COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

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Si riduce il tempo medio di ricollocazione per chi ha perso il proprio lavoro e chiede un aiuto per ritrovarlo: nel 2023 sono bastati 4 mesi per trovare un nuovo impiego, il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Ad affermarlo è l’ultimo Report di Uomo e impresa, la società di outplacement del Gruppo Umana, che realizza annualmente un’indagine na...

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"Dopo la partecipazione alla riunione del 15 marzo della Commissione di esperti per gli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), relativa al Concordato preventivo biennale per i soggetti che applicano gli Isa, a cui hanno partecipato per l’Istituto nazionale tributaristi (Int) il suo rappresentante in commissione esperti Giorgio Del Ghingaro...

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Attraverso la donazione di 5 euro per ogni sottoscrizione della polizza Long-Term Care, Altroconsumo Connect ha raccolto 11mila euro da donare alla cooperativa Comin, la cui missione è la tutela e il benessere dei minori e delle famiglie in gravi difficoltà attraverso l’accoglienza e la cura di bambini e bambine in comunità.  La cooperativa Comin s...

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Lavoro, si riduce il tempo per trovarne uno nuovo: ecco quanto ci vuole

(Adnkronos) - Si riduce il tempo medio di ricollocazione per chi ha perso il proprio lavoro e chiede un aiuto per ritrovarlo: nel 2023 sono bastati 4 mesi per trovare un nuovo impiego, il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Ad affermarlo è l’ultimo Report di Uomo e impresa, la società di outplacement del Gruppo Umana, che realizza annualmente un’indagine nazionale sul supporto individuale alla ricollocazione professionale, analizzando i profili delle persone coinvolte nelle attività di reinserimento lavorativo e consulenza di carriera. Le statistiche evidenziano che, in relazione al 2022, è quasi triplicato il numero di persone che si sono ricollocate attraverso un’attività autonoma, passando dal 10% al 30%. La ricollocazione con rapporti a tempo determinato è rimasta stabile, mentre è calata quella con contratti a tempo indeterminato.  Gli uomini che hanno cercato un nuovo lavoro nel 2023 (56%) hanno superato le donne (44%), in controtendenza rispetto all’anno precedente. Come spiegano gli specialisti di outplacement e career coach di Uomo e Impresa, a essere ricollocati in maggior numero sono stati gli over 50, passati dal 53% al 59% del totale. E' cresciuto il numero degli under 40 (dal 15 al 18%), mentre sono diminuiti i 40enni e 50enni che hanno cercato di reinserirsi nel mondo del lavoro (dal 32 al 23%). I candidati che si sono rivolti a uomo e impresa per riprendere l’attività lavorativa hanno perlopiù un’età matura e sono in prevalenza impiegati (40%), seguiti da dirigenti (26%), quadri (24%), operai (10%) e provengono soprattutto dall’area commerciale/marketing (29%), Ict (18%), amministrazione (16%), operation (15%) e produzione (14%). I principali settori di ricollocazione sono stati: metalmeccanico, impianti, elettronica (25%), commercio e servizi (16%), Ict (15%), tessile (15%) e alimentare (14%).  Roberta Bullo, direttore generale di Uomo e Impresa spiega: “Il report 2023 di Uomo e Impresa descrive un mercato del lavoro dinamico, dove sono centrali due evidenze: l’esigenza delle imprese di inserire nuove figure all’interno dei propri comparti e la crescente autoimprenditorialità dei ricollocati. In ogni caso, per le persone è importante poter contare su professionisti e career coach in grado di accompagnarle nella ricerca di un nuovo lavoro".  "Non solo - fa notare - è sceso il tempo medio di reinserimento lavorativo, ma la soddisfazione dei candidati per il nuovo impiego è complessivamente aumentata: il 30%, infatti, lo ritiene superiore, e il 55% in linea con il precedente. Un risultato che noi di Uomo e Impresa riteniamo fondamentale. Un trend positivo degli ultimi 5 anni, ottenuto attraverso un ascolto costante e percorsi di coaching sempre più innovativi, che valorizzano le qualità e le competenze di ciascun candidato. L’outplacement si conferma così uno strumento strategico per la transizione di carriera, l’employability delle persone e il supporto alla stabilità professionale”.

Fisco, su concordato preventivo dall'Int una nota alla commissione Isa per semplificare e chiarire

