COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

Scopri di più

In evidenza

FORUM SAILING CUP 2023

Golfo di Napoli, 15.09.2023 — 17.09.2023
SAP Concur Executive Exchange

L'ultimo evento

SAP Concur Executive Exchange
Brusaporto (BG), 16.04.2024

Approfondisci

I prossimi eventi

Network

Giorgia Abeltino

Director Public Policy South Europe and Director External Relations Arts & Culture presso Google Italia

News AdnKronos

"La risposta non sarà più quella prevista", anche considerata la "diversa sensibilità diplomatica" emersa. La rete televisiva israeliana Kan riferisce che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accettato di ritardare la risposta all'attacco dell'Iran, dopo il colloquio con il presidente Usa Joe Biden. "Una risposta ci sarà, ma molto pro...

Leggi

Incontro, dialogo e confronto per il sostegno e lo sviluppo delle carriere femminili nei settori scientifico-tecnologici. In nuce, è questo il significato dello Stem women congress, al suo debutto per la prima volta in Italia, il 28 maggio a Milano grazie all’intuizione di Orange media group, network di comunicazione indipendente, di Fma hub agenzi...

Leggi

La protezione della fauna ornitologica deve diventare un tassello fondamentale della strategia conservazionista. È la tesi di un team di esperti dell’Eth di Zurigo, in Svizzera, in un articolo recentemente pubblicato sulla rivista di settore “Megataxa”. Comprimere la libertà degli uccelli tropicali tramite pesanti interventi di deforestazione può i...

