COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

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Nuova 'provocazione' di Donald Trump che in un'intervista ha accusato gli ebrei che votano per il Partito Democratico di "odiare la loro religione" ed Israele.  "Ogni persona ebrea che vota per i Democratici odia la sua religione", ha dichiarato il candidato repubblicano alla Casa Bianca in un'intervista con Sebastian Gorka, un ex funzionario della...

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Nell’attuale contesto economico, il Kazakhstan è uno dei fortunati paesi in fase di sviluppo sostenuto. Adnkronos/Labitalia ha intervistato Yulia Zabazarnykh, partner di Kontakt Kazakhstan, e Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors, entrambi appartenenti al gruppo Internazionale Smw - Senior Management Worldwide...

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Tra le principali criticità che riguardano gli investimenti ESG c’è la qualità dei dati della sostenibilità delle aziende, specie considerando l’enorme quantità di informazioni che scaturisce dai nuovi requisiti di rendicontazione ai quali le imprese sono tenute a conformarsi. Criticità che emergono in maniera evidente anche dal recente studio Euro...

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Nuova provocazione di Trump: "Ebrei che votano dem odiano loro religione"

(Adnkronos) - Nuova 'provocazione' di Donald Trump che in un'intervista ha accusato gli ebrei che votano per il Partito Democratico di "odiare la loro religione" ed Israele.  "Ogni persona ebrea che vota per i Democratici odia la sua religione", ha dichiarato il candidato repubblicano alla Casa Bianca in un'intervista con Sebastian Gorka, un ex funzionario della sua Amministrazione. "Odiano ogni cosa di Israele e dovrebbero vergognarsi perché Israele sarà distrutto", ha rincarato la dose l'ex presidente, che ha anche accusato i Dem di "odiare Israele" date le critiche al primo ministro, Benjamin Netanyahu, per la guerra a Gaza. Non è la prima volta che Trump si lascia andare ad osservazioni del genere. Quando era presidente nel 2019, affermò che "tutti gli ebrei che votano per un democratico" mostrano "grande slealtà" o sono disinformati.