(Adnkronos) - "Dopo la partecipazione alla riunione del 15 marzo della Commissione di esperti per gli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), relativa al Concordato preventivo biennale per i soggetti che applicano gli Isa, a cui hanno partecipato per l’Istituto nazionale tributaristi (Int) il suo rappresentante in commissione esperti Giorgio Del Ghingaro, vicepresidente vicario Int, e il consigliere Salvatore Cuomo, componente della Commissione fiscalità Int, è stata inviata una nota alla Commissione ministeriale contenente indicazioni di semplificazione e di chiarimento rispetto alla metodologia per la determinazione delle proposte di Concordato preventivo biennale (Cpb)". E' quanto si legge in una nota dell'Int, Istituto nazionale tributaristi.  "Queste alcune delle indicazioni inviate: definizione dell’esatto perimetro dei debiti tributari per la verifica della soglia dei 5 mila euro il cui superamento inibisce al Cpb, l’Int auspica che si tratti dei debiti iscritti a ruolo che contengono già indicazione precisa di sanzioni e interessi, altrimenti l’individuazione sarebbe di fatto estremamente complessa e a rischio di contestazioni; in merito alla decadenza e seguito eventi calamitosi l’Int propone di includere oltre alle attività direttamente colpite anche quelle dell’indotto collegate anche se non direttamente colpite dagli eventi; sempre in tema di decadenza dal Cpb l’Int ha posto l’accento sui soggetti che nel corso del periodo concordatario iniziano un’attività aggiuntiva a quella già esercitata, proponendo che la decadenza decorra dall’anno successivo all’inizio dell’attività aggiuntiva", spiega ancora la nota.  "Circa poi l’ambiziosissimo obbiettivo di portare tutti i soggetti Isa a raggiungere il voto 10 l’Int ha evidenziato come tale traguardo, non individuabile nella norma originaria del Cbp, possa essere raggiunto solo per step e quindi un incremento del “voto obiettivo” graduale e che sia valutata inoltre una diminuzione dell’adeguamento per coloro che hanno un punteggio Isa nella fascia da 8 a 10", continua ancora la nota.  "Data l’importanza degli Isa sull’ applicazione del Cpb l’Int ha ribadito che, per avere risultati sempre più in linea con l’effettivo andamento dei ricavi dei soggetti Isa, si rivedano i dati collegati agli addetti, in particolare al costo del personale dipendente, proponendo che il costo del primo dipendente non incida nella determinazione dei valori Isa, soprattutto nelle micro imprese", si legge ancora.  “Siamo tornati sul valore degli addetti che avevamo già in passato indicato come dato da rivedere e con un impatto eccessivo sugli Isa” sottolinea il presidente dell’Int Riccardo Alemanno, che precisa “ora con gli Isa che determineranno i valori della proposta concordataria è ancora più importante avere risultati che tengano sempre più presente la realtà operativa, per questo abbiamo evidenziato come il primo dipendente soprattutto nelle micro attività non costituisca un elemento di maggiore produttività, ma di mero mantenimento dell’attività ad esempio quando il titolare fosse impegnato nel seguire le incombenze amministrative, sempre più pressanti e presenti, o impossibilitato per altre cause, la metodologia applicativa deve evitare complicazioni e di affidarsi a valutazioni che non tengano conto della realtà soggettiva".  "Il Cpb costituirà un gravoso impegno anche per i professionisti che assistono, in qualità di intermediari fiscali, i contribuenti Isa, noi tributaristi Int non ci sottraiamo a tale impegno, seguiremo con attenzione e in modo propositivo l’evoluzione applicativa della norma e daremo il nostro contributo di esperienza e di competenza", conclude la nota.

Altroconsumo Connect, 11mila euro donati alla cooperativa Comin

(Adnkronos) - Attraverso la donazione di 5 euro per ogni sottoscrizione della polizza Long-Term Care, Altroconsumo Connect ha raccolto 11mila euro da donare alla cooperativa Comin, la cui missione è la tutela e il benessere dei minori e delle famiglie in gravi difficoltà attraverso l’accoglienza e la cura di bambini e bambine in comunità.  La cooperativa Comin si occupa da 50 anni di realizzare interventi a favore di bambini e famiglie in difficoltà, tra gli altri progetti gestisce 4 comunità educative per ragazzi da 6 a 21 anni e una comunità per i minori dagli 0 ai 6 anni. Comin conta oggi 249 soci lavoratori e 99 volontari, per un totale di 348 persone che contribuisco regolarmente alle attività della cooperativa. Oltre alle comunità, Comin gestisce ad oggi circa altri 60 servizi e progetti.  “Il tema della Non Autosufficienza per noi è centrale: si tratta di un fenomeno destinato ad impattare in modo sempre più severo sulla vita dei cittadini, mettendo a rischio la tenuta sociale del Paese. Per questo ci impegniamo in attività di sensibilizzazione e informazione, oltre che nel fornire soluzioni concrete di tipo assicurativo - commenta Minjun Hu di Altroconsumo Connect - In Italia il numero dei soggetti non autosufficienti è destinato ad aumentare nei prossimi anni. E questo a fronte di un sistema di Welfare statale che già oggi non dispone di risorse sufficienti per dare un supporto adeguato alle persone in difficoltà, scaricando di fatto sulle famiglie gli oneri dell’assistenza. Con questa iniziativa abbiamo voluto dunque offrire un sostegno concreto e ribadire il nostro impegno per il sociale, creando un ponte ideale fra presente e futuro: un futuro sereno per i soci sottoscrittori della polizza e un presente migliore per i bambini e i ragazzi accolti da Comin”.  “Grazie ad azioni di Responsabilità Sociale di Impresa come quella messa in atto da Altroconsumo le nostre comunità avranno la possibilità di offrire percorsi che colgano gli aspetti peculiari della crescita di ogni bambino e ragazzo. Per noi è davvero importante garantire che ognuno di loro sia messo nelle condizioni di poter seguire le proprie passioni e attitudini”, commenta Elza Daga, presidente Comin.