Leggi

Iran, Netanyahu 'ridimensiona' risposta Israele. Si infiamma fronte con Libano

(Adnkronos) - "La risposta non sarà più quella prevista", anche considerata la "diversa sensibilità diplomatica" emersa. La rete televisiva israeliana Kan riferisce che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accettato di ritardare la risposta all'attacco dell'Iran, dopo il colloquio con il presidente Usa Joe Biden. "Una risposta ci sarà, ma molto probabilmente sarà diversa da quanto previsto", sottolinea la tv. Secondo diverse fonti israeliane ed americane, Israele voleva colpire l'Iran già lunedì, in risposta all'attacco della Repubblica islamica di sabato notte, ma alla fine ha deciso di rinviare l'attacco. Nel corso della giornata di ieri Netanyahu, incontrando i ministri degli Esteri tedesco Annalena Baerbock e britannico David Cameron in visita a Gerusalemme, aveva ribadito che Israele si riserva il diritto all'autodifesa in seguito all'attacco missilistico e di droni iraniani. "Voglio che sia chiaro, prenderemo le nostre decisioni e lo Stato di Israele farà tutto il necessario per difendersi", ha affermato. Netanyahu ha ringraziato i ministri per il loro sostegno "senza precedenti" nella difesa dall’attacco di Teheran, si legge in una nota su X del suo ufficio. Li ha, inoltre, informati sulla portata degli aiuti umanitari che entrano a Gaza, si legge nella dichiarazione, e ha respinto completamente le affermazioni delle organizzazioni internazionali secondo cui a Gaza si soffre la fame.  L'Iran si prepara alla rappresaglia di Israele e minaccia una risposta "potente e feroce" a un eventuale contrattacco di Tel Aviv. "Consigliamo ai nemici di stare attenti non fare errori, dal momento che questi errori potrebbero provocare danni irreparabili da parte delle forze armate iraniane", ha dichiarato il comandante l'Aeronautica militare, il generale Hamid Vahedi, aggiungendo che le forze aeree sono assolutamente pronte per colpire gli obiettivi con i Sukoi Su-24, i bombardieri tattici supersonici di fabbricazione russa, ma anche con altri caccia.   Teheran reagirà con una risposta "potente e feroce" al minimo atto di aggressione sul proprio suolo, ha detto il presidente iraniano Ebrahim Raisi, mentre si susseguono le notizie sui tempi e la portata di una potenziale reazione. L'attacco contro Israele di sabato notte "ha sconfitto la falsa egemonia del regime sionista" in Medio Oriente, ha sottolineato Raisi. "Oggi non solo noi, ma anche i popoli della regione e del mondo, sono consapevoli dell'autorità delle Forze armate iraniane. Il mondo ha visto che dopo l'operazione 'Diluvio di Al Aqsa' - ha detto, in un riferimento all'attacco del 7 ottobre - la 'Vera Promessa' ha abbattuto la falsa egemonia del regime sionista". Secondo Raisi, "i Guardiani della rivoluzione e l'Esercito hanno punito il regime sionista con un'azione razionale, saggia, calcolata e precisa". E quell'azione, ha continuato, "è stata una dichiarazione al mondo intero, in particolare agli americani e agli altri alleati del regime sionista", secondo cui "la grande nazione iraniana è pronta e le Forze Armate hanno la competenza, l'equipaggiamento, la fede e il potere" per agire. Il presidente iraniano ha poi insistito sul fatto che l'operazione 'Vera promessa' è stata "limitata: se fosse stata concepita per essere completa ed estesa, coloro che sostengono il regime sionista avrebbero visto che non ne sarebbe rimasto nulla". E quindi è tornato ad avvertire che una risposta di Israele farà sì "il regime sionista e i suoi sostenitori scopriranno una potenza nascosta contro la quale non potranno fare nulla".    E' "legittimo e meritato" l'attacco che l'Iran ha sferrato sabato notte contro Israele. Lo ha dichiarato Hamas in una nota ricordando ''il raid dell'entità sionista al consolato iraniano a Damasco". Nella prima reazione ufficiale di Hamas si legge che ''la risposta della Repubblica islamica dell’Iran conferma che è finito il tempo in cui l'entità sionista poteva agire come voleva senza responsabilità o punizione''.  Ci sono 14 soldati tra i 18 feriti nell'attacco con drone e un missile, rivendicato da Hezbollah nel nord di Israele, nella località di Arab al-Aramshe. Lo hanno riferito le fonti di difesa israeliane (Idf), secondo cui sei militari hanno riportato gravi ferite, sei lievi e due moderate.   Doha ha contattato più volte Teheran e Washington per evitare qualsiasi una ulteriore escalation in Medio Oriente dopo il lancio di missili iraniani verso il territorio israeliano. Lo ha dichiarato il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani affermando che ''tutti nella regione dicono di non volere alcuna escalation''. Il modo migliore per allentare la tensione, ha aggiunto, è fermare la guerra a Gaza.  La Germania ritiene ''importante'' che venga ''ridotta la tensione'', dopo il lancio di droni e missili dall'Iran verso il territorio israeliano. