COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

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"Oggi va in pensione un vaccino che ci è stato utile in tempi di emergenza" Covid. Lo sottolinea Giacomo Gorini, il ricercatore italiano che all'università di Oxford, nei giorni più duri della pandemia, ha lavorato sul vaccino anti-Covid poi prodotto e distribuito da AstraZeneca. L'esperto lo sottolinea via social, in un post su X, commentando la s...

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Al via domani a Lecco nella sede della Camera di commercio, in via Tonale 28-30, Family business forum, il primo e più importante evento pubblico dedicato alle aziende familiari la principale forma di impresa non solo in Italia, ma anche nella gran parte del mondo. Nato da un’idea di Maria Silvia Sacchi, già giornalista del Corriere della Sera, l’e...

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"La pubblica amministrazione è un elemento trainante della transizione energetica". Così Vittorio Chiesa, Chairman Polimi Graduate School of Management, in occasione dell’evento “La Transizione Efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”, che si è tenuto oggi a Roma.  "La riqualifica energetica – ha continuato Chiesa – della pubblica ammi...

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Vaccino AstraZeneca, parla lo scienziato: "Ci è stato utile, effetti collaterali una non-notizia"

(Adnkronos) - "Oggi va in pensione un vaccino che ci è stato utile in tempi di emergenza" Covid. Lo sottolinea Giacomo Gorini, il ricercatore italiano che all'università di Oxford, nei giorni più duri della pandemia, ha lavorato sul vaccino anti-Covid poi prodotto e distribuito da AstraZeneca. L'esperto lo sottolinea via social, in un post su X, commentando la scelta dell'azienda di ritirare il prodotto in tutto il mondo, come spiegato nei giorni scorsi dallo stesso colosso farmaceutico anglo-svedese: "Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19 - aveva informato la compagnia - non c'è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria* che di conseguenza non è più stato prodotto né distribuito. Non prevedendo quindi una futura domanda", si è deciso di "ritirare l'autorizzazione all'immissione in commercio" Aic.  Il ritiro dell'Aic in Ue è entrato in vigore il 7 maggio. E dall'Agenzia europea del farmaco Ema Marco Cavaleri, che è responsabile Rischi sanitari e Strategie vaccinali e presiede la Task force emergenze (Etf), sentito dall'Adnkronos Salute nei giorni scorsi aveva chiarito che "questo è in linea con le aspettative che vaccini non più usati e aggiornati vengano ritirati, come da nostra indicazione. Stiamo lavorando con tutti i produttori per sfoltire il numero dei vaccini approvati, così da gestire solo quelli che vengono regolarmente aggiornati come da nostre raccomandazioni".  Gorini era intervenuto nel dibattito che si è acceso già dopo che si erano riaccesi i riflettori sul vaccino AstraZeneca che, come lui stesso ha ricordato, "ha ammesso per la prima volta in tribunale che il vaccino può causare questi effetti collaterali rari e gravi". Ma, puntualizza l'esperto, è una prima volta solo per l'aula di giustizia. Perché in realtà "se ne parla liberamente da anni". Ora, prosegue Gorini via social, "è giusto che si continui con mRna, una tecnologia sicurissima ed efficace". Ma il vaccino AstraZeneca, si legge nei suoi post, "secondo alcune stime ha salvato, solo nel primo anno di utilizzo, 6 milioni di vite, più di qualunque altro vaccino nello stesso periodo. Come qualunque altro farmaco, ha effetti collaterali, alcuni gravi. Quelli gravi sono, in frequenza, molto rari e paragonabili a quelli di qualunque altro farmaco. Altrimenti non sarebbe stato utilizzato". "Hanno fatto scalpore, dato il periodo storico e la particolare attenzione dei media, quelle famose trombosi associate a piastrinopenia". Ebbene, ricorda Gorini, "queste sono simili, per natura, a quelle causate da un altro farmaco approvato, l'eparina. Non mi stupisco che se ne parli di nuovo, ma questa è una non-notizia, dato che della presenza di questi effetti collaterali, come per qualsiasi altro farmaco, si sa da anni, e sia l'azienda che gli enti regolatori ne hanno sempre parlato apertamente".  Non solo, aggiunge: "Il fatto che si sappia di questi effetti collaterali rarissimi in realtà è segnale che il famoso 'sistema' funziona: gli enti regolatori se ne sono accorti in farmacovigilanza, l'azienda e la comunità scientifica ne ha preso atto senza problemi. Dato che i vaccini a mRna sono veramente eccezionali in termini di sicurezza (non avendo mai effetti collaterali potenzialmente letali), ha avuto senso, aumentata la disponibilità di dosi e una volta ridotta la circolazione virale, concentrarsi solo su quelli". Il vaccino AstraZeneca, rimarca lo scienziato, "ha rappresentato uno strumento di primo soccorso durante le fasi iniziali di pandemia, dati i suoi ottimi profili di sicurezza e la sua efficacia particolarmente contro malattia grave. Ha salvato molte, ma molte, ma molte vite". Gorini conclude infine con una riflessione che lascia trasparire un po' di amarezza: "Chi odia la mia categoria - scrive - generalmente ritrae gli scienziati come dei manipolatori di masse, insabbiatori di effetti collaterali. I rari effetti collaterali del vaccino AZ sono stati segnalati proprio dagli scienziati".

