INFORMAZIONIClaudia Giambanco |
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(Adnkronos) - Sono positivi i risultati dei due studi clinici pivotali di Fase 3 che valutano la somministrazione nei neonati del vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente 2+1, due dosi più una terza booster entro l’anno. "Tali risultati supportano la domanda di registrazione da sottoporre agli enti regolatori europei per l’utilizzo del vaccino nei soggetti dalle sei settimane ai diciassette anni", dichiara Stefano Valente, direttore Medical affairs vaccines di Msd Italia. I dati di entrambi gli studi - Pneu-Ped-Eu-1 (V114-025) e Pneu-Ped-Eu-2 (V114-026) - sono stati condivisi durante l’incontro annuale della European Society for Paediatric Infectious diseases (Espid) che si è svolto dal 9 al 13 maggio 2022 ad Atene, in Grecia. La malattia invasiva pneumococcica (Ipd) è un'infezione causata dal batterio Streptococcus pneumoniae. Esistono 100 diversi tipi di batteri pneumococcici, alcuni dei quali, inclusi i sierotipi 3, 22F e 33F, continuano a esporre i bambini al rischio di malattia grave: quelli con meno di due anni sono particolarmente vulnerabili alle infezioni da pneumococco. Nei due studi pivotali, cioè realizzati per la registrazione presso gli enti regolatori, il vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente (Pcv15) di Msd ha significativamente dimostrato la non-inferiorità per ciascun sierotipo rispetto al vaccino anti-pneumococcico coniugato 13-valente (Pcv13) attualmente autorizzato. Il vaccino 15-valente ha inoltre dimostrato superiorità nei due sierotipi unici del prodotto (22F e 33F), come confermato dai tassi di risposta delle immunoglobuline G (lgG) verso i polisaccaridi sierotipo specifici e dalle concentrazioni medie geometriche dopo la terza dose. In particolare, lo studio Pneu-ped-eu-1 (V114-025) ha incluso anche una coorte di neonati prematuri, i quali hanno ricevuto un regime di tre dosi per neonati e una quarta dose booster, registrando risultati comparabili ai risultati dei bambini nati a termine. Il vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente è risultato avere un profilo di tollerabilità e sicurezza paragonabile a quello di Pcv13 e ha mostrato un profilo immunologico non-inferiore a quello di Pcv13 anche quando somministrato insieme agli altri vaccini pediatrici di routine. “Questi studi hanno dimostrato l’immunogenicità del vaccino anti-pneumococcico coniugato 15-valente nella schedula 2+1, ponendo le basi per una protezione significativa contro la malattia pneumococcica”, chiarisce Valente aggiungendo che “siamo costantemente impegnati nella ricerca e sviluppo di vaccini in grado di affrontare il peso della malattia da pneumococco in Italia, espandendo la copertura ai sierotipi chiave che causano la patologia invasiva". Il vaccino coniugato pneumococcico 15-valente di Msd - costituito da polisaccaridi capsulari purificati da Streptococcus pneumoniae sierotipi 1, 3, 4, 5, 6A, 6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19A, 19F, 22F, 23F e 33F, coniugati individualmente alla proteina vettore Crm197 - è attualmente indicato in Europa e negli Stati Uniti per l'immunizzazione attiva degli adulti di età pari o superiore a 18 anni per la prevenzione della malattia invasiva causata dai sierotipi Streptococcus pneumoniae contenuti nel vaccino. In Europa è anche approvato per l'immunizzazione attiva in questa popolazione per la prevenzione della polmonite causata dai sierotipi vaccinali. Attualmente, il vaccino coniugato pneumococcico 15-valente è in studio nella popolazione pediatrica sia negli Stati Uniti che in Europa. La Food and drug administration statunitense ha concesso al vaccino la designazione di Breakthrough therapy e la priority review per la prevenzione della malattia pneumococcica invasiva nei bambini di età compresa tra 6 settimane e 17 anni. La prevalenza globale della malattia pneumococcica, causata da batteri Streptococcus pneumoniae, si sta evolvendo. Ceppi altamente aggressivi, o sierotipi, continuano a esporre i soggetti al rischio di malattie polmonari come la batteriemia (infezione nel sangue), la polmonite batteriemica (polmonite con batteriemia), la meningite batterica (infezione delle meningi e del midollo spinale), così come la polmonite non invasiva (quando la malattia pneumococcica è confinata ai polmoni).
