COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

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Ancora sole e clima primaverile sull'Italia, ma il rischio maltempo è ancora alle porte. Precisamente alle porte del prossimo weekend, quando potrebbe arrivare la pioggia ma anche la neve fino a 900 metri di quota, anche sulle regioni centrali. Questo il quadro delle previsioni meteo delineate dagli esperti per la giornata di oggi, 19 marzo, e per ...

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Nell’attuale contesto economico, il Kazakhstan è uno dei fortunati paesi in fase di sviluppo sostenuto. Adnkronos/Labitalia ha intervistato Yulia Zabazarnykh, partner di Kontakt Kazakhstan, e Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors, entrambi appartenenti al gruppo Internazionale Smw - Senior Management Worldwide...

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Innovazione digitale e agroalimentare italiano. Queste le tematiche al centro dell’evento di presentazione della Ricerca condotta dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano. Tenutosi negli scorsi giorni, il 15 marzo, presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Brescia, l’ev...

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Ancora sole, ma è rischio maltempo nel weekend: le previsioni meteo di oggi

(Adnkronos) - Ancora sole e clima primaverile sull'Italia, ma il rischio maltempo è ancora alle porte. Precisamente alle porte del prossimo weekend, quando potrebbe arrivare la pioggia ma anche la neve fino a 900 metri di quota, anche sulle regioni centrali. Questo il quadro delle previsioni meteo delineate dagli esperti per la giornata di oggi, 19 marzo, e per i prossimi giorni. Oggi, intanto, qualche piovasco sul versante adriatico e al Sud, ma all’insegna del miglioramento. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che la giornata di oggi sarà all’insegna di qualche dispetto piovoso, ma anche di una rimonta anticiclonica.  L’aumento della pressione dal Nord Africa spingerà via la veloce perturbazione arrivata dalla Francia: si prevedono le ultime piogge al mattino tra Marche e Puglia, localmente anche su Campania, Basilicata e Calabria; dal pomeriggio non si escludono isolati temporali a ridosso dei rilievi meridionali, ma inizierà una fase soleggiata non lunga ma gradevole. L'alta pressione proverà, infatti, ad espandersi sul Mediterraneo Centrale regalando una maggior stabilità atmosferica su tutta l'Italia almeno fino a giovedì 21; anche le temperature sono attese in sensibile aumento, specie nei valori massimi.  Questo miglioramento arriverà puntuale con l’inizio della Primavera: l’Equinozio quest’anno cade alle ore 4:06 di mercoledì 20 marzo e tutta l’Italia vedrà le rondini primaverili svolazzare in un cielo azzurro. Solo tra Calabria e Sicilia il volo sarà disturbato da qualche nuvola in più. Come sappiamo, però, ‘una rondine non fa primavera’: dopo la doppietta serena ‘Equinozio e 21 marzo’ all’insegna del sole, entreremo di nuovo in una fase più instabile. Tra giovedì 21 notte e venerdì 22, infatti, una massa d’aria instabile in transito sui Balcani causerà qualche locale acquazzone verso il nostro meridione. Il tempo poi peggiorerà ancora di più nel weekend delle Palme con il ritorno della neve fino a 900 metri di quota anche sulle regioni centrali. Al momento si tratta di una tendenza meteo e sappiamo che, specie durante il mese di marzo, spingere le previsioni oltre i 3-4 giorni è molto rischioso: ma il vero rischio, soprattutto domenica, è di trovarsi davanti ad un estremo ribaltone. Si teme una ‘Sciabolata Artica Tardiva’, una saccatura profonda e molto stretta colma di aria gelida in discesa direttamente dal Circolo Polare norvegese. Se questo affondo si concretizzasse, come attualmente previsto dai modelli meteorologici, avremo un crollo delle temperature di almeno 10 gradi da Nord a Sud, il ritorno della neve sugli Appennini fino a 900 metri di quota e venti molto forti su tutto lo Stivale. Già il sabato, tra l’altro, potrebbe essere a rischio nubifragi in Val Padana con nevicate sulle Alpi fino a quote basse per il periodo. In sintesi, un colpo di coda invernale dopo appena tre giorni dall’inizio della Primavera.   Martedì 19. Al nord: bel tempo salvo nebbie fino al mattino in Val Padana. Al centro: alternanza tra nubi e schiarite; veloci piovaschi sul versante adriatico al mattino. Al sud: instabile con piogge sparse sui settori peninsulari, miglioramento dal pomeriggio. Mercoledì 20. Al nord: bel tempo salvo nubi basse mattutine in Val Padana. Al centro: cielo sereno o poco nuvoloso. Al sud: poco nuvoloso. Giovedì 21. Al nord: cielo a tratti molto nuvoloso o pure coperto. Al centro: cielo sereno. Al sud: ampio soleggiamento. TENDENZA: da venerdì il tempo potrebbe peggiorare a causa dell'arrivo di successive perturbazioni, dapprima dai Balcani poi dal Polo Nord durante il weekend delle Palme.

