COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

Scopri di più

In evidenza

FORUM SAILING CUP 2023

Golfo di Napoli, 15.09.2023 — 17.09.2023
ADP PADEL CUP 2024 | Milano

L'ultimo evento

ADP PADEL CUP 2024 | Milano
Milano | GetFit Pinerolo, 13.04.2024

Approfondisci

I prossimi eventi

Network

Giorgia Abeltino

Director Public Policy South Europe and Director External Relations Arts & Culture presso Google Italia

News AdnKronos

Fortunato Ortombina sarà sovrintendente designato della Scala di Milano da settembre 2024, affiancando l’attuale numero uno del Piermarini, Dominque Meyer, il cui incarico è stato rinnovato fino ad agosto 2025. Così ha deciso il cda nella riunione di questa mattina. “Dopo una serie di riflessioni e confronti con il governo, la proposta che oggi ho ...

Leggi

La School of Management dell’Università Lum 'Giuseppe Degennaro' e la Iéseg Business School, accreditata con la Tripla Corona (Equis, Aacsb, Amba), hanno dato vita alla prima edizione dell’International Master in Business e Management - Imbm. Si tratta di un percorso unico nello scenario accademico italiano e internazionale per contenuto, metodolog...

Leggi

La prima Fondazione riconosciuta di Ricerca in Italia per la sostenibilità digitale compie tre anni. Il prossimo 18 aprile si terrà al Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale dell’Università degli studi di Roma Sapienza un incontro per parlare dei progressi svolti in questo triennio e per focalizzarsi sulle sfide e gli obiettivi futuri. Abb...

Leggi

Scala, Fortunato Ortombina nuovo sovrintendente

(Adnkronos) - Fortunato Ortombina sarà sovrintendente designato della Scala di Milano da settembre 2024, affiancando l’attuale numero uno del Piermarini, Dominque Meyer, il cui incarico è stato rinnovato fino ad agosto 2025. Così ha deciso il cda nella riunione di questa mattina. “Dopo una serie di riflessioni e confronti con il governo, la proposta che oggi ho portato in cda è il rinnovo dell’incarico a Dominique Meyer fino al primo agosto 2025”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine della riunione del cda della Scala, di cui è presidente.  “Il consiglio così delibera per una questione relativa al nostro statuto: come già successo quando avevamo designato Meyer, questo rinnovo dovrà essere confermato dal nuovo consiglio che entrerà in funzione a febbraio 2025. Nel nostro statuto c’è una questione sospensiva, ma ci siamo già passati e non credo ci saranno problemi”, ha spiegato Sala. Per quanto riguarda l’attuale sovrintendente del teatro La Fenice di Venezia, “Ortombina si preparerà in questi mesi e Meyer preparerà il tutto per facilitargli il lavoro. Formalmente sarà designato dal primo settembre 2024”, ha detto il sindaco, evidenziando che “il ruolo di sovrintendente designato è un ruolo operativo, non una dichiarazione di principio. Quindi dovrà essere operativo anche su Milano. Anche questo lo facciamo in accordo con Ortombina”.  “Il consiglio di amministrazione ad oggi autorizza una proroga sino a inizio stagione 26-27 del maestro Riccardo Chailly come direttore musicale”, ha annunciato inoltre Sala. “Il consiglio, d’accordo con Ortombina, dà un’indicazione sul successore, indicando il maestro Daniele Gatti”, ha aggiunto. Il maestro Chailly quindi - ha spiegato il sindaco ai giornalisti - dirigerà “la Prima del 2024 e del 2025”, mentre “la Prima del 2026 la farà il nuovo direttore musicale”. Quella di Gatti è al momento solo un’indicazione, perché “gli atti devono essere fatti dal sovrintendente. Sarà Ortombina formalmente a portare al consiglio la proposta del maestro Gatti come futuro direttore musicale. Ma su questa proposta c’è un accordo tra consiglio e Ortombina”, ha spiegato il sindaco.  Sala ha parlato di una “formula di compromesso accettabile” al termine della riunione del consiglio. “Meyer mi ha chiesto di arrivare ai 70 anni e credo che non solo fosse nei suoi diritti, ma che facesse assolutamente bene. Il consiglio ritiene che la norma dei 70 anni non sia valida e che non impatti sulla Scala. Questo da pareri legali. Ciononostante - ha detto Sala - nella discussione col governo abbiamo trovato una formula, che è evidentemente di compromesso, ma riteniamo che sia un compromesso accettabile. Quindi non lo facciamo perché siamo obbligati dalla legge, ma perché ci siamo arrivati attraverso una discussione col governo. Le reciproche posizioni di partenza le conoscete….”. Però - ha aggiunto - “diciamo che il consiglio a questo punto è soddisfatto di tutto ciò. I singoli protagonisti saranno soddisfatti? Di fronte a situazioni del genere mai nessuno lo è completamente”, ha osservato Sala parlando con i giornalisti. “Non mi voglio prendere nessun merito, perché ho cercato di fare l’esecutore diligente delle volontà del consiglio, ma io ho continuato in tutte queste settimane ad avere confronto, l’ultimo ieri pomeriggio con Meyer, per cercare di rendere viabile questa decisione, per il bene della Scala”, ha concluso il sindaco.