(Adnkronos) - In Italia possiamo ormai parlare di un ‘paradosso giovani’ perché calano numericamente, ma non riescono a trovare lavoro: senza un dialogo strutturale fra scuola e imprese e nuove politiche di accompagnamento nelle fasi di transizione, non si riuscirà a garantire un’offerta di lavoro non precario alle nuove generazioni. E’ quanto emerso durante un dibattito sull’ultimo numero dell’Osservatorio Cida-Adapt dedicato al lavoro giovanile, fra Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt e lo studente universitario Davide Ravaioli, follower del programma Aurora. “L’Osservatorio trimestrale sul mondo del lavoro - ha spiegato Mantovani - nasce dall’esigenza di una lettura non convenzionale dei dati statistici per avere una visione delle dinamiche occupazionali più aderente alla realtà e fornire ai manager uno strumento utile ai loro processi decisionali e organizzativi". "I dati - ha aggiunto - una volta ‘spacchettati’ e analizzati mostrano, ad esempio, la scarsa affidabilità delle ‘medie’ statistiche, poco adatte a leggere una realtà molto differenziata sul territorio. Nell’Osservatorio, altro esempio, ci si è concentrati sulla fascia d’età 25-34 anni, perché in quella precedente, 15-24 anni, l’incidenza di chi studia è troppo alta per poterne ricavare dati realistici su disoccupazione e precariato". “Ma - ha ribadito - il fattore che ha pesato di più per capacità di interpretare andamento e tendenze del mondo del lavoro è quello demografico. In 10 anni, dal 2010 al 2020, la coorte dei 25-34enni è diminuita di circa un milione di unità. Una tendenza che non sembra arrestarsi e che, comunque, può essere invertita solo in un lungo arco di tempo. Normalmente, meno giovani domandano lavoro, più dovrebbe essere facile trovarlo. E’ qui che troviamo il ‘paradosso’ del lavoro giovanile, visto che il nostro tasso di occupazione in quella fascia d’età è troppo basso nel confronto con i partner europei: insomma i giovani diminuiscono, ma l’attuale mercato del lavoro non riesce ad assorbirli. Lavoro giovanile scarso e anche caratterizzato da un’alta incidenza di contratti a termine che tende a renderlo sostanzialmente precario e poco pagato". “Come Cida - ha spiegato - esortiamo il decisore politico a intervenire su queste basi, su questi dati rappresentativi di una realtà che spesso sfugge ad un’analisi superficiale. I numeri indicano le strade da seguire: riallacciando il dialogo fra scuola e lavoro, gestendo le fasi di transizione, investendo sulla formazione continua che deve accompagnare tutto l’arco della vita lavorativa". "Come manager - ha chiarito - siamo consapevoli di quanto sia importante la qualità del lavoro che va perseguita investendo sulle risorse umane e che va adeguatamente retribuita. Anche quello delle retribuzioni, infatti, è un tema che va messo al centro di quel ‘patto sociale’ proposto dal Governo: l’Italia non può essere un Paese ‘low cost’ con lavoro poco qualificato, sostanzialmente privo di formazione, distante dal mondo dell’università e della ricerca e poco retribuito. Così ci avvitiamo verso il basso, perdendo potere d’acquisto e impoverendo il Paese".
(Adnkronos) - Poste Italiane promuove dieci progetti speciali a supporto dei bambini e dei ragazzi con fragilità e delle loro famiglie, inseriti nell’ampio piano di interventi per il sociale “Presenti sul territorio, vicini alle comunità”. Il pacchetto di azioni a sostegno dell’infanzia è stato realizzato in collaborazione con dieci Onlus di rilievo nazionale selezionate da Poste Italiane, come spiega una nota. Poste Italiane al fianco delle Onlus con 10 progetti di solidarietà per l’infanzia (VIDEO) In occasione del 160° anniversario della sua istituzione, l’azienda guidata dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, riafferma così il proprio tradizionale impegno per il sociale e l’attenzione alle comunità che ne hanno contraddistinto l’azione nel corso della sua lunga storia al fianco del Paese. Lo spirito dell’iniziativa “Presenti sul territorio, vicini alle comunità” e i dettagli dei dieci progetti educativi, ricreativi e formativi sono stati illustrati nel corso di un incontro alla presenza della Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, del Condirettore Generale, Giuseppe Lasco, e dei rappresentanti delle 10 Onlus partner del programma: Canovalandia, Fondazione Gino Rigoldi, La Caramella buona, Associazione italiana cuore e rianimazione “Lorenzo Greco”, Le ali dei pesci, I bambini delle fate, Associazione Andrea Tudisco, Dynamo Camp, Fondazione Theodora e Be&able. “In occasione dei suoi 160 anni di vita, Poste Italiane dimostra ancora una volta la sua presenza in ogni realtà del territorio ed è orgogliosa di avere al suo fianco le Onlus che hanno dimostrato negli anni il valore delle loro iniziative – ha spiegato Maria Bianca Farina, Presidente di Poste Italiane – Il nostro obiettivo comune è offrire ad ogni bambino, ragazzo e ad ogni famiglia il giusto appoggio". "Con questo ampio programma di interventi aggiungiamo quindi un altro tassello alla nostra presenza accanto alle famiglie e a tutta la comunità e rinsaldiamo il legame con le associazioni attive in ambito solidaristico, un legame che è l’esempio concreto delle politiche di inclusione sociale di Poste Italiane” ha detto Farina. “Dal 2018 abbiamo destinato più di 1 milione e 300 mila euro a progetti benefici, sostenendo più di 60 iniziative e collaborando con una rete di circa 50 tra associazioni no profit, onlus locali e fondazioni nazionali – ha commentato il Condirettore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco – Una politica sociale fatta di progetti concreti, di collaborazione e, soprattutto, di risultati. Proseguiamo quindi sulla strada dell’impegno per le comunità, specie quelle più periferiche, che è alla base dei valori e della missione di Poste Italiane, sempre attenta a non lasciare mai indietro nessuno, e che si esprime con iniziative capillari di sostegno e inclusione delle fasce sociali più vulnerabili e disagiate”.