Boom Kazakhstan, opportunità per aziende e temporary manager italiani

(Adnkronos) - Nell’attuale contesto economico, il Kazakhstan è uno dei fortunati paesi in fase di sviluppo sostenuto. Adnkronos/Labitalia ha intervistato Yulia Zabazarnykh, partner di Kontakt Kazakhstan, e Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors, entrambi appartenenti al gruppo Internazionale Smw - Senior Management Worldwide (di cui Quarta è stato uno dei fondatori 20 anni fa) di dare alcune indicazioni sulle prospettive nei diversi settori. Secondo Zabazarnykh e Quarta, “il comparto guida è ovviamente quello dell’oil & gas: oltre l’80% del petrolio kazako viene esportato in Europa, per cui rappresenta circa il 10% del fabbisogno. Il paese offre grandi opportunità per le attività di esplorazione per le quali è molto richiesto il supporto delle compagnie europee”. “Altro mercato forte - spiegano - trasporti e infrastrutture. Al recente Global gateway investors forum for the European Union - Central Asia Transport Connectivity, il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha annunciato che l’Europa e le istituzioni finanziarie presenti al Forum garantiranno 10 miliardi di euro a favore di un sistema di trasporti sostenibile in Asia Centrale. Josep Borrell ha sottolineato come, in un mondo a incertezza crescente, siano necessarie partnership strette per gestire le sfide globali: in tal senso l’area dell’Asia Centrale è diventato un partner cruciale per l’Eu con il suo grande potenziale in termini di sicurezza, connettività, energia e diversificazione delle risorse. Per essere sempre più preparati, Europa e Asia Centrale devono rafforzare la loro resilienza e diversificare le relazioni politiche ed economiche”.  “Tutto ciò - osservano - ha portato alla crescita numerica degli uffici di rappresentanza di aziende europee nel paese e alla conseguente crescente domanda di temporary manager con esperienza globale capaci di portare best practice internazionali ai business locali. I temporary manager vengono preferiti a manager espatriati con contrati permanente dato che il Kazakhstan è un paese dalle forti tradizioni, in cui i team di management locali sono i veri decision maker”. “In termini di provenienza - spiegano - le aziende europee tendono a preferire temporary manager dall’Europa o dal Medio Oriente, per l’ovvia familiarità con cultura e processi di business. La scelta si orienta però verso temporary manager kazaki quando sia necessaria la conoscenza dei mercati locali per talune funzioni: relazioni governative (di solito si occupa di accesso ai mercati, attività di lobby sul territorio, contatti con le autorità, gestione di contratti statali), vendite e business development, finanza, area legale. Ruoli che richiedono un’ampia rete di contatti, conoscenza delle leggi locali, entratura a livello governativo e conoscenza di tradizioni e mentalità nazionali”. “Ci sono settori - sottolineano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta - che più di altri manifestano esigenze di temporary management. In particolare sette". 1) Energia: il paese ha grandi reserve di petrolio e di gas, oltre ad un grande potenziale in de potenziale in termini di rinnovabili. Temporary manager europei sono apportatori di esperienze e conoscenze tecnologiche nell’estrazione e nella gestione dei processi di risorse energetiche. 