INFORMAZIONISilvia BeuchodChi è: Responsabile e gestione attività commerciali, sviluppo new business, cordinamento su tutta Italia. Responsabilità di budget su portfolio Large, per diverse Business Line. |
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(Adnkronos) - ''E' un libro che nasce dopo tre anni di lavoro che abbiamo fatto sui social, con la costruzione della Fondazione Tetrabondi e con l'idea di cambiare il linguaggio che viene usato sulla disabilità. Il concetto di 'bambino speciale' è quello che viene usato di più, anche se in buona fede, per cercare di immaginare queste vite particolari e quasi eroiche di bimbi che cercano di farcela malgrado tutto ma, ci siamo resi conto, è la prima barriera anche pietosa che crea un muro con la disabilità. Un bambino speciale diventa un bambino diverso dagli altri e dietro a lui crea una mamma coraggio, un meccanismo per cui sembriamo predestinati a una vita di martirio, soli''. Lo dice all'Adnkronos Valentina Perniciaro autrice di 'Ognuno ride a modo suo - Storia di un bambino irriverente e sbilenco' (Rizzoli), in cui racconta la storia del figlio Sirio che malgrado una diagnosi di tetraparesi spastica e i pronostici dei medici cammina, va a scuola e comunica a modo suo. Il libro è da domani in libreria con la copertina di Zerocalcare. ''Con Michele siamo amici da tanto, abbiamo condiviso le stesse strade di militanza. L'anno scorso ci aveva fatto già un disegno di Sirio per la campagna di crowdfunding. Zerocalcare è una persona sensibile rispetto a chi cerca di avere voce anche se non ce l'ha''. Lei non vuole essere ''una 'mamma coraggio' ma una madre normale, una donna come le altre che ha un figlio con dei bisogni speciali. Bisogni a cui una società culturalmente avanzata dovrebbe rispondere con strumenti speciali che permettono una vita normale, noi lavoriamo su questo. Vogliamo buttare giù le porte di queste 'mamme coraggio' e farle uscire di casa con i loro figli''. ''Sirio non ha una malattia - spiega - ha avuto un arresto cardiaco ad un mese di vita e vive la condizione scaturita da questo incidente: ha una tetraparesi spastica, un danno cerebrale causato da questa morte in culla che siamo riusciti a recuperare. La storia di Sirio parte da una diagnosi di stato vegetativo, da questo coma non si svegliava, è stato attaccato ai ventilatori, tracheostomizzato. Noi partiamo da questo 'buio' che lui ha in qualche modo ribaltato. Sirio ora è una bambino di quasi nove anni, ha una tetraparesi spastica, una paralisi cerebrale infantile, è un portatore di tracheostomia, ha degli ausili ben visibili sul suo corpo, e nel frattempo è diventato anche sordo, quindi ha due antennine in testa, due protesi acustiche. Un bambino sbilenco che nessuno di noi avrebbe mai immaginato potesse camminare, invece cammina con i suoi tutori, ha una camminata stortignaccola che lo contraddistingue e di cui è anche orgoglioso''. Perniciaro ammette di essere stata ''quella che ci ha creduto meno nel suo percorso di riappropriazione della vita. Sarà la mia formazione materialista e laica, non credo nei miracoli e davanti alla prospettiva di quello che i miei occhi vedevano mai avrei immaginato quello a cui siamo arrivati. Il Sirio di oggi non l'avevo immaginato mai. Mi ero abituata ai suoi ausili e avevo già digerito con gioia la sedia a rotelle, un passaggio che mi aveva reso libera. Poi Sirio si è alzato, ho fatto di tutto perché questo avvenisse ma all'inizio non ci credevo. E' un figlio della scienza, cammina grazie ad un lavoro lunghissimo e duro. Nel libro racconto anche le battaglie fatte con le istituzioni per ottenere una assistenza che gli permettesse di essere accudito ad alto livello perché anche una 'madre coraggio' non è in grado di essere perennemente uno stimolo attivo, siamo esseri umani. Una famiglia da sola non ce la fa, c'è bisogna di una società dietro, di strutture sanitarie che possano seguire a domicilio la cura di questi 'pazientini'''. Il titolo 'Ognuno ride a modo suo' è anche un po' ''una provocazione. Sirio non ride, ha quella bocca aperta che lo rende inespressivo nonostante, a modo suo, lo sia tantissimo. A Sirio avevano detto che non aveva i prerequisiti per comunicare, invece abbiamo imparato che tutti li hanno, basta respirare, qualunque corpo desidera e può comunicare, basta metterlo in condizione di farlo. Vorremmo ridare dignità di persona anche a chi ha una disabilità complessa''. La scelta di scrivere questo libro punta ad un obiettivo sociale. ''Ci siamo messi in gioco sui social per una battaglia di presenza che permetta a tutti di rapportarsi con i corpi non conformi come con le persone normali. Da quando siamo sui social Sirio ha più persone che lo incontrano per strada e chiedono a lui come sta, anche se poi lui risponde a modo suo. E' un modo per insegnare molto umilmente agli altri che il mondo è un po' di tutti e bisognerebbe imparare a capire come comunicano gli altri per riuscire a costruire una società che non si silenzi quando passiamo noi. Prima quando andavamo in un parchetto calava il silenzio, ora non si girano dall'altra parte. Trattiamo la disabilità come una sfumatura, una delle tante particolarità dell'essere umano''.