Boom Kazakhstan, opportunità per aziende e temporary manager italiani

(Adnkronos) - Nell’attuale contesto economico, il Kazakhstan è uno dei fortunati paesi in fase di sviluppo sostenuto. Adnkronos/Labitalia ha intervistato Yulia Zabazarnykh, partner di Kontakt Kazakhstan, e Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors, entrambi appartenenti al gruppo Internazionale Smw - Senior Management Worldwide (di cui Quarta è stato uno dei fondatori 20 anni fa) di dare alcune indicazioni sulle prospettive nei diversi settori. Secondo Zabazarnykh e Quarta, “il comparto guida è ovviamente quello dell’oil & gas: oltre l’80% del petrolio kazako viene esportato in Europa, per cui rappresenta circa il 10% del fabbisogno. Il paese offre grandi opportunità per le attività di esplorazione per le quali è molto richiesto il supporto delle compagnie europee”. “Altro mercato forte - spiegano - trasporti e infrastrutture. Al recente Global gateway investors forum for the European Union - Central Asia Transport Connectivity, il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha annunciato che l’Europa e le istituzioni finanziarie presenti al Forum garantiranno 10 miliardi di euro a favore di un sistema di trasporti sostenibile in Asia Centrale. Josep Borrell ha sottolineato come, in un mondo a incertezza crescente, siano necessarie partnership strette per gestire le sfide globali: in tal senso l’area dell’Asia Centrale è diventato un partner cruciale per l’Eu con il suo grande potenziale in termini di sicurezza, connettività, energia e diversificazione delle risorse. Per essere sempre più preparati, Europa e Asia Centrale devono rafforzare la loro resilienza e diversificare le relazioni politiche ed economiche”.  “Tutto ciò - osservano - ha portato alla crescita numerica degli uffici di rappresentanza di aziende europee nel paese e alla conseguente crescente domanda di temporary manager con esperienza globale capaci di portare best practice internazionali ai business locali. I temporary manager vengono preferiti a manager espatriati con contrati permanente dato che il Kazakhstan è un paese dalle forti tradizioni, in cui i team di management locali sono i veri decision maker”. “In termini di provenienza - spiegano - le aziende europee tendono a preferire temporary manager dall’Europa o dal Medio Oriente, per l’ovvia familiarità con cultura e processi di business. La scelta si orienta però verso temporary manager kazaki quando sia necessaria la conoscenza dei mercati locali per talune funzioni: relazioni governative (di solito si occupa di accesso ai mercati, attività di lobby sul territorio, contatti con le autorità, gestione di contratti statali), vendite e business development, finanza, area legale. Ruoli che richiedono un’ampia rete di contatti, conoscenza delle leggi locali, entratura a livello governativo e conoscenza di tradizioni e mentalità nazionali”. “Ci sono settori - sottolineano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta - che più di altri manifestano esigenze di temporary management. In particolare sette". 1) Energia: il paese ha grandi reserve di petrolio e di gas, oltre ad un grande potenziale in de potenziale in termini di rinnovabili. Temporary manager europei sono apportatori di esperienze e conoscenze tecnologiche nell’estrazione e nella gestione dei processi di risorse energetiche. 2) Infrastrutture: particolarmente ricercate figure capaci di gestire progetti per la gestione di infrastrutture logistiche e di trasporto, inclusa la costruzione di strade, porti e aeroporti. Ad esempio, i due aeroporti più grandi del paese sono stati privatizzati e richiedono competenze per il cambiamento strategico, miglioramento dei processi operativi, adeguamento agli standard internazionali. 3) Turismo: il paese ha un grande potenziale specie per il turismo ambientale e di avventura. In particolare, si manifesta la domanda di temporary manager per la gestione di resort sciistici, gestione alberghiera di alto livello, ristorazione e intrattenimento. 4) Scienza ed educazione: temporary manager con esperienza nella gestione di progetti R&D, in differenti campi, sono richiesti per progetti congiunti su tecnologie innovative. 5) Agricoltura: sono richieste tecnologie e metodologie per aumentare la produttività e ridurre I costi: esistono grandi opportunità per manager con esperienza nel comparto agricolo, allevamento, gestione dei raccolti e lavorazione dei prodotti agricoli. 6) Finanza e investimenti: banche e fondi di investimento europei possono apportare fondi e risorse per la realizzazione di progetti locali. Le banche locali ricercano temporary manager con esperienze bancarie, di fondi, assicurative e di asset management capaci di costruire partnership con le controparti europee. 7) Consulting: le Big4 sono già presenti nel paese, ma sono in crescita anche realtà locali che richiedono temporary con esperienze internazionali e approcci innovativi. Ma qual è il profilo di un temporary manager per il Kazakhstan? Per Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta: “Sicuramente, se il manager opererà con la sede di un gruppo europeo, il profilo sarà più o meno in linea con quelli dei paesi europei più evoluti. Se invece il manager opererà con aziende locali, ci sono cinque competenze critiche da considerare. 1) Adattabilità e propensione al cambiamento: la competenza chiave. Il business nel paese sta attraversando pesanti trasformazioni e i manager chiave devono sapersi velocemente adattare a nuove sfide e nuove condizioni. Il cambiamento culturale, come la crescita dell’identità nazionale, è una grossa sfida per I locali e per gli espatriati. 2) Pensiero strategico: la situazione geopolitica è in rapido divenire e le aziende kazake devono adattare la loro strategia tenendo in considerazione la guerra Russia-Ucraina e le sanzioni conseguenti, le tensioni in Medio Oriente e altri fattori. Tutto ciò richiede una certa qual miopia manageriale, con focalizzazione su strategie di breve e lungo termine, ma con un costante adattamento di queste ultime. 3) Leadership: il temporary management è un servizio nuovo per il Kazakhstan e molti manager e azionisti non ne comprendono ancora appieno valore e potenziale. E’ quindi vitale saper essere un leader efficace e capace di coinvolgere le persone a dare il massimo, soprattutto nella fase di esecuzione. 4) Orientamento al risultato: la maggior parte degli azionisti delle grandi aziende kazake sono ambiziosi, self driven e si aspettano il raggiungimento degli obiettivi Qui e Ora. Non sono pazienti, richiedono manager altamente dinamici 5) Digitalizzazione: è già presente in tutti I business: sistemi Erp, automatizzazione dei processi, canali digitali per vendite e marketing per quasi tutti i prodotti, ampio utilizzo di AI. Si tratta di una competenza assolutamente indispensabile per un temporary manager. "In sintesi - sottolineano - il Kazakhstan, pur essendo un paese nuovo per il temporary management è in grado di offrire ad aziende europee, ma anche a manager europei, un grande potenziale di sviluppo”. Come sono oggi le relazioni tra Italia e Kazakhstan? “Che le relazioni tra i due paesi - argomentano - si stiano evolvendo su binari molto positive, lo dimostra l’incremento del commercio cresciuto di oltre il 50% nel 2023. Pochi sanno che l’Italia è uno dei maggiori investitori esteri nel Paese, primo acquirente europeo di merci kazake e secondo a livello globale, con un interscambio triplicato rispetto ai valori del 2021. L’ottima reputazione di cui godono le aziende italiane ha fatto sì che un crescente numero di progetti di investimento venga realizzato con la loro partecipazione: ad esempio, la produzione di macchine per l’agricoltura ad elevata tecnologia nella regione di Kostanay, la costruzione di un impianto di energia eolica nella regione di Aktobe". "Nel 2023 - ricordano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta - sono stati inaugurati da Neos voli diretti tra Almaty e Milano, con frequenza bisettimanale. In tal senso, la richiesta che l’Italia semplifichi le procedure per la concessione di visti ai cittadini kazaki in visita in Europa ha dato origine ad una dichiarazione congiunta firmata da Murat Nurtleu e Antonio Tajani”. "In termini di sviluppo degli investimenti diretti - aggiungono - la collaborazione è ad ampio spettro e mira ad incrementare i flussi reciproci di investimenti diretti: nel dicembre 2022 è stata aperta la sezione Confindustria Kazakhstan. Lo scorso novembre è stata inaugurato il primo Istituto italiano di cultura dell’Asia Centrale. L’Istituto, diretto da Edoardo Crisafulli, giocherà un ruolo importante in termini di soft power: oltre all’insegnamento della lingua italiana e alla promozione di eventi ed iniziative culturali, l’Istituto si occuperà, in sinergia con l’Ambasciata e l’Agenzia Ice, di realizzare attività connesse alla promozione integrata dell’Italia in Kazakhstan, valorizzando la forza del nesso cultura-impresa”.  "Il capo dello stato Kassym-Jomart Tokayev - ricordano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta - nel corso della visita ufficiale in Italia, ha preso parte alla tavola rotonda sugli investimenti a Roma, da cui sono scaturiti ben 18 accordi di collaborazione su progetti congiunti di investimento in diversi settori per un totale di oltre 1.5 miliardi di $. L’evento è stato organizzato con il supporto del ministero degli Esteri del Kazakhstan, l’Ambasciata kazaka in Italia e Kazakh Invest".  “Le opportunità - ricordano - sono effettivamente molto ampie: come evidenziato da Liliana Ursu Pugnetti al recente incontro sul Kazakhstan organizzato dal Club Amici del Made in Italy, esistono 13 ZES e ben 36 Zone Industriali, con una presenza di manodopera ben qualificata e a costi medi inferiori a quelli russi e cinesi. Particolarmente attrattiva la regione di Shymkent. In sintesi, "il Kazakhstan rientra tra i paesi papabili per le operazioni definite di friend shoring, principio da tempo praticato dagli americani sulle indicazioni di Yanet Yellen e che anche l’Europa inizia a far suo: come recentemente ricordato dal Presidente di Confindustria Lombardia, bisogna far entrare la geopolitica in fabbrica".