2) Infrastrutture: particolarmente ricercate figure capaci di gestire progetti per la gestione di infrastrutture logistiche e di trasporto, inclusa la costruzione di strade, porti e aeroporti. Ad esempio, i due aeroporti più grandi del paese sono stati privatizzati e richiedono competenze per il cambiamento strategico, miglioramento dei processi operativi, adeguamento agli standard internazionali. 3) Turismo: il paese ha un grande potenziale specie per il turismo ambientale e di avventura. In particolare, si manifesta la domanda di temporary manager per la gestione di resort sciistici, gestione alberghiera di alto livello, ristorazione e intrattenimento. 4) Scienza ed educazione: temporary manager con esperienza nella gestione di progetti R&D, in differenti campi, sono richiesti per progetti congiunti su tecnologie innovative. 5) Agricoltura: sono richieste tecnologie e metodologie per aumentare la produttività e ridurre I costi: esistono grandi opportunità per manager con esperienza nel comparto agricolo, allevamento, gestione dei raccolti e lavorazione dei prodotti agricoli. 6) Finanza e investimenti: banche e fondi di investimento europei possono apportare fondi e risorse per la realizzazione di progetti locali. Le banche locali ricercano temporary manager con esperienze bancarie, di fondi, assicurative e di asset management capaci di costruire partnership con le controparti europee. 7) Consulting: le Big4 sono già presenti nel paese, ma sono in crescita anche realtà locali che richiedono temporary con esperienze internazionali e approcci innovativi. Ma qual è il profilo di un temporary manager per il Kazakhstan? Per Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta: “Sicuramente, se il manager opererà con la sede di un gruppo europeo, il profilo sarà più o meno in linea con quelli dei paesi europei più evoluti. Se invece il manager opererà con aziende locali, ci sono cinque competenze critiche da considerare. 1) Adattabilità e propensione al cambiamento: la competenza chiave. Il business nel paese sta attraversando pesanti trasformazioni e i manager chiave devono sapersi velocemente adattare a nuove sfide e nuove condizioni. Il cambiamento culturale, come la crescita dell’identità nazionale, è una grossa sfida per I locali e per gli espatriati. 2) Pensiero strategico: la situazione geopolitica è in rapido divenire e le aziende kazake devono adattare la loro strategia tenendo in considerazione la guerra Russia-Ucraina e le sanzioni conseguenti, le tensioni in Medio Oriente e altri fattori. Tutto ciò richiede una certa qual miopia manageriale, con focalizzazione su strategie di breve e lungo termine, ma con un costante adattamento di queste ultime. 3) Leadership: il temporary management è un servizio nuovo per il Kazakhstan e molti manager e azionisti non ne comprendono ancora appieno valore e potenziale. E’ quindi vitale saper essere un leader efficace e capace di coinvolgere le persone a dare il massimo, soprattutto nella fase di esecuzione. 