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, auspicando che ''Israele non risponda con un attacco massiccio di ritorsione" contro l'Iran. In visita in Israele, dove ha incontrato anche il premier Benjamin Netanyhu, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha nuovamente esortato Tel Aviv ad agire con prudenza e responsabilità in risposta all'attacco di Teheran del 13 aprile. "Non sto parlando di fare marcia indietro. Sto parlando di prudente moderazione, che non è altro che forza", ha dichiarato la responsabile della diplomazia di Berlino. Il desiderio di pace degli altri Paesi della regione è "una delle armi più forti contro l'Iran", ha affermato Baerbock, secondo cui Teheran, che "si dice interessata alla causa palestinese, ha fatto capire chiaramente di essere completamente indifferente alle sofferenze della popolazione di Gaza: non permetteremo che gli occhi della comunità internazionale vengano distolti dalla popolazione di Gaza e dalla situazione degli ostaggi in questa situazione di tensione".  ''Fermate l'Iran adesso, prima che sia troppo tardi''. Ovvero prima che gli iraniani possano ''arrivare presto una città vicino a voi''. E' il messaggio che viene condiviso sull'account ufficiale di X dello Stato di Israele, che sceglie di diffondere un'immagine di Londra per avvertire del rischio che corrono le capitali europee. ''L'attacco missilistico del regime iraniano contro Israele questa settimana ha mostrato al mondo esattamente di cosa è capace l'Iran e cosa è disposto a fare'', recita il post. Viene, quindi, rivolto un appello a ''sanzionare il programma iraniano di missili balistici e dichiarare il Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane un'organizzazione terroristica, prima che sia troppo tardi''. Il post è stato condiviso il giorno in cui il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha incontrato in Israele il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Mosca-Teheran, asse militare consolidato Il riferimento ai caccia russi evidenzia l'asse Mosca-Teheran, consolidato nelle scorse ore con la telefonata tra Vladimir Putin e Raisi. Un "nuovo" scontro tra l'Iran e Israele avrebbe "conseguenze catastrofiche per l'intera regione", ha detto il presidente russo. Secondo una nota del Cremlino, Putin ha auspicato che "tutte le parti mostrino ragionevole moderazione". La collaborazione tra Russia e Iran in ambito militare non è una novità. Nella guerra con l'Ucraina, i raid che quotidianamente Mosca effettua contro città e infrastrutture ucraine vengono attuati anche con l'impiego di droni Shahed, gli stessi che Teheran ha utilizzato per l'attacco contro Israele.   A seguito dell'attacco iraniano a Israele del fine settimana scorso, gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni contro Teheran. Ad annunciarlo è stato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "In seguito all'attacco aereo senza precedenti dell'Iran contro Israele, il presidente Biden si sta coordinando con gli alleati e i partner, compreso il G7, e con i leader bipartisan del Congresso, per una risposta globale", ha scritto in un comunicato. "Nei prossimi giorni, gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni contro l'Iran, il suo programma di missili e droni, nonché nuove sanzioni contro le entità che sostengono il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) e il Ministero della Difesa iraniano. Prevediamo che i nostri alleati e partner seguiranno presto con le loro sanzioni".   Sono un segnale politico e di solidarietà a Israele, affinché la sua reazione non mandi la situazione in Medio Oriente fuori controllo, le sanzioni all'Iran sul quale c'è convergenza all'interno del G7 Esteri. E' quanto emerso dal bilaterale a Capri tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ed il segretario di Stato americano, Antony Blinken, i quali hanno concordato sulla necessità di accelerare le sanzioni contro gli individui iraniani legati alla produzione e alla commercializzazione di droni e missili balistici anche per convincere Israele alla moderazione nella sua attesa rappresaglia. Blinken, in particolare, ritiene che il futuro di Israele sia in un contesto di integrazione politica e di sicurezza con i Paesi della regione - chiaro riferimento al processo di normalizzazione con i Paesi arabi e agli accordi di Abramo - e che questo sia l'orizzonte che Tel Aviv deve tenere ben presente qualora decidesse di reagire in maniera massiccia contro la Repubblica islamica. Uno scenario che appare sempre più probabile nonostante la contrarietà degli alleati. Il segretario di Stato ha fatto capire che i Paesi che possono continuino a dialogare con l'Iran per far capire a Teheran che l'attacco del 13 aprile, malgrado gli ayatollah lo ritengano 'telefonato', sia stato visto da Israele come una minaccia per la sua sicurezza. E l'Italia può essere uno degli interlocutori. In merito alla crisi a Gaza, Tajani e Blinken hanno concordato sulla necessità di arrivare rapidamente a una tregua nella guerra tra Israele e Hamas, ottenere la liberazione degli ostaggi e l'ingresso massiccio di aiuti umanitari nell'enclave palestinese.