(Adnkronos) - "La mia seconda vita è cominciata con la morte di mio fratello e pur avendo vinto tutti i processi ne usciamo sconfitti, ma sicuramente con un bagaglio enorme". A dirlo Ilaria Cucchi, intervenendo alla presentazione del 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University. "Raccontare - sottolinea - mi ha impedito di elaborare e vivere il lutto, quello che sto facendo ora. Continuo ad andare nelle scuole dicendo ai ragazzi di non voltarsi mai dall'altra parte anche se non ci riguarda direttamente, in modo da fare una società migliore dove non ci sono più punti di riferimento". "In questi anni - aggiunge - ho sfidato le istituzioni e la giustizia che ho richiamato al loro dovere, ma non sono del partito contro le forze dell'ordine, perché rispetto chi porta una divisa. Mio fratello aveva commesso un errore ma non nel modo in cui poi è stato punito. La droga massacra le vite di tutti".
(Adnkronos) - Continua a crescere la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica nel 2021: la raccolta conferita ai Centri di selezione è stata di 1.475.747 tonnellate, con un aumento del 3% rispetto al 2020. Nuovo record in termini di quantità trattata, che porta l’Italia ad un pro capite medio annuo di 24,9 kg. A guidare la classifica Sardegna e Umbria, rispettivamente con 34 e 32 kg per abitante. Sono i risultati emersi in occasione dell’Assemblea di Corepla. “Corepla è una organizzazione viva, a cui fanno capo soggetti che puntano a raggiungere obiettivi comuni attraverso un’interazione continua e costruttiva - ha dichiarato il presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo - Lo dimostrano i costanti progressi nei dati della raccolta e dell’avvio a riciclo degli imballaggi in plastica, lo testimonia la crescita del numero di imprese e amministrazioni locali che vi aderiscono, ma soprattutto lo riscontriamo costantemente nella diffusa sensibilità e consapevolezza che in questi anni abbiamo contribuito a far emergere all’interno della collettività civile”. “Gli italiani - continua - stanno mettendo un impegno notevole per differenziare i rifiuti in modo corretto, grazie anche alle iniziative messe in atto da Comuni e Imprese. I numeri emersi attestano che la strada è quella giusta; ora però è necessario uno sforzo ulteriore da parte di tutti per mantenere l’eccellenza che abbiamo raggiunto in termini di percentuale di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e di avvio a riciclo. Noi continueremo a mettere a disposizione del Paese la nostra competenza ed esperienza per costruire sui traguardi di oggi, gli ambiziosi obiettivi di domani”. Il servizio di raccolta e riciclo è ormai capillare in tutto il Paese: sono 7.583 i Comuni serviti (96%) con il coinvolgimento del 98% dei cittadini. Da notare come i dati di raccolta delle singole Regioni si stiano sempre più avvicinando al dato medio nazionale, superando gli enormi divari che sino a qualche anno fa caratterizzavano la situazione italiana. Il valore economico direttamente distribuito dal Consorzio ammonta complessivamente a 723 milioni di euro, dove la quota di valore principale resta quella destinata ai Comuni e/o convenzionati da loro delegati. Nel corso del 2021 il corrispettivo riconosciuto da Corepla ai Comuni italiani o ai loro operatori delegati per le quantità di propria competenza ha infatti raggiunto i 375 milioni di euro. Quasi 173 milioni sono stati destinati agli impianti che selezionano gli imballaggi dividendo la plastica per polimero e alcuni polimeri come il Pet anche per colore, dando così maggior valore al prodotto selezionato. Lo scorso anno sono state riciclate 684.615 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica, prevalentemente provenienti da raccolta differenziata urbana. Alle cifre della gestione consortile, vanno aggiunti i quantitativi di imballaggi in plastica riciclati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali (299.000 tonnellate) per un riciclo complessivo di oltre 1.020.000 tonnellate. Sono stati recuperati anche quegli imballaggi che ancora non possono essere riciclati; Corepla ha infatti avviato a recupero energetico 314.964 tonnellate che sono state utilizzate per produrre energia al posto di combustibili fossili. Il materiale avviato da Corepla a recupero è stato destinato per l’85,8% a cementifici (47,3% in Italia e 38,5% all’estero) e per il restante 14,2 ha trovato spazio presso termovalorizzatori efficienti.