Università, Lum School of Management e Iéseg insieme per un master internazionale

(Adnkronos) - La School of Management dell’Università Lum 'Giuseppe Degennaro' e la Iéseg Business School, accreditata con la Tripla Corona (Equis, Aacsb, Amba), hanno dato vita alla prima edizione dell’International Master in Business e Management - Imbm. Si tratta di un percorso unico nello scenario accademico italiano e internazionale per contenuto, metodologia di apprendimento e per una Faculty composta da docenti provenienti da 44 nazionalità diverse.  L’Imbm si compone di due Path: Mib (International Master in Business) e l’Imba (International Mba). Il Master Imbm Path Mib prepara gli studenti che possiedono un diploma di Laurea triennale, a fare la differenza in un mondo in rapida evoluzione e ipercompetitivo nel contesto arricchente, stimolante e internazionale di Milano e Parigi. Al termine del Percorso Imbm Mib, gli studenti conseguiranno due Master Universitari di Primo livello (Imbm della Lum School of Management e Mib della Ieseg School of Management) e la possibilità di conseguire la Laurea Magistrale dell’Università Lum in Economia e Management. Gli studenti che possiedono oltre alla Laurea almeno 3 anni di esperienza lavorativa, potranno frequentare l’International Mba conseguendo il diploma Mba.  L’obiettivo, per entrambi i percorsi (Mib-Imba), è quello di fornire ai partecipanti un solido patrimonio di nuovi modelli e strumenti di business e di gestione, nonché le più aggiornate competenze di leadership e di management. L’Imbm è un acceleratore capace di allargare gli orizzonti professionali e personali, offrendo importanti opportunità di carriera. Il Master avrà inizio nel prossimo mese di Ottobre e sino a Dicembre gli studenti frequenteranno la sede di Milano della Lum School of Management. Da gennaio 2025 a marzo 2026 gli studenti frequenteranno lo Ieseg School of Management di Parigi.

Fondazione per la Sostenibilità Digitale, Epifani: “Ancora poca consapevolezza”