4) Orientamento al risultato: la maggior parte degli azionisti delle grandi aziende kazake sono ambiziosi, self driven e si aspettano il raggiungimento degli obiettivi Qui e Ora. Non sono pazienti, richiedono manager altamente dinamici 5) Digitalizzazione: è già presente in tutti I business: sistemi Erp, automatizzazione dei processi, canali digitali per vendite e marketing per quasi tutti i prodotti, ampio utilizzo di AI. Si tratta di una competenza assolutamente indispensabile per un temporary manager. "In sintesi - sottolineano - il Kazakhstan, pur essendo un paese nuovo per il temporary management è in grado di offrire ad aziende europee, ma anche a manager europei, un grande potenziale di sviluppo”. Come sono oggi le relazioni tra Italia e Kazakhstan? “Che le relazioni tra i due paesi - argomentano - si stiano evolvendo su binari molto positive, lo dimostra l’incremento del commercio cresciuto di oltre il 50% nel 2023. Pochi sanno che l’Italia è uno dei maggiori investitori esteri nel Paese, primo acquirente europeo di merci kazake e secondo a livello globale, con un interscambio triplicato rispetto ai valori del 2021. L’ottima reputazione di cui godono le aziende italiane ha fatto sì che un crescente numero di progetti di investimento venga realizzato con la loro partecipazione: ad esempio, la produzione di macchine per l’agricoltura ad elevata tecnologia nella regione di Kostanay, la costruzione di un impianto di energia eolica nella regione di Aktobe". "Nel 2023 - ricordano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta - sono stati inaugurati da Neos voli diretti tra Almaty e Milano, con frequenza bisettimanale. In tal senso, la richiesta che l’Italia semplifichi le procedure per la concessione di visti ai cittadini kazaki in visita in Europa ha dato origine ad una dichiarazione congiunta firmata da Murat Nurtleu e Antonio Tajani”. "In termini di sviluppo degli investimenti diretti - aggiungono - la collaborazione è ad ampio spettro e mira ad incrementare i flussi reciproci di investimenti diretti: nel dicembre 2022 è stata aperta la sezione Confindustria Kazakhstan. Lo scorso novembre è stata inaugurato il primo Istituto italiano di cultura dell’Asia Centrale. L’Istituto, diretto da Edoardo Crisafulli, giocherà un ruolo importante in termini di soft power: oltre all’insegnamento della lingua italiana e alla promozione di eventi ed iniziative culturali, l’Istituto si occuperà, in sinergia con l’Ambasciata e l’Agenzia Ice, di realizzare attività connesse alla promozione integrata dell’Italia in Kazakhstan, valorizzando la forza del nesso cultura-impresa”.  "Il capo dello stato Kassym-Jomart Tokayev - ricordano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta - nel corso della visita ufficiale in Italia, ha preso parte alla tavola rotonda sugli investimenti a Roma, da cui sono scaturiti ben 18 accordi di collaborazione su progetti congiunti di investimento in diversi settori per un totale di oltre 1.5 miliardi di $. L’evento è stato organizzato con il supporto del ministero degli Esteri del Kazakhstan, l’Ambasciata kazaka in Italia e Kazakh Invest".  “Le opportunità - ricordano - sono effettivamente molto ampie: come evidenziato da Liliana Ursu Pugnetti al recente incontro sul Kazakhstan organizzato dal Club Amici del Made in Italy, esistono 13 ZES e ben 36 Zone Industriali, con una presenza di manodopera ben qualificata e a costi medi inferiori a quelli russi e cinesi. Particolarmente attrattiva la regione di Shymkent. In sintesi, "il Kazakhstan rientra tra i paesi papabili per le operazioni definite di friend shoring, principio da tempo praticato dagli americani sulle indicazioni di Yanet Yellen e che anche l’Europa inizia a far suo: come recentemente ricordato dal Presidente di Confindustria Lombardia, bisogna far entrare la geopolitica in fabbrica".

