COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

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La Pasqua è alle porte e la scelta del dolce da portare in tavola è sempre un argomento di grande interesse, soprattutto quando si tratta delle preferenze dei vip. Ed è subito derby tra pastiera e colomba. Una scelta tra due grandi classici che può dipendere da diversi fattori, come le tradizioni familiari, le preferenze personali o la ricerca di n...

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Quanto può impattare l’Intelligenza Artificiale nella vita dei condomini? Questo l'argomento al centro del convegno 'Formazione e consulenza immobiliare nell’era dell’Intelligenza Artificiale'. L’appuntamento, su iniziativa del Senatore Filippo Sensi e moderato da Adriana Apicella, ha firmato la V edizione del Remf - Real estate management forum- i...

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Si avvicina la data delle elezioni europee, che in Italia si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024, ma quali sono i temi più sentiti dagli elettori europei? Agire per contrastare il cambiamento climatico è una delle priorità per oltre la metà dei cittadini del Vecchio Continente. Per contro, meno di un terzo di essi ritiene che sinora l’UE abbia avuto...

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Pasqua 2024, derby tra pastiera e colomba: i vip si dividono

(Adnkronos) - La Pasqua è alle porte e la scelta del dolce da portare in tavola è sempre un argomento di grande interesse, soprattutto quando si tratta delle preferenze dei vip. Ed è subito derby tra pastiera e colomba. Una scelta tra due grandi classici che può dipendere da diversi fattori, come le tradizioni familiari, le preferenze personali o la ricerca di novità. Marisa Laurito è una donna di tradizioni e per questo motivo sulla sua tavola trovano spazio sia pastiera che colomba. "Sulla mia tavola ci sono tutte e due. Non mi faccio mancare niente", afferma all'Adnkronos l'attrice che ricorda anche la pizza pasqualina "tipica della mia infanzia".  Ma la preferenza c'è ed è la pastiera: il dolce che Laurito prepara personalmente. "La preparo io, nessuna rivisitazione” afferma con orgoglio, sottolineando il suo desiderio di mantenere intatto il legame con le sue radici e l’autenticità del piatto. Vladimir Luxuria, invece, che a breve debutterà alla conduzione della nuova edizione dell'Isola dei famosi - in onda a partire dall'8 aprile in prima serata su Canale5 - sceglie di celebrare la Pasqua con un simbolo di pace: la colomba. Nonostante il suo amore per la pastiera napoletana, dunque, la conduttrice quest’anno ha deciso di dare priorità a un messaggio più profondo.  "La pastiera mi piace moltissimo", afferma Luxuria che ammette: "Quando sono a Napoli, anche al di fuori del periodo pasquale, la mangio volentieri perché ci sono dei posti dove la trovi sempre". Quest’anno, però, "scelgo la colomba, non solo perché è buona e glassata ma, perché soprattutto in questo periodo di guerre, la vedo un po’ come simbolo di pace. E la pace è sempre dolce mentre la guerra amara".  Colomba sì ma con una fetta di pastiera: per Massimo Boldi il derby finisce in pareggio. Boldi ha un debole per la colomba pasquale, dolce tipico della sua città natale, Milano. Tuttavia, c’è un altro dolce che occupa un posto speciale nel suo cuore e sulla sua tavola di Pasqua: la pastiera. Per il comico, infatti, la pastiera rappresenta non solo la tradizione culinaria di Napoli, ma anche un dolce ricordo della moglie Maria Teresa Selo scomparsa nel 2004. Lei, napoletana di origine, amava preparare la pastiera e anche a distanza di anni l’attore porta avanti le abitudini pasquali della moglie creando un ponte tra Milano e Napoli, tra passato e presente. Non ha dubbi Valeria Marini che da Sharm el Sheik risponde: "Sicuramente la colomba, che ci ricorda di volare in alto, ma la cosa importante a Pasqua è pregare", tiene a sottolineare l'artista che aggiunge: "Infatti sto cercando una chiesa dove poter seguire la messa, altrimenti la seguirò in televisione".  Deviano dai classici dolci pasquali, chi per preferenza di palato e chi per una battuta, Barbara Palombelli e Gabriele Cirilli. La nota conduttrice televisiva boccia senza riserve sia colomba che pastiera. "A Natale siamo tutti riuniti a tavola! Da me, parenti e amici. A Pasqua per fortuna si va in trattoria confidando nel tempo e ognuno sceglie il suo dolce", afferma Palombelli che rivela: "Per me Pasqua sono le uova di cioccolato e la faccia dei nipotini quando trovano la sorpresa...la caccia alle uova è il momento più bello". "A Pasqua pastiera o colomba? Io dicono panettone!", voce fuori dal coro quella di Gabriele Cirilli che, con l'ironia che gli è propria, dice all'Adnkronos: "a Natale, ha rivelato un report, c'è stata una crisi negli acquisti dei panettoni, ma gli italiani hanno speso pochissimo per questo tipico dolce e tantissimo per i telefoni. Proprio così - aggiunge - si sono svenati per avere l'ultimo modello di smartphone, quello più all'ultima moda ma hanno speso poco per i panettoni. Quindi quelli rimasti li mangeremo a Pasqua".

