INFORMAZIONI![]() Valentina RadicchiSoave sia il vento srl Consulenza, Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Psicologa - Responsabile area Formazione: corsi, seminari, workshop Area: Human Resource Management Valentina Radicchi |
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(Adnkronos) - L'Agenzia Spaziale Italiana punta al settore dei nanosatelliti, presentando oggi il nuovo programma di sviluppo per tecnologie e missioni nanosatellitari, nel corso del workshop "Small is Beautiful", organizzato nell'auditorium dell'Agenzia. L'obiettivo del programma - il cui nome è Alcor, come la stella della costellazione dell’Orsa maggiore, che simboleggia l’idea di guardare al futuro - è quello di porre il nostro Paese "in una condizione di consolidata leadership nel settore", attraverso "opportuni investimenti" ripartiti tra missioni operative e sviluppo di tecnologie dedicate, garantendo "l’applicazione di standard tecnico-gestionali idonei" a queste tipologie di missioni caratterizzate da rapido ciclo di sviluppo, e "costi ridotti rispetto alle missioni tradizionali" spiega l'Asi. "Dai nanosatelliti arriva una forte spinta all'innovazione tecnologica a costi ridotti e con tempi di sviluppo rapidi per applicazioni sia istituzionali che commerciali" ha infratti sottolineato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia ricordando che "per questo l'Asi dedica una particolare attenzione a questo settore ed ha deciso di aggregare in un unico programma, Alcor, tutte le iniziative dell’Asi dedicate ai nanosatelliti". Verrà così garantita, ha assicurato Saccoccia, "continuità allo sviluppo di questo settore, favorendo l'accesso da parte dell'intera filiera spaziale a idee e prodotti innovativi aprendo la strada a futuri sviluppi commerciali, scientifici e tecnologici". L'evento di oggi è stato aperto dal presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, ed ha svelato il nome e il logo del nuovo programma. All'incontro ha partecipato il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, che ha parlato dell’interesse della difesa nello sviluppo delle applicazioni nanosatellitari. Sul palco dell'Auditorium sono intervenuti anche Fausto Guzzetti, Direttore dell’Ufficio II - Attività tecnico-scientifiche del Dipartimento della Protezione Civile per la previsione e prevenzione dei rischi, il Consigliere Andrea Mazzella, del Ministero degli Esteri e Silvia Natalucci, responsabile dell'Unità Sviluppo di Micro e Nano Satelliti dell'Asi che ha illustrato le prospettive del nuovo programma. Alla giornata di lavori hanno portato le loro idee e le loro proposte aziende coinvolte e i rappresentanti delle associazioni del settore spazio Aiad, Aipas e Asas. Il settore dei nanosatellliti ha una forte propensione alla crescita tanto che i dati di sviluppo parlano di un incremento superiore al 14% entro il 2030, con un valore di mercato che si prevede raggiungerà gli 8,69 miliardi di dollari in campo internazionale. Per questo l’Agenzia sta puntando molto sul segmento che ha interessanti caratteristiche di innovazione, versatilità, capacità di aggregazione di diversi attori, di rispondere velocemente ai servizi istituzionali, oltre che creare nuovi business. All'Asi è stato ricordato che i nanosatelliti stanno rivoluzionando il mercato dell'industria spaziale e rappresentano un segmento del settore ad altissima potenzialità. Per le loro caratteristiche i ‘piccoli’ satelliti rendono possibile l’accesso a nuove opportunità di business a una vastissima categoria di operatori. Non più solamente ai grandi integratori e alle grandi industrie, ma anche piccole e medie imprese e startup. I nanosatelliti sono prodotti che si posizionano in maniera imponente all’interno della Space Economy perché riescono a fornire servizi complementari a quelli forniti dai grandi satelliti, più performanti ma anche più costosi e con tempi di sviluppo più elevati. Il segmento dei nanosatelliti facilita la sinergia e la collaborazione tra mondo scientifico, industria e istituzioni e rappresenta uno strumento di collaborazione internazionale, accessibile anche alle nazioni che si sono affacciate al settore spazio recentemente. Questa classe di satelliti è infatti più economica e più rapida da sviluppare favorendo così la cosiddetta diplomazia spaziale. L’Asi ha rilevato che è da tempo impegnata nello sviluppo di missioni e tecnologie dedicate al settore dei microsatelliti. Dal 2020 è stata infatti istituita una unità organizzativa, dedicata anche alle linee di investimento nelle tecnologie e in missioni satellitari. Lo scopo del programma Alcor è quello di supportare e rendere continuativo lo sviluppo dei micro e nanosatelliti attraverso l'apertura di bandi volti a raccogliere progetti e idee da parte del mondo dell'industria, delle piccole e medie imprese e startup, e dell'Accademia italiana, per facilitare lo sviluppo di un’economia spaziale basata su questa classe di satelliti e consolidare la leadership europea nel settore. L’idea alla base del programma Alcor è quella di rappresentare un incubatore per agevolare il business delle aziende, finanziando prototipi di piattaforme per servizi innovativi che possano poi essere commercializzati dagli sviluppatori. La prima iniziativa di questo programma è stata il Bando 'Future missioni CubeSat', una vera e propria call for ideas, che ha visto una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa: 22 partecipanti fra Centri di Ricerca e Università e 78 aziende, prevalentemente Pmi. Le aziende hanno partecipato singolarmente e in forma congiunta e collaborativa come incoraggiato dal bando, presentando un totale di 49 proposte per missioni ad elevato contenuto di innovazione. Di queste ne sono state selezionate 20, che entro la fine dell’anno saranno tutte finanziate. Nei prossimi quattro anni l’Agenzia si è prefissata di vederle dispiegate in orbita.
