(Adnkronos) - Aperta oggi a Viareggio, presso il Principino Eventi, la Convention Satec di Confindustria Nautica, momento annuale di incontro delle aziende associate e importante occasione di confronto per gli imprenditori e gli operatori del settore, le istituzioni e la stampa. Nel corso dell’Assemblea privata dei Soci, il presidente Saverio Cecchi ha confermato con orgoglio "anche nel 2021 una crescita dell’Associazione che si è accompagnata a una crescita del settore reattiva e solida, con positive prospettive anche per l’anno nautico in corso. E non è poco, dati gli scenari economico-politici che stiamo attraversando". L’Ufficio Studi ha presentato i risultati di un’indagine effettuata su un campione significativo di aziende associate in merito all’approvvigionamento di materie prime e componenti e alle conseguenze su produzione e consegne. Rispetto all’indagine precedente, si evidenzia che i tempi di consegna delle materie prime dai principali fornitori nel 2021 siano stati più lunghi dei valori standard, ma si siano stabilizzati negli ultimi mesi: 24% fino a 4 settimane, 39% (rispetto a un precedente 45%) tra 5 e 8 settimane, 13% tra 9 e 15 settimane, 17% tra 16 e 30 settimane, 7% su 30 settimane. Questo ha comportato la necessità di un’adeguata programmazione degli ordini di materie prime e componenti ai fornitori. Per il 92% del campione, molti fornitori di materie prime e componenti hanno aumentato i listini rispetto all’anno precedente. È stato, inoltre, chiesto alle aziende se vi sia stato un impatto sugli ordinativi a seguito delle sanzioni europee imposte alla Russia: il 60% delle aziende ha risposto di no, il 32% ha risposto affermativamente ma con un impatto poco significativo, l’8% ha dichiarato che l’impatto è stato significativo. Il Presidente Cecchi ha poi ringraziato i Vice Presidenti – Maurizio Balducci, Andrea Razeto, Piero Formenti e Alessandro Gianneschi – per i progetti che hanno seguito con infaticabile competenza e passione. Dal supporto alle attività istituzionali su temi cruciali per il settore – garanzie sui lavori di refitting per unità estere, esame patente nautica, credito d’imposta per il mezzogiorno, leasing, Altomare, 8bis e dotazioni di bordo, visti marittimi extra Ue, locazione e noleggio natanti, concessioni demaniali -, alla promozione del Salone Nautico Internazionale di Genova, all’attiva partecipazione al Progetto Mare di Confindustria che accoglie le strategie e le proposte del sistema rivolte all'eccellenza del made in Italy. E ancora, la rete di patrocini promossi dall’Associazione a sostegno delle iniziative locali di valore per il comparto e il coordinamento della promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. L’Assemblea dei Soci è stata, inoltre, l’occasione per un aggiornamento sulla 62ª edizione del Salone Nautico Internazionale che si terrà a Genova dal 22 al 27 settembre prossimi. In particolare, prosegue il percorso che nel 2023 consegnerà al Salone Nautico un’area riqualificata e di livello internazionale: “Road to 2023” porterà alla realizzazione del nuovo Salone Nautico, grazie ai lavori del nuovo Waterfront di Levante di Genova, che offrirà all’evento un layout spettacolare, funzionale e scenografico, imprimendo ulteriore impulso e forza alla manifestazione a conferma della sua centralità. L’Assemblea si è chiusa con l’approvazione del Bilancio consuntivo per l’esercizio 2021 di Confindustria Nautica. “Il bilancio – ha concluso il Direttore Generale Marina Stella - riflette tutti questi progetti e investimenti e registra risultati positivi, con un costante rafforzamento della posizione economica e finanziaria della nostra Associazione”.