Ia, Real estate management forum: "Ibrida e umana nuove frontiere immobiliare 3° millennio"

(Adnkronos) - Quanto può impattare l’Intelligenza Artificiale nella vita dei condomini? Questo l'argomento al centro del convegno 'Formazione e consulenza immobiliare nell’era dell’Intelligenza Artificiale'. L’appuntamento, su iniziativa del Senatore Filippo Sensi e moderato da Adriana Apicella, ha firmato la V edizione del Remf - Real estate management forum- il format, ideato da Francesco Di Castri amministratore delegato di Sinteg Servizi immobiliari integrati, che, nel corso degli anni, ha focalizzato la sua attenzione sui punti essenziali del percorso evolutivo dell’amministratore immobiliare con una prospettiva da sempre orientata verso il futuro.  “L’Intelligenza artificiale - ha affermato Di Castri - è già parte, seppur in dosi più o meno diverse, della nostra quotidianità. Si parla molto della trasformazione, se non della sparizione, di numerose attività professionali nell’arco di pochi anni. Come sopravvivere? E come evitare di aumentare la percentuale dei disoccupati? Puntando il tutto su un fattore che l’intelligenza artificiale, per quanto evoluta, non avrà mai: la sensibilità umana. Dato, questo, confermato anche dal nuovo sondaggio, avviato da Sinteg nel mese di marzo con diffusione dei risultati il 24 maggio prossimo, su un campione rappresentativo della popolazione italiana, in particolar modo del mondo condominiale che, non dimentichiamolo, è costituito da oltre 30 milioni di condomini".  "A vincere - ha spiegato - è il livello di empatia che le persone ancora oggi chiedono. Va bene la tecnologia, va bene la precisione del dato, va bene l’individuazione rapida (con relativa risoluzione) del problema. Ma le persone, e quindi i condomini, cercano e cercheranno sempre il valore umano espresso attraverso il contatto interpersonale. Indubbiamente lo scenario racconta altro, ovvero che la tecnologia si evolverà sempre più e quindi il confine tra uomo e umanoide sarà sempre più labile. Ma è questa la vera sfida ed è qui che bisogna alzare l’asticella. Sarà la massima attenzione alla cura dei dati e delle persone a fare la differenza. Per cui se da una parte ci saranno gli umanoidi (o comunque la tecnologia) ad occuparsi di svolgere alla perfezione servizi automatizzati e automatizzabili, dall’altra l’essere umano, e nello specifico l’amministratore immobiliare, potrà occuparsi del rapporto empatico con il suo cliente, ovvero il condomino".  E inoltre se è pur vero che, a causa dell’Intelligenza artificiale, facendo riferimento ad un campione di 100 professioni, l’1% è destinato a sparire, è anche vero che sempre considerando lo stesso campione, sono l’1,6% le professioni destinate a nascere. Concetto evidenziato dal presidente di Confassociazioni Angelo Deiana: "Ciò che muore nella professione sono i processi di routine mentre le soft skill non solo restano ma sono gli strumenti ideali per primeggiare contro l’intelligenza artificiale. Immaginiamo un mondo dove l’hardware è rappresentato dall’AI e il software dagli amministratori che, avendo più tempo a disposizione, possono risolvere questioni altamente complesse”. Una realtà, questa, indicata anche durante gli interventi accademici, firmati Università di Firenze, Vincenzo Vespri che nel delineare lo scenario futuro, ha affermato che “non esiste competizione, sul profilo linguistico cerebrale, tra AI e uomo fin quando il nostro emisfero destro, quello della creatività, è salvo”. E del ricercatore Giacomo Russo che con il suo progetto di ricerca in ambito condominiale ha dimostrato quanto sia “importante optare per un’intelligenza ibrida, costituita cioè dal giusto compromesso tra creatività umana e razionalità tecnologica”.  “Resta di fondamentale importanza tutelare la privacy” come ha evidenziato l’avvocato Carlo Pikler nel suo intervento focalizzato sulla recente approvazione dell’AI act da parte del Parlamento europeo (cui seguiranno altri step per la sua entrata in vigore) e sui rischi che dobbiamo saper gestire. E quindi, come ha sottolineato l’esperto di cybersecurity, Manuel De Stefano avere una conoscenza adeguata così da non cadere nelle insidie della tecnologia in rete, ma mantenere vigile 'la connessione umana'. Di intelligenza ibrida e di creatività ha parlato anche Marcello Incerti che con una simulazione in sala ha dimostrato come, con i giusti comandi, il bot Olivia svolge, in maniera efficace ed efficiente, tutta una serie di operazioni che se gestite dall’uomo hanno bisogno di un monte ore molto più elevato. O come ha evidenziato Giuseppe Solito, "l’uso dell’AI permette di evidenziare falle e gap nel processo lavorativo, o, come in questo caso, nell’immobile". "La sfida più grande? Quella di stare bene - come ha dichiarato Paolo Traverso - perché se è vero che l’AI permette di liberare tempo è anche vero che quello stesso tempo deve essere ben utilizzato. E così all’intelligenza ibrida si affianca l’intelligenza emozionale e l’intelligenza relazionale così da creare valore per sé stessi e per gli altri".