Family business forum, incontro su passaggio generazionale e fondazioni di famiglia

(Adnkronos) - Al via domani a Lecco nella sede della Camera di commercio, in via Tonale 28-30, Family business forum, il primo e più importante evento pubblico dedicato alle aziende familiari la principale forma di impresa non solo in Italia, ma anche nella gran parte del mondo. Nato da un’idea di Maria Silvia Sacchi, già giornalista del Corriere della Sera, l’evento si svolgerà a Lecco giovedì 9 e venerdì 10 maggio (con orario 9-19 il primo giorno, 9-14 il secondo, come da programma allegato) presso la sede Camera di Commercio, con un programma ricco di interventi, dialoghi, workshop e interviste in cui grandi nomi dell’imprenditoria, della ricerca, dell’economia e delle istituzioni si confronteranno per riflettere sulle dinamiche che coinvolgono e impattano sulle imprese di famiglia. Tra gli imprenditori presenti ci saranno Marco Campanari, Giuseppe Caprotti, Marco Taccani Gilardoni, Claudio Marenzi, Alberto Dalmasso, Bianca e Luigi Passera, Enrico Falck, Riccardo Stefanelli, Andrea Sasso, Amelia Pegorin, Paolo Mainetti, Cristina Bombassei e Valentina Cogliati. Presenti anche Claudia Parzani (Borsa Italiana), Francesco Billari (Università Bocconi), Anna Gervasoni (Aifi) e il primo violino de La Scala Laura Marzadori. Confronto con famiglie tedesche e spagnole, confronto sulle relazioni dell’Italia con Regno Unito e Stati Uniti. Intervista con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla situazione internazionale. L’area di Lecco e Sondrio è stata scelta come sede del Family Business Forum proprio perché qui, secondo uno studio condotto dall’Osservatorio AUB, si trova quasi l’81% le aziende familiari con oltre 20 milioni di fatturato (in rapporto alla media nazionale del 65%), e sempre in quest’area le aziende familiari hanno registrato +18,7% nel 2022, un dato positivo al di sopra della media nazionale nello stesso periodo (+14,3%). Anche di questo si parlerà al Forum dove si tratterà anche di Fondazioni e di donne, a cui è sempre più affidato il compito di tenere alto il nome della famiglia e di fare da tramite tra l’impresa e la comunità che la circonda. "Il forum - afferma Maria Silvia Sacchi, direttrice di Family business forum - ci consente di dare uno sguardo sulle aziende familiari italiane e lo facciamo con un approccio diverso: con un’attenzione particolare alla famiglia proprietaria, perché in assenza di sane relazioni familiari nessuna struttura tecnica protegge fino in fondo la famiglia e l’impresa, e con la volontà di parlare a tutte le imprenditrici e gli imprenditori in maniera più diretta possibile. Per questo a Family business forum l’accesso è libero e condividiamo sempre al massimo i contenuti".

Energia, Chiesa (Polimi): "Pa traino della transizione energetica"

(Adnkronos) - "La pubblica amministrazione è un elemento trainante della transizione energetica". Così Vittorio Chiesa, Chairman Polimi Graduate School of Management, in occasione dell’evento “La Transizione Efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”, che si è tenuto oggi a Roma.  "La riqualifica energetica – ha continuato Chiesa – della pubblica amministrazione è un passo fondamentale per rientrare negli standard richiesti, che attualmente non sono sufficienti. In merito alle energie rinnovabili – ha aggiunto Chiesa – queste nel 2021 hanno contribuito al 40% sull’insieme della produzione di energia elettrica nazionale". Per raggiungere gli obiettivi del Pniec, ha precisato Chiesa, "entro il 2030 il peso dell’energia elettrica da fonti rinnovabili sul comparto energetico dovrebbe raddoppiare per raggiungere il target al 2030, installando 3,5 volte l’attuale capacità di fotovoltaico e 2,5 volte quella di eolico".  "Il teleriscaldamento – ha osservato l’esperto – ha il potenziale effettivo di produrre 38 TWh, utile ad efficientare quasi il 10% della domanda termica residenziale, con investimenti annui fra 7 e 10 miliardi di euro”. Questo permetterebbe, quindi, di passare dal 2% all’8% di produzione, recuperando il calore proveniente da acque reflue e temoriscaldatori". "Oggi – ha evidenziato Chiesa – l’attuale diffusione della tecnologia arriva a 9,7 TWh all’anno, ma ha un potenziale di sviluppo di 4 volte superiore e entro il 2030 si può raggiungere” “Anche in questo caso – ha sottolineato Chiesa – è necessario vengano stanziati investimenti, vi sia una cooperazione fra norme ed incentivi, stimolando la domanda tramite l’introduzione, ad esempio, di obblighi di allacciamento alla rete per i nuovi edifici".  "Un altro elemento – ha sottolineato Chiesa – per favorire la transizione energetica è il biometano”. “Un tema – ha proseguito Chiesa – delicato è l’approvvigionamento di biometano, in quanto vi è difficolta ad accumulare la materia prima sufficiente”. “È – ha concluso Chiesa – dunque necessario favorire l nascita di consorzi che operino per consentire l’accumulo di biometano”.