Investimenti ESG, la qualità dei dati è prioritaria

(Adnkronos) - Tra le principali criticità che riguardano gli investimenti ESG c’è la qualità dei dati della sostenibilità delle aziende, specie considerando l’enorme quantità di informazioni che scaturisce dai nuovi requisiti di rendicontazione ai quali le imprese sono tenute a conformarsi. Criticità che emergono in maniera evidente anche dal recente studio European ESG Data Trends Survey 2024 effettuato da Bloomberg, su un campione di oltre 200 operatori dei principali mercati finanziari in Europa e Regno Unito. Tra i risultati emersi dall’indagine, il rispetto dei requisiti normativi è la principale priorità a cui dovrebbero rispondere i dati ESG, un fattore indicato dal 35% del campione. In ordine di importanza, la seconda priorità legata ai dati ESG trasmessi dalle aziende riguarda il raggiungimento degli obiettivi legati al rischio climatico e al traguardo delle emissioni zero, indicato dal 18% degli interpellati. Priorità che per due intervistati su tre sono a rischio a causa della discutibile qualità e copertura dei dati ESG forniti dalle aziende.  Per il 41% degli investitori contattati dallo studio sopra citato, la principale sfida nel controllo dei dati ESG trasmessi dalle aziende riguarda la gestione dei contenuti. Inoltre, circa un quarto degli operatori riscontra criticità nel riuscire a collegare i dati ESG a quelli esistenti all’interno dell’azienda. Il terzo fattore di crisi è il rispetto dei requisiti di rendicontazione indicato dal 18% del campione. Il 16%, inoltre, sottolinea la difficoltà di integrazione dei dati ricevuti da diversi data provider. Con l’introduzione del Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) si prevede un ulteriore aumento della quantità dei dati trasmessi dalle aziende, ma parallelamente crescerà la quantità di dati. Un incremento massivo che necessita di una migliore integrazione e gestione dei dati stessi per evitare di rallentare gli investimenti. Come le aziende stanno pensando di gestire il crescente volume di dati ESG? Lo studio risponde con questi numeri: il 38% sceglie di centralizzare la gestione dei dati, il 32% preferisce invece fare gestire i dati da ogni singola business unit aziendale, il 20% sta ancora valutando la strategia da attuare, infine il 10% ha deciso di dare in outsourcing la gestione dei dati.