(Adnkronos) - La prima Fondazione riconosciuta di Ricerca in Italia per la sostenibilità digitale compie tre anni. Il prossimo 18 aprile si terrà al Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale dell’Università degli studi di Roma Sapienza un incontro per parlare dei progressi svolti in questo triennio e per focalizzarsi sulle sfide e gli obiettivi futuri. Abbiamo perciò chiesto al presidente Stefano Epifani a che punto fossimo con la sostenibilità digitale nel nostro Paese.  Presidente, puoi spiegarci cos’è la “sostenibilità digitale” e a che punto siamo nel nostro Paese?  “Con il termine 'sostenibilità digitale' indichiamo, da una parte il modo con cui possiamo usare tecnologia come strumento utile per la sostenibilità e dall’altra parte, come impiegare i criteri di sostenibilità per orientare lo sviluppo tecnologico. I dati che rilasceremo il 18 aprile in occasione dei tre anni dalla nascita della Fondazione ci dicono che siamo a un punto peggiore di quanto normalmente si racconti. Un italiano su due di quanti vivono nei piccoli centri non ha davvero capito il concetto di “sostenibilità”: dato che scende a uno su tre nei grandi centri, e meno di uno su tre è in grado di rapportare la sua visione ideologica di sostenibilità a delle pratiche del vivere quotidiano. C’è grande confusione”.   Con un Osservatorio permanente misurate l’Indice di Sostenibilità Digitale, cioè la consapevolezza degli italiani sul tema. In quali aree del nostro Paese si evidenziano maggiori criticità?  “Con l’Indice di Sostenibilità Digitale misuriamo:  Per la prima volta possiamo dire che l’Italia, quando parliamo di sostenibilità digitale, non è divisa tra Nord e Sud come si crede, ma tra grandi e piccole città. E questo problema riguarda da una parte la presenza d'infrastrutture e dall’altra il livello di consapevolezza sul digitale: maggiore nei grandi contesti urbanizzati rispetto ai piccoli comuni, ma insufficiente ovunque. Quello che manca è poi la consapevolezza sia rispetto al ruolo del digitale come strumento di sostenibilità che della sostenibilità come strumento utile per indirizzare la digitalizzazione”.   E le aziende sono più o meno consapevoli?  “L’Osservatorio guarda ai cittadini, tutti. Ma per le aziende, nello specifico, la Fondazione ha sviluppato, sulle tematiche Esg, una “patente di sostenibilità”, simile a quella recentemente pubblicata relativa alla parità di genere. Si tratta della prassi di Riferimento UNI/PdR 147:2023 “Sostenibilità digitale – Requisiti e indicatori per i processi d'innovazione”, che fa sì che i progetti di trasformazione digitale possano rispondere agli indicatori di sostenibilità per essere coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030. Riconosciuta a livello italiano e presto a livello europeo, servirà per misurare il rapporto efficienza-efficacia nell’implementazione delle tecnologie per la sostenibilità nelle attività di corporate sustainability reporting”.  Negli scorsi giorni, alla Camera dei deputati avete siglato un accordo per un percorso di formazione. L’obiettivo è supportare i parlamentari sulle tematiche della Sostenibilità digitale, cosa che già fate anche con i giornalisti tra l’altro. Si presume che, se ha motivo di esistere, è perché ci sono ancora delle lacune anche da parte dei nostri rappresentanti…  “C’è un gran bisogno di consapevolezza anche da parte dei parlamentari perché non è pratica diffusa in modo omogeneo all’interno del parlamento. C’è stato l’accordo per definire l’avvio di un percorso sviluppato da Fondazione assieme ai componenti dell’intergruppo parlamentare ‘Innovazione tecnologica’, con i quali svilupperemo momenti di formazione e informazione rivolte ai parlamentari e alle istituzioni per implementare le competenze necessarie per legiferare un tema oggettivamente complesso e in rapidissima evoluzione: si pensi al ruolo dell’AI”.   La Fondazione compie tre anni: come definisci i risultati ottenuti fino a oggi e quali sono le sfide future che vi aspettate di dover affrontare? Il “bilancio” della Fondazione sotto questo punto di vista è positivo?  “In questi tre anni, il “bilancio” ha superato le aspettative. Abbiamo sviluppato la prima prassi di riferimento a livello europeo; costruito il network più esteso e significativo di stakeholder specializzati su questi temi; realizzato un network di università ampio e diffuso. Facciamo formazione da tre anni ai giornalisti e la faremo ai parlamentari. Il tutto lavorando solo sulla volontà dei nostri soci sostenitori di svolgere attività utili al paese in un’ottica di give back, restituendo know-how e mettendosi a disposizione. La forza della Fondazione è quella di essere un ente terzo, super partes. La soddisfazione è che abbiamo intercettato la volontà da parte di molti d'impegnarsi per fare del bene al nostro Paese, utilizzando la leva della sostenibilità, dalla Rai a grandi aziende come Eni o Enel, con cui collaboriamo”.   Quali strumenti consiglieresti ai cittadini per tenersi informati su queste tematiche?  “Esistono tante iniziative di realtà diverse. Noi stiamo realizzando un corso di formazione per la sostenibilità digitale anche nei percorsi di laurea delle università. Quest’anno grazie a uno dei nostri partner, EHT, abbiamo lanciato la prima edizione del Digital Sustainability Award, con il quale premieremo in denaro e con la possibilità di affiancare un Ceo di una grande azienda, lo studente o la studentessa che riterremo meritevole sulla base di una tesi di laurea dedicata a queste tematiche. Ma la grande rivoluzione dovrebbe partire nelle scuole medie e superiori. Si dovrebbe insegnare a considerare il digitale come qualcosa con il quale convivere con l’obiettivo di governarlo, e non da utenti passivi: solo così sarà un alleato e non un nemico. Da parte nostra, ce la metteremo tutta per contribuire in tal senso”.