(Adnkronos) - Una Quota 100 o 102 veramente flessibile, che combini anzianità contributiva e vecchiaia, invece della formula rigida finora prevista dalla normativa, per dare un input al mercato del lavoro, favorendo il ricambio generazionale. Una soluzione per riformare il cantiere delle pensioni potrebbe essere l’introduzione di formule più elastiche di pensionamento, secondo un’analisi di Fondazione studi consulenti del lavoro riassunta in un approfondimento dal titolo 'Alla ricerca della vera flessibilità: una nuova quota'. Sono circa 470mila, secondo le elaborazioni della Fondazione studi sulla base dei dati Inps, i lavoratori di età compresa tra i 61 e i 66 anni che presentano un’anzianità contributiva superiore ai 34 anni e inferiore ai 41, soglia a partire dalla quale si può accedere alla pensione di anzianità. Quali effetti potrebbe, dunque, avere l’introduzione di un meccanismo di pensionamento più flessibile che consenta di combinare anzianità contributiva e vecchiaia, estendendo la platea dei potenziali beneficiari? Rispetto all’attuale Quota 100 'rigida', che prevede l’accesso alla pensione con 38 anni di contributi e 62 anni di età, una Quota 100 'flessibile' consentirebbe di raddoppiare quasi la platea dei potenziali beneficiari con un incremento attorno all’81% dei lavoratori interessati. Tale formula raccoglierebbe soprattutto 65-66enni con un’anzianità contributiva superiore ai 35 anni (ma inferiore ai 38 attualmente richiesti) e aiuterebbe i lavoratori più vicini alla pensione di vecchiaia ad anticipare l’ingresso. Le stesse stime sono state realizzate anche con riferimento a Quota 102, prevedendo la possibilità di estendere le combinazioni anzianità vecchiaia oltre l’attuale “64+38”. Con l’adozione di un sistema flessibile, si legge nell’approfondimento, ci sarebbe un incremento dell’88,7% di lavoratori (soprattutto 66enni) con un’anzianità contributiva inferiore ai 38 anni necessari per poter andare in pensione. L’impatto sulla platea individuata con queste due forme flessibili (61-66enni con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e massimo 40) sarebbe, secondo i consulenti del lavoro, molto differente: la Quota 100 rigida (analoga a quella già osservata fra 2019 e 2021) intercetterebbe il 35,1% di questi lavoratori, mentre una forma più flessibile arriverebbe a coprire il 63,4%. Più basso, invece, l’universo attivabile con Quota 102 (15,6% nella formula rigida, 29,5% in quella flessibile). Per quanto riguarda il requisito anagrafico, entrambe le formule flessibili vedrebbero aumentare la quota di potenziali pensionati, soprattutto tra le fasce d’età più alte dove l’accesso alla pensione è precluso a chi, pur in possesso dei requisiti anagrafici, non ha maturato quelli contributivi. Le considerazioni sulla flessibilità, secondo Fondazione Studi, non possono non tenere conto delle necessità di contenimento della spesa e di sostenibilità dei costi a carico dello Stato in un’ottica di corrispondenza tra contribuzione effettivamente versata e oneri correnti di spesa pensionistica. Per questo motivo, solo considerando il valore medio delle future pensioni anticipate sarà possibile mettere a terra una formula che riduca il valore della pensione per garantirne la sostenibilità. Per raggiungere questo scopo, secondo i consulenti del lavoro, ci sono due scenari possibili: una parziale conversione al metodo contributivo per i beneficiari di quote retributive di pensione o, ancora, una riduzione percentuale proporzionale all'anticipo, secondo un meccanismo analogo rispetto a quello originariamente previsto dalla Riforma Fornero, per chi accedeva alla pensione anticipata con meno di 62 anni.
(Adnkronos) - Il roadshow del progetto InnovaMare farà tappa a Venezia il prossimo 31 maggio-1 giugno 2022, organizzato da Unioncamere del Veneto ed Ismar. Al centro della due giorni di lavori le innovazioni tecnologiche marine sviluppate nell’ambito di Innovamare, un progetto strategico finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Croazia 2014-2020, del quale Unioncamere del Veneto è partner. L’obiettivo di Innovamare è quello di sviluppare e rendere stabile un modello di ecosistema dell’innovazione nel settore della robotica sottomarina e dei sensori per il monitoraggio dell’inquinamento del mare Adriatico. In questi contesto rientrano le diverse tappe del roadshow che hanno la finalità di illustrare i risultati ottenuti e diffondere una cultura dell’innovazione mirata alla sostenibilità. Dopo quello di Venezia, gli appuntamenti successivi saranno a Bari e Rijeka-Fiume, in Croazia. La tappa di Venezia si svolgerà nella giornata del 31 maggio dalle 9 alle 17 ed il 1° giugno dalle 8.45 alle 12.30 all’hotel Laguna Palace. A Venezia i temi del progetto saranno illustrati da alcuni esperti di livello internazionale e sarà possibile, inoltre, partecipare a un world café per il networking e la progettazione di futuri bandi incentrati sui temi dell'economia circolare, della gestione dei rifiuti e delle microplastiche e dell'innovazione nel turismo/ambiente marino. È previsto anche un incontro di scambio con il progetto Interreg Adrion Future 4.0, all'interno del Salone Nautico di Venezia e una visita studio presso due diverse realtà collegate all'Università di Padova che si occupano di gestione circolare e sostenibile dei rifiuti e comunicazione wireless subacquea.