di ripresa si confermi e si rafforzi ulteriormente", sottolinea fiducioso il numero uno di Univendita. Ma il comparto chiede però attenzione e non indifferenza dalle istituzioni. "La vendita diretta ha però bisogno -spiega Sinatra- di una regolamentazione che non sia sfavorevole e penalizzante, ecco perché stiamo chiedendo incentivi sulla formazione – incentivi oggi riservati quasi esclusivamente al personale dipendente - e soprattutto di evitare discriminazioni come quella che rischia di venire introdotta dal ddl di delegazione europea 2021, in discussione al Senato, che interpreta in maniera singolare la direttiva Ue di riferimento ed estende il periodo di diritto di recesso da 14 a 30 giorni soltanto per la vendita diretta e non per le altre forme di commercio, nemmeno quello online", sottolinea Sinatra. "Non credo che abusi e truffe siano più frequenti nel nostro settore che in altri; anzi, il porta a porta è caratterizzato da un rapporto diretto con il venditore che tutela maggiormente il cliente. Dunque, chiediamo al Mise e al governo tutto di rivedere una norma chiaramente inutile e sproporzionata", conclude Sinatra.
(Adnkronos) - La sostenibilità non è un blocco di marmo ma un albero che cresce e cambia insieme al mondo che lo circonda. È questa l’immagine che più di tutte descrive il tema della tappa del Giro d’Italia della Csr in programma il 19 maggio 2022 a Bari, presso la Camera di Commercio in corso Cavour 2, a partire dalle 15. Titolo: Innovare la sostenibilità nell’era del cambiamento. L’incontro di Bari, l’ottavo della rassegna nazionale che ha già toccato Roma, Trieste, Messina, Bologna, Ivrea, Vicenza e Bolzano, è organizzato da Il Salone della Csr e dell’Innovazione sociale in collaborazione con l’Università Lum e la Camera di Commercio del capoluogo pugliese. La partecipazione è possibile in modalità mista: in presenza, secondo le regole di accesso previste dalle normative vigenti, e in streaming sul canale YouTube del Salone. “La sostenibilità non è un progetto ma un percorso che richiede un cambiamento continuo a cui tutte le organizzazioni devono partecipare - spiega Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone - È necessario infatti che i diversi attori sociali, cioè imprese, associazioni del Terzo Settore ed enti pubblici, trovino le modalità più efficaci per innovare la propria attività in chiave responsabile. Il difficile momento che stiamo attraversando ci ricorda l’urgenza di ripensare il modello di sviluppo definendo strategie, azioni, comportamenti capaci di rispondere alle esigenze di un mercato che sta cambiando molto rapidamente”. L’apertura dei lavori è affidata a Francesco Manfredi, prorettore alla Formazione Manageriale Postgraduate dell’Università Lum, e ad Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari che partirà dai numeri per parlare di un futuro più sostenibile per l’Italia. “Negli ultimi cinque anni 441mila imprese italiane hanno investito sulla green economy e sulla sostenibilità per affrontare il futuro - commenta Ambrosi - Siamo una superpotenza europea dell’economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza e accompagnare una nuova idea di Italia, partendo dalle realtà locali, grazie a Next Generation Ue e al Pnrr. Le connessioni sostenibili, tema scelto quest’anno dal Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che abbiamo l’onore di ospitare fra le tappe del Giro d’Italia, non può che vederci 'attore attivo'”. Fare rete sul territorio è indispensabile per valorizzare la spinta verso una nuova e più integrata forma di sostenibilità. Il primo tavolo di discussione della tappa barese del Giro d’Italia della Csr ha lo scopo di promuovere, attraverso la voce dei protagonisti, esempi virtuosi nei diversi ambiti operativi. Con Claudia Lucchese, direttrice del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, si parlerà ad esempio dell’importanza di fare rete per la cultura: un obiettivo che la Regione Puglia sta portando avanti da tempo, e che ha fatto registrare nelle ultime festività pasquali il numero record di oltre 7mila presenze nei luoghi della cultura gestiti dalla Direzione Regionale Musei Puglia. L’approccio 'verde' ed energeticamente efficiente nell'evoluzione delle infrastrutture e dei sistemi sarà invece al centro del contributo di Veronica Padula, direzione Amministrazione e Finanza di InfoCamere, e di Giovanna De Vincenzo, data scientist di Infocamere. Paola Longobardo, responsabile People Care di Ferrovie dello Stato, introdurrà il tema della solidarietà illustrando l’impegno di FS per le politiche sociali e l’attività dei 18 Help Center presenti in tutta Italia. La sostenibilità si conferma sempre di più un pilastro fondamentale per una strategia d’impresa incentrata sull’innovazione. A parlarne a Bari, in un dialogo continuo tra mondo dell’impresa e mondo dell’università, saranno Luigi De Caro, responsabile della segreteria tecnica di presidenza, regolazione e rapporti istituzionali di Acquedotto Pugliese; Michelangelo Strignano, responsabile assistenza tecnica e miglioramento processi di Casillo Group; Stefano Petrillo, cofondatore di Enjoy e Angelo Russo, prorettore alla Ricerca e Sostenibilità dell’Università Lum. “All’interno delle imprese il concetto di sostenibilità è oggigiorno legato a stretto filo con quello della trasformazione digitale - commenta il Russo - La tappa del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale organizzata dall’Università Lum Giuseppe Degennaro, che quest’anno sarà ospitata presso la Camera di Commercio di Bari, consentirà agli addetti ai lavori di approfondire gli aspetti di questa sfida per aiutare studenti, professionisti e imprenditori a capire quanto sia importante l’investimento nella sostenibilità”.