(Adnkronos) - E' un anno "senza precedenti" nella storia della sicurezza informatica quello analizzato l'edizione 2022 del Data Breach Investigations Report di Verizon appena reso noto e che registra, fra i dati "particolarmente allarmanti", un notevole aumento degli attacchi ransomware con un incremento pari al 13% in un solo anno. Si tratta della crescita analizzata da Verizon "maggiore rispetto agli ultimi 5 anni messi insieme". Dal Report, che fa luce su alcune delle principali questioni che interessano il panorama internazionale della cybersecurity, emerge che mentre i criminali cercano di sfruttare forme sempre più sofisticate di malware, il ransomware continua a rivelarsi particolarmente efficace nello sfruttamento e nella monetizzazione dell'accesso illegale alle informazioni private. Anche la criminalità organizzata, secondo quanto rilevato dagli analisti di Verizon, continua a essere una forza pervasiva nel mondo della sicurezza informatica: circa 4 violazioni su 5 possono essere attribuite al crimine organizzato, e gli attori esterni risultano essere circa 4 volte più propensi a causare violazioni in un'organizzazione rispetto agli attori interni. Le crescenti tensioni geopolitiche stanno anche portando a una maggiore sofisticatezza, visibilità e consapevolezza sugli attacchi informatici legati agli stati nazionali. "Gli ultimi tre anni hanno messo le aziende di fronte a nuove sfide legate al modo di lavorare e alla gestione dei dati, che i cybercriminali si sono dimostrati pronti a trasformare in opportunità di attacco, sfruttando ogni falla dei sistemi informatici" sottolinea all'Adnkronos Ali Neil, Director of International Security Solutions di Verizon Business. "Per molte organizzazioni, in particolare quelle più piccole, l'implementazione di misure di sicurezza diffuse non è né conveniente né fattibile", tuttavia Neil osserva che "ogni miglioramento in quest'ambito, non importa quanto piccolo, può avere effetti altamente benefici quando si tratta di rilevare gli attacchi e scoraggiare i criminali informatici". "In un'era sempre più digitale, è importante che le aziende sfruttino tutte le misure di sicurezza possibili, educhino il personale all’identificazione di potenziali minacce, ma - avverte ancora Neil- altrettanto importante è avere una mente aperta alle più recenti tecnologie per essere sempre un passo avanti rispetto ai potenziali aggressori". Nel Report di Verizon gli analisti sottolineano che per molte aziende, l'ultimo anno è stato dominato anche dai problemi della catena di approvvigionamento e questa tendenza si è riflessa anche nel panorama della sicurezza informatica. Il 62% degli incidenti di System Intrusion si è verificato tramite il partner di un'organizzazione. La compromissione del partner giusto è un moltiplicatore di forza per i criminali informatici e mette in evidenza le sfide che molte organizzazioni devono affrontare per proteggere la propria catena di approvvigionamento. Parlando nel dettaglio dell’elemento umano, le persone rimangono - di gran lunga - l'anello più debole nelle difese della sicurezza informatica di un'organizzazione. Il 25% delle violazioni totali rilevate nel report 2022 è stato il risultato di attacchi di social engineering e, se si aggiungono l'errore umano e l’uso improprio, l'elemento umano rappresenta l'82% delle violazioni analizzate nell'ultimo anno. Dave Hylender, autore principale del Dbir, assicura che "giunto alla sua 15ª edizione, il Data Breach Investigations Report di Verizon rimane la massima autorità in termini di valutazione delle numerose minacce alla sicurezza informatica che le organizzazioni continuano a dover affrontare. E mentre il rapporto si è evoluto, i fondamenti della sicurezza rimangono gli stessi". "Bisogna valutare la propria esposizione, mitigare il rischio e - sottolinea Dave Hylender - prendere le misure appropriate. Come spesso accade, partire da basi solide è il fattore più importante per il successo". (di Andreana d'Aquino)
(Adnkronos) - Miele, frutta, ortaggi prodotti nella Maiella presto diventeranno ambasciatori della tutela dell’orso marsicano. Al via nella Giornata Europea dei Parchi, che si celebra il 24 maggio, il marchio che premia gli apicoltori e gli agricoltori che adottano tecniche e comportamenti per favorire la tutela dell’orso, della biodiversità e dell’ecosistema nel quale vive questo grande mammifero simbolo dell’Abruzzo. Il Parco Nazionale della Maiella, in collaborazione con il Wwf Italia, ha istituito infatti il marchio 'Bear Friendly', un riconoscimento per i produttori che operano nei Comuni dell’area protetta, applicando specifici disciplinari a favore dell’orso bruno marsicano e del suo habitat. Si tratta di un’azione che mira a premiare e dare visibilità a tutti coloro che nella loro attività quotidiana agiscono consapevolmente per evitare situazioni di conflitto con l’orso e applicano volontariamente tecniche di produzione a basso impatto sull’ecosistema. Il Parco Nazionale della Maiella è un’area di espansione dell’orso bruno marsicano dove, ormai da più di dieci anni, diversi individui vivono stabilmente e si riproducono. Le interazioni uomo-orso sono dunque sempre più frequenti e perciò l’area protetta, con il Wwf, sta realizzando il Life Arcprom - 'Bentornato Orso gentile', un progetto italo-greco finanziato dall’Unione Europea per migliorare la coesistenza uomo-orso attraverso la comunicazione, il dialogo con il territorio e la prevenzione-gestione delle situazioni in cui uomo e orso possono venire in contatto. Nell’ambito di questo progetto, tramite il marchio 'Bear Friendly', Parco e Wwf vogliono favorire localmente una cultura di accoglienza e rispetto per una sottospecie a forte rischio d’estinzione; coinvolgere i produttori locali nel raggiungimento degli obiettivi internazionali di conservazione a tutela della biodiversità e degli ecosistemi; dare visibilità a tutte le esperienze virtuose che concretamente contribuiscono a caratterizzare il Parco dal punto di vista dell’impegno a perseguire uno dei più sfidanti obiettivi istituzionali: garantire la sopravvivenza dell’orso bruno marsicano nel lungo periodo. I disciplinari che regolano la concessione del marchio sono stati redatti attraverso la partecipazione dei potenziali beneficiari. “Apicoltori e agricoltori - spiega Luciano Di Martino, direttore del Parco della Maiella - hanno lavorato assieme al Parco e al Wwf e hanno dedicato con passione il loro tempo alla stesura del disciplinare, mostrando entusiasmo nei confronti di questa iniziativa che permette di migliorare l’immagine dell’impresa attraverso un premio che riconosce gli sforzi messi in atto, volontariamente, per trovare un giusto equilibrio tra esigenze produttive e mantenimento delle risorse naturali a cui sono legati”. Gli apicoltori e gli agricoltori sono gli apripista del progetto del marchio Bear Friendly che verrà concesso a seguito di verifica dei requisiti prestabiliti. Ogni soggetto interessato dovrà presentare una domanda dichiarando, tramite appositi moduli, di possedere le caratteristiche previste per la specifica attività. Il Parco Nazionale della Maiella provvederà alla raccolta delle istanze e alla verifica della documentazione per poter concedere il marchio ed effettuerà controlli a campione per verificare quanto dichiarato nella richiesta di adesione.