(Adnkronos) - Cristiano Fini è il nuovo presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Imprenditore modenese, di Castelfranco Emilia, 50 anni, è stato nominato oggi dall’VIII Assemblea elettiva, riunita a Roma presso il Teatro Eliseo, e composta da 399 delegati, in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti in tutt’Italia. Fini succede a Dino Scanavino che, appena proclamato, ha voluto ringraziare per il lavoro svolto in questi ultimi 8 anni. Fini, agrotecnico, è il titolare di un’azienda agricola e vitivinicola con 13 ettari investiti a vigneto biologico, già presidente di Cia Emilia-Romagna dal 2018 e, precedentemente, di Cia Modena. Fa parte del Consiglio di amministrazione di Cantine Riunite Civ ed è stato membro della Giunta Camerale di Modena. Ora sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni. "Stiamo attraversando una fase davvero complicata: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici. Eppure il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell’economia nazionale. Il valore aggiunto dell’agricoltura italiana, pari a 33 miliardi circa, resta il più elevato dell’Ue. Il sistema agroalimentare, nel suo insieme fa il 15% del Pil. Ecco perché possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità, le nostre battaglie”. Lo ha detto il neo eletto presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini. “Servono azioni precise e puntuali su larga scala -ha continuato il presidente di Cia- come una politica energetica nazionale ed europea che cerchi di calmierare i costi e le speculazioni, oltre a misure a sostegno delle filiere produttive, messe in ginocchio dagli incredibili rincari produttivi e dall’instabilità dei mercati. Ma soprattutto c’è bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. Dobbiamo gridare la necessità di un reddito equo per gli agricoltori, facendo squadra su questo obiettivo comune, come su investimenti importanti nella ricerca per dotare il settore primario di strumenti innovativi contro il climate change. E poi: spinta alle nuove tecnologie digitali e apertura chiara alle tecniche di miglioramento genetico in ottica sostenibile; invasi per l’accumulo di acqua utile nei periodi più siccitosi, ma anche assicurazioni e fondo mutualistico nazionale per affrontare le calamità”. “Alla vigilia delle grandi campagne -ha sottolineato Fini- resta urgente anche il problema della manodopera nei campi, dal punto di vista sia dei costi che della reperibilità. Così non siamo più competitivi. Occorre più flessibilità, come sperimentato con i voucher. E ancora: accesso alla terra e al credito per il ricambio generazionale; valorizzazione delle donne del settore che sono ormai il 30%; pensioni giuste per chi ha passato tutta la vita nei campi e ora prende poco più di 500 euro”. “Queste sono le nostre priorità -ha evidenziato il nuovo presidente di Cia- insieme al rilancio delle aree interne. Zone svantaggiate che hanno un’importanza strategica per tutto il sistema Paese, ma vengono lasciate sempre sole. Per le zone rurali servono politiche e strategie: defiscalizzazione, connessione, sbloccare lo spopolamento e riportare persone e ricchezza. Sono le nostre rivendicazioni, come quella sulla fauna selvatica, con la riforma della legge 157 per tutelare l’agricoltura, mettere al sicuro strade e cittadini, salvare gli allevamenti suinicoli dal rischio Psa. Tutte sfide che dobbiamo portare avanti tenendo sempre insieme proteste e proposte”. “Ci attende una nuova stagione, più inclusiva e innovativa -ha aggiunto Fini- dentro l’organizzazione e nei rapporti con la società civile e con le istituzioni, con tutte le altre rappresentanze agricole, agroalimentari ed economiche del Paese. Dobbiamo essere per e non contro. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Servizi alle imprese e al cittadino, grandi imprese e piccole aziende, Nord e Sud, agricoltura biologica e convenzionale, tutto questo non è in opposizione. Le diversità si devono tradurre in un valore aggiunto. Le sfide da affrontare sono di una portata enorme e serve responsabilità e nuova coesione per traguardarle”. “C’è bisogno di un patto con tutte le componenti del sistema, a cominciare dai consumatori -ha ribadito il presidente di Cia- e il miglior veicolo per spiegare quello che facciamo sono gli agriturismi, la vendita diretta, l’agricoltura sociale, le fattorie didattiche. Dobbiamo far capire a tutti che l’agricoltura non è quella che inquina, che tratta male gli animali e sfrutta i lavoratori, ma il settore che custodisce il territorio, che difende l’ambiente e le persone, che fa crescere l’economia e la società. Anche in Europa dobbiamo contare di più, avendo in mente che dove andiamo uniti come sistema Paese, portiamo a casa il risultato”.
(Adnkronos) - Harry e Megan festeggiano oggi il loro quarto anniversario di matrimonio. Secondo le tradizioni Usa, dopo quattro anni le coppie si regalano l'un altro doni di frutta e fiori, mentre nelle Isole britanniche si opta piuttosto per qualcosa di lino o seta. In attesa di sapere quali regali si scambieranno i Duchi di Sussex nella loro villa di Montecito, in California, è ragionevole pensare che lo faranno davanti alle telecamere di Netflix. Secondo indiscrezioni raccolte ripetutamente dalla stampa Usa, il colosso Usa dello streaming sta già girando il materiale per la serie-evento che dovrebbe andare in onda tra le fine dell'anno e l'inizio del 2023. Un accordo multimilionario in tal senso esiste dal 2020, e le telecamere di Netflix hanno già accompagnato Harry e Megan il mese scorso in Olanda, per gli Invictus Games sponsorizzati dal principe