Contrastare il cambiamento climatico è una priorità per gli elettori europei

(Adnkronos) - Si avvicina la data delle elezioni europee, che in Italia si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024, ma quali sono i temi più sentiti dagli elettori europei? Agire per contrastare il cambiamento climatico è una delle priorità per oltre la metà dei cittadini del Vecchio Continente. Per contro, meno di un terzo di essi ritiene che sinora l’UE abbia avuto un impatto positivo in difesa dell’ambiente. È quanto emerge dal primo sondaggio paneuropeo di questo genere svolto da Euronews e Ipsos su un campione di quasi 26 mila persone di 18 diversi Paesi. Dunque, se da un lato i cittadini sentono forte la necessità di dover fare qualcosa di concreto per limitare i danni degli eventi climatici sempre più disastrosi, dall’altro emergono non poche perplessità circa l’operato dell’UE in difesa dell’ambiente e delle persone. Contrastare il cambiamento climatico non è però sentito come una priorità allo stesso modo dai cittadini dei diversi Stati membri dell’UE. Sono soprattutto danesi (69% degli interpellati) portoghesi (67%) e svedesi (62%) a considerarlo come un tema centrale di cui dovrebbe occuparsi maggiormente il Governo centrale europeo. Al contrario, polacchi, cechi e finlandesi ritengono la questione non prioritaria: nel complesso solo il 34% del totale degli elettori di questi tre Paesi pensano sia un tema fondamentale. In particolare, in Polonia il 35% degli intervistati ritiene che la lotta al cambiamento climatico sia una questione secondaria. A livello di genere e fascia d’età, le donne europee sono più propense a pensare che le questioni inerenti al cambiamento climatico siano prioritarie, il 55% contro il 45% degli uomini. Il sondaggio sottolinea che, invece, l’età non rappresenta un elemento fondamentale nelle scelte dei cittadini europei, infatti, circa la metà di tutte le fasce ritiene la questione del clima prioritaria, circa un terzo la considera “solo” importante. Se da un lato le nuove direttive europee introdotte negli ultimi anni hanno portato notevoli cambiamenti anche mediante l’applicazione di misure drastiche per cercare di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, dall’altro la percezione dei cittadini sull’impatto di tali norme non è molto positiva. Solo il 32% degli elettori europei ritiene che l’UE abbia avuto effetti favorevoli sulla protezione dell’ambiente. Tra i cittadini che hanno un parere positivo circa l’operato del Governo europeo su tali temi vi sono al primo posto i rumeni (48%), seguiti dai portoghesi (47%) e dai finlandesi (45%). All’opposto, tra i più critici ci sono i francesi: il 39% di loro ritiene che Bruxelles abbia addirittura avuto un impatto negativo sul contrasto al cambiamento climatico. Molto critici anche gli olandesi, solo uno su quattro ha una visione positiva dell’azione ambientale dell’Unione. Proprio in Francia e Paesi Bassi, infatti, si sono di recente tenute grandi manifestazioni di protesta, specie degli agricoltori, contro il Green Deal che sarebbe la causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti comunitari a discapito di quelli extra UE.