Stem women congress, a Milano la prima edizione italiana

(Adnkronos) - Incontro, dialogo e confronto per il sostegno e lo sviluppo delle carriere femminili nei settori scientifico-tecnologici. In nuce, è questo il significato dello Stem women congress, al suo debutto per la prima volta in Italia, il 28 maggio a Milano grazie all’intuizione di Orange media group, network di comunicazione indipendente, di Fma hub agenzia specializzata negli eventi, e Women at Business, piattaforma di incontri professionali tra donne e aziende, in sinergia con il Comune di Milano e in particolare con il Patto per il Lavoro. Rivolto ad aziende, istituzioni, scuole e organizzazioni, il format è nato a Barcellona nel 2019 su iniziativa della Stem women association: Stem - che in inglese è l’acronimo di science, technology, engineering, mathematics - è il termine utilizzato per indicare le discipline che afferiscono alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria e alla matematica. Un ambito in cui la parità di genere è ancora, non solo in Italia, ma da noi in modo ancora più drammatico, molto lontana dall’essere raggiunta, come evidenzia lo Swc annual report 2023: se tutte le bambine e ragazze di età tra 0 e 16 anni optassero oggi per una carriera Stem, non si raggiungerebbe il 50% di presenza femminile nel settore fino al 2050. Non solo: in Italia la media dei laureati Stem è del 6,7%, rispetto al 12-13% europeo e solo 1 su 3 è di sesso femminile, con le donne che occupano solo il 22% di tutti i posti di lavoro tecnologici nelle aziende europee. Solo il 15% sceglie studi Stem secondo l'Osservatorio di Fondazione Deloitte con una penalizzazione forte nel gender pay gap che vede le donne a parità di carriera e competenze pagate meno degli uomini. Numeri che devono ancora fare molto riflettere.  La giornata si articolerà con un’alternanza di speech delle imprese e panel di condivisione progetti per poi dare spazio all’interazione tra candidate e aziende: dalla lettura del Manifesto, ai dati Ipsos del settore agli interventi più autorevoli di grandi talenti femminili in diversi settori Stem. Dal palco alla platea si alterneranno voci d’ispirazione per le giovani che vogliano iniziare un percorso lavorativo ma anche incoraggiamento per le donne che hanno incontrato ostacoli nel proseguire. Ad aprire la prima edizione in Italia, sarà il Comune di Milano con Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, che il 9 maggio a Madrid virtualmente raccoglierà il testimone per un simbolico passaggio dall’evento spagnolo.  “Siamo molto felici che Milano ospiti un evento come questo, che avvicinerà concretamente le ragazze della città ai percorsi di formazione e ai mestieri dell’area Stem” dichiara Alessia Cappello, Assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico del Comune di Milano. “Lo Stem women congress è infatti subito diventato uno dei progetti del Patto per il Lavoro, il grande piano sottoscritto 3 anni fa tra i protagonisti del mondo del lavoro e della formazione della città per promuovere opportunità di crescita professionale, colmare il mismatch tra domanda e offerta e favorire l’empowerment femminile. Non vediamo l’ora che le ragazze trovino grazie a questo evento ispirazione, orientamento e, soprattutto, occasioni di lavoro in ambito tecnico-scientifico”. “E' un privilegio e una responsabilità portare in Italia questo format di congresso internazionale, uno strumento concreto per attuare un cambiamento culturale necessario affinché le bambine e le ragazze possano avere accesso a studi, formazione e carriere negli ambiti Stem” dichiara Laura Basili, presidente di Stem women congress Italia. “Abbiamo già tutto: serve solo maturare la consapevolezza, tutti insieme, che il cambiamento è davvero già possibile. L’entusiasmo riscontrato nelle istituzioni, aziende, scuole, community femminili, giovani e famiglie ci dice che la strada è quella giusta. Soprattutto per generare un dibattito costruttivo e trovare soluzioni misurabili rivolte alle pari opportunità e al superamento, finalmente, del gender gap”.  Aggiunge Matteo De Laurentis, general manager di Stem women congress Italia: “Ci sono diversi fattori sociali e culturali che scoraggiano i giovani talenti, soprattutto quelli femminili, dallo scegliere questo tipo di carriere; noi vogliamo aiutare questi talenti a conoscere le opzioni Stem. Il congresso promuove dunque una missione di cambiamento e di crescita, per costruire un futuro in cui l'uguaglianza di genere sia una realtà tangibile, soprattutto nei settori Stem”.

Proteggere la fauna ornitologica per rigenerare le foreste

(Adnkronos) - La protezione della fauna ornitologica deve diventare un tassello fondamentale della strategia conservazionista. È la tesi di un team di esperti dell’Eth di Zurigo, in Svizzera, in un articolo recentemente pubblicato sulla rivista di settore “Megataxa”. Comprimere la libertà degli uccelli tropicali tramite pesanti interventi di deforestazione può infatti portare a una drastica riduzione del potenziale rigenerativo delle foreste. È anche dalla loro preservazione che dipende il nostro futuro sul Pianeta.