INFORMAZIONIAgenzia delle Dogane e dei Monopoli Istituzioni e Pubblica Amministrazione Centrale Ruolo: Funzionario Area: Human Resource Management Federico Ottonello |
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(Adnkronos) - E' ''una fase di escalation di violenza molto forte'' quella che sta vivendo il Mali, tanto che sarà ''complicato aprire canali di negoziato per liberare i nostri connazionali''. Lo spiega ad Adnkronos Edoardo Baldaro, ricercatore presso l’Université Libre di Bruxelles e autore del volume 'Jihad in Africa. Terrorismo e controterrorismo nel Sahel', edito da Il Mulino. E questo perché ''la giunta militare che governa ora il Mali ha adottato un approccio di contro-insorgenza molto violento, con uno schema siriano e l'affidamento ai mercenari russi del gruppo Wagner''. Il che rischia di chiudere il canale negoziale con il Jnim, Gruppo d'appoggio all'Islam e ai musulmani, principale sospettato del rapimento dei tre cittadini italiani oggi al confine con il Burkina Faso. ''Una zona finora considerata non particolarmente pericolosa'', ma ''questo rapimento dimostra come ci sia stata un'ulteriore espansione di questi gruppi jihadisti-salafiti che stanno di fatto circondando Bamako''. ''Il nuovo governo maliano sta rompendo con tutti i partner storici. Con la Francia, con l'Unione europea.. L'Italia è ancora presente e riesce a parlare con il governo maliano, ma la situazione è oggettivamente complicata'', dichiara. ''Nella zona dove sono stati rapiti i nostri connazionali, fino a poco tempo fa non si era a conoscenza della presenza di gruppo jihadisti, attivi invece nel nord e nel centro del Mali'', aggiunge. Una prova di forza del Jnim, quindi, che con la sua leadership locale era ''un gruppo con cui, dal 2019, diversi governi maliani hanno aperto alla possibilità di un negoziato. Perché, al di là della narrazione jihadista, questo gruppo perché ha un'agenda politica locale'' come anche ''i suoi leader sono locali''. Baldaro spiega che ''l'obiettivo del Jnim è l'applicazione della Sharia'', ma nei negoziati ''un'altra possibile soluzione sul tavolo è l'applicazione per il Mali di un nuovo ordinamento costituzionale come quello della Nigeria, dove ci sono diverse regioni autonome che scelgono quale diritto civile applicare''. Quindi per il Jnim ''strangolare Bamako significa forzare per i negoziati, cosa che il governo attuale non intende fare. Oppure dare il via a una operazione stile Talebani, che non hanno preso solo il potere con le armi, ma avviato negoziati per imporre nuovi equilibri politici''. Sul fatto che i nostri connazionali ''fossero in Mali con l'obiettivo di condurre un'opera di evangelizzazione, questo non li ha aiutati a essere ben percepiti da questi gruppi''. Ma, ricorda l'analista, ''i rapimenti sono utilizzati da questi gruppi per accumulare capitale. Diversi Paesi occidentali ancora pagano''.
(Adnkronos) - "Serve un nuovo Recovery Plan, quello attuale non è sufficiente per affrontare le nuove emergenze che abbiamo". Lo sostiene Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, in collegamento con l'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos. "Si potrà utilizzare una parte dei soldi del Pnrr - ha aggiunto Tajani -per sostenere la nostra autonomia energetica. Questo è un passo in avanti importante perché dobbiamo assolutamente arrivare a una autosufficienza, ma questo deve essere fatto prima di tagliare la fornitura di gas dalla Russia. Perché oggi come oggi l'Italia, come la Germania, non è in grado di sostenere una totale autonomia dal gas russo". "Serve assolutamente rinviare il ritorno del Patto di stabilità al primo gennaio del 2024 - ha acontinuato - . E' indispensabile un tetto al prezzo del gas per il consumatore e un tetto al prezzo del gas proveniente dagli Usa, che non può essere un prezzo che crea danni alla nostra economia. Serve una visione complessiva".
(Adnkronos) - E' stato consegnato a Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia, il premio DealerStat attribuito alla filiale del marchio svedese come brand che meglio sta interpretando il processo di elettrificazione della mobilità. Il riconoscimento - consegnato nel Forum di Automotive Dealer Day - è frutto di uno studio, giunto alla diciannovesima edizione, che mostra fra l'altro il grado di soddisfazione dei titolari di concessionarie italiane nei confronti delle Case. L’indagine, condotta quest’anno nel periodo compreso fra l’8 marzo e il 14 aprile, ha coinvolto 33 marchi e oltre il 60% dei dealer italiani per un totale di 1.378 questionari raccolti in cui sono stati espressi giudizi su tre importanti aspetti legati al processo di elettrificazione: ovvero, la competitività della gamma delle vetture elettriche prevista nei prossimi tre anni (Plug-in e Full Electric); la completezza dell’offerta a supporto della vendita e il supporto ai concessionari con linee guida e formazione. Nelle valutazioni espresse dai dealer italiani, dunque, Volvo è risultato il brand che meglio sta interpretando il processo di elettrificazione della mobilità con un punteggio di 4,04 (in una valutazione da 1 a 5), rispetto a una media nazionale pari a 3,21. “Crediamo fermamente che l’elettrificazione sia il futuro della mobilità - ha sottolineato Crisci - e ci fa piacere vedere come i nostri sforzi per favorire la diffusione della mobilità elettrica nel nostro Paese vengano apprezzati da attori così importanti della filiera automotive come sono i concessionari. Al di là dell’elettrificazione della nostra gamma, siamo impegnati in iniziative senza precedenti per rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti" dal progetto Powerstop per l’installazione di stazioni di ricarica veloce in tutto il territorio italiano, iniziativa che stiamo realizzando insieme ai nostri concessionari, al servizio ELEC3City inaugurato a Portanuova, il primo esempio di car-sharing di quartiere in Italia e non solo. "Vogliamo dare risposte concrete alle esigenze di chi vorrebbe passare alla mobilità elettrica sia a lungo raggio sia in contesto urbano, per un reale cambio di passo infrastrutturale del nostro Paese. E con questo intendo tutti gli automobilisti, non solo chi guida una Volvo" ha concluso Crisci.”