Smart Agrifood, tra carbon farming e digitalizzazione: a che punto siamo

(Adnkronos) - Innovazione digitale e agroalimentare italiano. Queste le tematiche al centro dell’evento di presentazione della Ricerca condotta dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano. Tenutosi negli scorsi giorni, il 15 marzo, presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Brescia, l’evento intitolato “Smart Agrifood: il dado e tratto! Ora la sfida è la maturità digitale” è stata un’occasione per riflettere sul ruolo che hanno i principali attori del settore nell’impiego delle tecnologie digitali nel settore del carbon farming.  I fattori di contesto manifestatisi negli ultimi tre anni hanno messo alla prova tutti i comparti industriali, compreso quello agroalimentare. Proprio in questo settore nel 2023, a fronte di una graduale mitigazione di alcune criticità, si è assistito a un significativo impatto degli effetti del cambiamento climatico e degli eventi meteorologici (in alcuni casi estremi). In questo contesto, si è confermata la sostanziale fiducia degli operatori della filiera agroalimentare nei confronti delle soluzioni tecnologiche. Particolare attenzione è stata destinata a quella che è una rivoluzione nel settore: il carbon farming.  Dall’analisi di 214 progetti di carbon farming identificati all’interno del comparto agroalimentare internazionale, è emerso che più dell’80% dei progetti si concentra in Nord America ed Europa. Considerando il numero di crediti erogati, è invece la Cina a detenere il primato, seguita dagli Stati Uniti. Il digitale ha assunto un ruolo rilevante all’interno della “filiera” del carbon farming, potendo supportarne ogni fase: per questo, gli attori dell’offerta di soluzioni digitali dell’Agricoltura 4.0 sono sempre più interessati ad entrare in questo settore. Un ruolo rilevante viene giocato dalle startup, spesso coinvolte nelle progettualità legate a questo settore, in particolare in Nord America ed Europa: i due continenti ospitano il 78% delle startup mondiali specializzate nell’offerta digitale per il carbon farming. Tra le soluzioni maggiormente proposte, oltre ai software e ai gestionali (78%), ci sono le soluzioni per l’analisi di dati e Big Data (61%), i sistemi di mappatura basati su immagini e dati satellitari (40%) e le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e il machine learning (39%). Nonostante la forte rilevanza del tema, l’adozione di pratiche di carbon farming risulta ostacolata da diverse criticità. In primis, la diffusa mancanza di conoscenza: secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio, in Italia, solo il 22% delle aziende agricole del campione dichiara di conoscere le pratiche di carbon farming e il 9% anche di adottarle. A seguire, ci sono i limiti delle risorse finanziarie e tecnologiche (45%), l’assenza di supporto tecnico e di una consulenza specializzata (43%) e gli alti costi per la realizzazione dei progetti (38%). Con il termine carbon farming si fa riferimento all’insieme di pratiche, metodi agricoli, che mirano a immagazzinare carbonio nel suolo, nelle radici delle colture, nel legno e nelle foglie. Il termine tecnico per questo è “sequestro del carbonio”. L’obiettivo generale dell’agricoltura del carbonio è creare una perdita netta di carbonio dall’atmosfera, obiettivo imposto per la salvaguardia dell’ambiente, anche tra i goal europei.  In Italia, il 2023 ha segnato un nuovo aumento nell’offerta di soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare: 225, +22% rispetto al 2022. Il primo motivo che spinge le aziende a implementare soluzioni digitali per la tracciabilità di filiera è la necessità di garantire in maniera diretta al consumatore finale la qualità, l’origine e i metodi produttivi. Diventa sempre più forte, inoltre, il legame tra tracciabilità e sostenibilità.  La tracciabilità ha il ruolo di ridurre la distanza con il consumatore e valorizzare le produzioni. Queste soluzioni consentono di digitalizzare le varie fasi del processo di tracciabilità e sono abilitate da diverse tecnologie: Internet of Things (23%), Mobile App (23%), Cloud (20%) e tecnologie Blockchain & Distributed Ledger (17%). La maggior parte delle soluzioni (57%) è trasversale a più settori, ma cresce la quota di soluzioni specificatamente dedicate al mondo agricolo. Queste includono anche una componente orientata alla valorizzazione dei dati dal campo, dalle pratiche agricole e dai macchinari ai fini della tracciabilità, cercando, quindi, di rispondere al bisogno crescente di reale integrazione dei dati dal campo alla tavola.